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Lugano e Como, quando la collaborazione non decolla

Centro storico di Como.
Centro storico di Como. Keystone

Le due città lacustri che si trovano sui due lati della frontiera italo-elvetica sembrano riconoscere l'utilità di maggiori scambi, in ambito turistico e non solo. Ma nicchiano nel metterli in pratica. Non si risparmiano però qualche stoccata reciproca via media.

I sindaci di Lugano e di Como – Michele Foletti, in carica dal 2021, e Alessandro Rapinese, eletto nel 2022 – non si sono ancora mai parlati. La perla del Ceresio però è in buoni rapporti e collabora su più fronti con altri comuni italiani al confine con il cantone Ticino, come Varese. Mentre il Municipio di Como tiene ottime relazioni con Chiasso.

Tutti quanti quelli citati sono importanti poli di una stessa regione: quella insubrica. È tuttavia innegabile che le vere star, quelle che catalizzano la mondanità e l’interesse internazionale (in particolare quello turistico) sono soprattutto Como e Lugano. Eppure, malgrado gli intenti sembrino esserci, gli scambi sono per ora scarsi.

Panorama di Lugano.
Tra Lugano e Varese i rapporti sono già oggi intensi. © Keystone / Jean-christophe Bott

Negli scorsi giorni, dando seguito all’invito dell’ex presidente del Locarno Film Festival Marco Solari, rivolto alla città di Lugano, di diventare un “polo cerniera” tra il nord e il sud dell’Europa, Michele Foletti, citato dalla RSICollegamento esterno, avrebbe fatto intendere che, con l’omologo comasco, ci sia una certa differenza di vedute. Un’opinione condivisa anche dal sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha aggiunto: “Penso che i contatti con Como debbano essere più frequenti”.

Varese, città di confine

Nel febbraio scorso “abbiamo dato il via a una campagna rivolta a una particolare categoria di utenti, quella delle persone frontaliere, per promuovere le tante opportunità della città di Varese, che in questi anni è diventata sempre più moderna, attrattiva, ben servita. Basti pensare al collegamento ferroviario TILO che in meno di 20 minuti porta in Svizzera”, ha recentemente spiegato Galimberti a TVS tvsvizzera.it. Quella a cui si riferisce il sindaco è la campagna “Lavorare in Svizzera ma vivere a Varese” che mette in evidenza le opportunità offerte dalla città.

Altri sviluppi

L’intento della campagna varesina è anche quello di strizzare l’occhio ai ticinesi pronti a lasciare il cantone per una qualità di vita simile ma dal costo più contenuto. Da qui, la volontà di creare ponti e legami che facciano percepire ancor meno l’esistenza di una frontiera culturale e di una differenza nell’offerta dei servizi tra i due poli.

Il grande assente

“A Natale 2022 volevamo fare qualche cosa con altri Comuni lombardi per far conoscere le varie iniziative – racconta ora a TVS tvsvizzera.it il sindaco di Lugano –, ma Rapinese si è chiamato fuori e abbiamo collaborato con Varese, Cernobbio e Lecco”.

Pochi mesi prima del lancio della campagna varesina era stato infatti il turno dell’iniziativa “Natale dei Laghi”Collegamento esterno, siglata a fine 2022 tra Lugano, Varese, Cernobbio e Lecco, che puntava alla promozione turistica e culturale della regione. “Allargare la magia delle feste e lo scambio al territorio insubrico dei laghi – aveva commentato lo scorso anno Foletti – è per noi una continuità naturale sia per contingenza geografica, sia per un’impronta culturale affine. Il lago è l’elemento naturale che funge da elemento di apertura per tutte le nostre città”. Un’iniziativa che raccolse successi, ma a cui Como non partecipò.

Lo stupore comasco

Tornando alla polemica di questi giorni, l’asserzione dei municipi di Varese e Lugano, e soprattutto di quest’ultimo, in merito alla difficoltà di dialogo con il primo cittadino di Como, ha però suscitato stupore nel diretto interessato. “Contattarmi – ha affermato Rapinese dopo essere stato interpellato negli scorsi giorniCollegamento esterno dalla RSI – non è difficile. Ho relazioni con diversi comuni ticinesi, come Chiasso. Abbiamo inoltre organizzato un’esposizione a Villa Olmo in collaborazione con la Facoltà di architettura dell’USI di Mendrisio. Noi siamo apertissimi al dialogo e al confronto. E se abbiamo dei temi comuni, siamo pronti anche a sviluppare delle sinergie”.

“Amplierei la collaborazione a tutto – continua ancora Rapinese –. Un esempio? Noi abbiamo avuto delle difficoltà con la gestione delle piscine. A quel punto ho chiamato Chiasso che ha messo a disposizione le proprie strutture alle società di Como. E questa collaborazione può essere estesa a qualunque altro servizio”.

Un approccio che trova d’accordo anche il sindaco di Varese Davide Galimberti. “Como è avvantaggiata dal punto di vista turistico ed avere delle proposte comuni farebbe bene a tutti quanti, ma potremmo parlare anche dei collegamenti: ci vorrebbe un potenziamento. Ed infine una presentazione comune del territorio, come area geografica competitiva in tutti i settori”.

Un invito vacante

D’altronde, lo scorso mese di agosto, nel pieno della stagione turistica, il sindaco di Como si era rivolto (seppur attraverso la stampa e apparentemente non in via ufficiale), proprio alla città di Lugano, proponendo di “esportare parte dell’utenza anche solo per rapide visite fuori dal territorio”. “In città arriviamo a dei momenti di troppo pieno che sono divenuti ormai ingestibili – aveva dichiarato Rapinese sempre ai microfoni della RSI –, e a Lugano non manca nulla per poterci aiutare”.

Affermazioni che non hanno lasciato indifferente il direttore dell’organizzazione turistica locale LuganoRegion Massimo Boni che si era detto prontoCollegamento esterno a sedersi attorno ad un tavolo per discutere con i rappresentanti del mondo turistico e politico lariano. Ad oggi, tuttavia, non sembrano esserci stati incontri fruttuosi.

Altri sviluppi

“Con i sindaci di Varese Davide Galimberti, di Cernobbio Matteo Monti e di Lecco Mauro Gattinoni vorremmo organizzare nelle prossime settimane un incontro invitando anche Rapinese in vista della prossima stagione turistica” ha anticipato a TVS Michele Foletti. “Trasporti e turismo sono sicuramente ambiti in cui le città possono collaborare, altri temi sono più di carattere Cantone-Regione o Berna-Roma, ma è indubbio che le città possono anche avere qualche influenza sulle rispettive istituzioni superiori”, ha concluso il sindaco luganese lasciando intravedere progetti comuni in arrivo.

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