Varcare la frontiera italiana per Natale sarà un’impresa
Si annunciano tempi duri per i residenti confederati che vogliono entrare in Italia o per gli stessi cittadini del Belpaese che intendono rientrare al proprio domicilio varcando la frontiera nelle prossime settimane.
Il Decreto del presidente del Consiglio dello scorso 3 dicembre (DpcmCollegamento esterno) inizia infatti a esplicare i suoi primi effetti sul transito transfrontaliero già in questi giorni, con ulteriori drastiche restrizioni durante la settimana di Natale.
Scopo dichiarato delle norme anti-Covid emanate da Roma, valide fino al 15 gennaio, è quello di ridurre il più possibile i contatti e gli spostamenti, interni ed esterni, per prevenire la minaccia concreta di una terza ondata di infezioni a gennaio.
Cosa cambia dal 10 dicembre
In sintesi, dal 10 dicembre la Svizzera, analogamente a buona parte degli altri paesi dell’Area Schengen che finora erano inclusi nell’elenco B dell’Allegato 20Collegamento esterno al Dpcm – per i quali non erano previste particolari prescrizioni – è stata inserita nell’elenco C dello stesso documento.
Questo significa che le persone provenienti dalla Confederazione non sono di per sé soggette a restrizioni e possono transitare liberamente, se dirette verso regioni “gialle”, ma sono tenute ad alcune formalità aggiuntive: esibizione della certificazione di un test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti all’arrivo nella Penisola e un’autocertificazioneCollegamento esterno da presentare al valico di frontiera o all’operatore della compagnia di trasporto.
Occorre inoltre comunicare all’Azienda sanitaria locale (Asl) il proprio arrivo. In mancanza di un’attestazione del risultato (negativo) del tampone si è tenuti all’isolamento fiduciario per 14 giorni e sottoposti a sorveglianza da parte delle autorità sanitarie.
Le eccezioni del Dpcm
Sono comunque previste alcune eccezioni, la più rilevante per il sistema economico e sanitario elvetico riguarda i frontalieri per i quali non sono previste limitazioni. Il passaggio al confine è inoltre permesso, per un periodo di 120 ore, per esigenze di lavoro (per i residenti Schengen senza limiti temporali), salute o assoluta urgenza, a chi transita con mezzo privato sul territorio italiano (per non più di 36 ore), ai dipendenti distaccati all’estero per un massimo di 120 ore, agli studenti che rientrano al proprio domicilio da un altro Stato, al personale diplomatico o agli equipaggi dei mezzi di trasporto o per altre ragioni non differibili, previa autorizzazione speciale del Ministero della salute.
Come accennato precedentemente andranno prese in considerazione anche le disposizioni sugli spostamenti interni attualmente in vigore che differenziano le misure sulla mobilità tra regioni (e comuni) in funzione della fascia di rischio (area gialla, arancione e rossaCollegamento esterno).
A questo riguardo è possibile, come anticipato da alcuni esponenti politici negli scorsi giorni, che tutta l’Italia sia per Natale “zona gialla” (anche se poi in quei giorni verranno applicate restrizioni aggiuntive), e la stessa Lombardia potrebbe lasciare la fascia arancione già dal 13 dicembre.
Sulle diverse disposizioni in vigore tra le regioni: –classificazione delle RegioniCollegamento esterno
Cosa cambia dal 21 dicembre
A partire dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio non basterà però l’espletamento di alcune formalità per potersi muovere sul territorio della Repubblica. Per entrare in Italia da uno dei paesi Schengen (elenco C del Dpcm) sarà obbligatorio l’isolamento fiduciario per 14 giorni, con annessa sorveglianza sanitaria, a meno che non ricorra uno dei motivi di necessità indicati all’articolo 6 comma 1 del Dpcm 3.12.2020: esigenze lavorative, studio, salute, assoluta urgenza o rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
La stessa regola della quarantena vale per i residenti italiani che si sono recati in uno di questi paesi Schengen nel periodo di Natale (tra il 21 dicembre e il 6 gennaio) al loro rientro nella Repubblica. Proprio su questo aspetto il Ministero degli Interni ha precisato che sono sottoposti all’isolamento fiduciario anche coloro che sono “usciti dal territorio nazionale prima del 21 dicembre 2020 e vi facciano rientro dopo il 6 gennaio 2021”.
Italia rossa, arancione e gialla
Va sottolineato poi che, sempre il 21 dicembre, scatterà il divieto generale di spostamento tra Regioni, anche se di fascia gialla, a meno che non ricorrano comprovate esigenze di lavoro, salute, urgenza o per far visita a un famigliare o amico non autosufficiente.
Non si potrà insomma andare a festeggiare il Natale nella propria residenza secondaria che si trova in un’altra Regione. Anzi, proprio per le festività (25 e 26 dicembre e 1° gennaio) sarà vietato a tutti i cittadini italiani oltrepassare i confini del proprio comune di residenza, fatte salve le già citate ipotesi di necessità.
Per facilitare la comprensione della complessa regolamentazione degli spostamenti nelle prossime settimane la Farnesina ha messo a disposizione su internet un questionarioCollegamento esterno con cui vengono fornite le spiegazioni per ogni singolo caso.
Ingresso in Svizzera più agevole
Tutto questo riguarda i viaggiatori, residenti e stranieri, che intendono entrare in Italia. Berna per il momento non prevede disposizioni particolari per l’ingresso nella Confederazione, che è consentito agli stranieri anche per motivo di turismo, se non provengono da regioni ad alta densità di Covid-19 (60 casi ogni 100’000 abitanti in più di quelli registrati in Svizzera negli ultimi 14 giorni).
Nella listaCollegamento esterno aggiornata delle zone ritenute ad alto rischio da Berna – che impone la quarantena di 10 giorni e la notifica dell’arrivo alle autorità cantonali competenti – figurano però Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Il resto della Penisola non pone invece limitazioni di questa natura. Anche in questo caso però l’Ordinanza Covid del Consiglio federale prevede all’articolo 4Collegamento esterno, in tema di quarantena, alcune deroghe (viaggi d’affari, motivi medici e passeggeri in transito che hanno soggiornato per meno di 24 ore in regioni ad alta incidenza pandemica).
Ricongiungimenti problematici
Alla luce di quanto detto finora resta insoluta la questione, oggetto peraltro anche di dibattito politico, dei ricongiungimenti familiari e delle coppie per Natale. Di fatto nel periodo delle festività non saranno possibili gli incontri tra persone affezionate e parenti residenti ai due lati della frontiera.
E per questo motivo nella Svizzera italiana è nata la pagina Facebook “Coppie Italia/Svizzera… e non solo” i cui promotori hanno lanciato una petizione per chiedere a Roma una modifica del Dpcm in tal senso. Ma al momento dai palazzi romani non sembrano arrivare le aperture sperate.
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