No all’iniziativa anti-frontalieri
Il Nazionale ha respinto le richieste ticinesi di abrogazione dell'accordo con l'Italia
Inopportune e, in alcuni casi, pericolose. Per questi motivi, evocati dal relatore della commissione Jacques André-Maire (PS/NE), il Consiglio nazionale ha respinto tacitamente, seguendo l’esempio degli Stati in giugno, tre iniziative del Canton Ticino, una delle quali chiedeva l’abrogazione dell’accordo sui frontalieri con l’Italia. I tre atti parlamentari sono archiviati.
Per quanto attiene a quest’ultima iniziativa, Maire ha sottolineato che un’eventuale approvazione della proposta ticinese farebbe cadere anche la Convenzione di doppia imposizione tra i due Paesi, e il protocollo appena approvato dal plenum circa lo scambio di dati fiscali su richiesta.
Oltre al fatto che un’abrogazione avrebbe un effetto paralizzante sui negoziati in corso tra Roma e Berna in merito a un nuovo regime di imposizione dei frontalieri, se approvata l’iniziativa ticinese impedirebbe la retrocessione all’Italia di una parte dell’imposta alla fonte prelevata sui salari dei frontalieri da parte del Canton Ticino. Vallese e Grigioni avevano già manifestato la loro contrarietà.
RSI/NEWSCollegamento esterno/Red.MM/ATS/Swing
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