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Il Parlamento dà il via libera ai test sulla distribuzione di cannabis

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Il Consiglio nazionale ha approvato lo svolgimento di test sulla distribuzione di cannabis, che dovrà però essere svizzera e biologica. © Keystone / Gaetan Bally

Sarà possibile effettuare studi scientifici sull'uso ricreativo della cannabis in Svizzera. La Camera bassa del Parlamento ha approvato una revisione di legge in tal senso.

Più verde e più femminile, il nuovo Parlamento svizzero eletto lo scorso ottobre sembra più progressista, almeno in materia di droga. Mentre la commissione parlamentare della sanità della precedente legislatura si era rifiutata di entrare in materia, il Consiglio nazionale ha accettato martedì un emendamento alla legge sugli stupefacentiCollegamento esterno per consentire studi scientifici sulla distribuzione di cannabis a scopo ricreativo. Questi esperimenti pilota saranno limitati nel tempo e coinvolgeranno solo persone maggiorenni che già ne fanno uso.

“La Svizzera è un paese pioniere con la sua strategia dei quattro pilastri in materia di droga, ma per molti anni questa politica non ha fatto segnare progressi, perché il Parlamento ha sempre posto un freno ad ogni ulteriore sviluppo”, ha sottolineato Flavia Wasserfallen, del Partito socialista (PS).

Oltre ai socialisti, il progetto è stato sostenuto dal Partito liberale radicale (PLR, destra), dai Verdi liberali (PVL, centro) e da alcuni esponenti degli altri partiti di centro. “La guerra contro la droga è fallita e con la legge e le sanzioni non siamo riusciti a limitare il consumo di cannabis, ha ammesso il deputato del PLR Philippe Nantermod. Quando una politica non è riuscita, bisogna forse provarne un’altra. A volte, misure più liberali basate sulla responsabilità individuale danno risultati migliori”.

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Timori per la salute e la sicurezza della popolazione

L’Unione democratica di cento (UDC, destra conservatrice) e parte del centro hanno cercato invano di rendere più severe le condizioni per eseguire questi test. Tra le altre cose, hanno chiesto che i datori di lavoro siano informati della partecipazione dei loro dipendenti a simili studi, che i partecipanti consegnino temporaneamente la loro patente di guida o che la cannabis distribuita contenga al massimo il 15% di THC (tetraidrocannabinolo).

“Vogliamo proteggere al meglio i partecipanti, le loro famiglie e la popolazione, nonché preservare la sicurezza pubblica, ha spiegato la parlamentare dell’UDC Verena Herzog. Siamo uno dei paesi europei con il più alto consumo di cannabis e il Parlamento ora vuole distribuirla, anche se il popolo aveva chiaramente respinto questa idea”. Nel 2008, un’iniziativa popolareCollegamento esterno a favore della legalizzazione della cannabis era stata respinta da oltre il 63% dei votanti. L’UDC ritiene che i fondi stanziati per le sperimentazioni dovrebbero essere utilizzati per attività di prevenzione tra i giovani e gli adulti, al fine di informarli meglio sugli effetti nocivi di questa droga.

Cannabis svizzera e bio

“Se pensiamo che vada tutto bene, allora non facciamo nulla. Ma se pensiamo che la situazione sia insoddisfacente, che in Svizzera produciamo e consumiamo troppa cannabis, che quasi tutto è disponibile sul mercato nero senza che vi sia alcuna protezione dei giovani, allora dobbiamo cercare di evolvere, ha sottolineato Lorenz Hess del Partito Democratico Borghese (PBD, centro). E in questo caso si tratta di studi scientifici molto regolamentati, che possono permettere di raccogliere dati per trovare un modo migliore per confrontarci con questa sostanza”.

Tutte le proposte di misure più severe sono state respinte dalla maggioranza e il progetto è stato infine approvato con 113 voti favorevoli e 81 contrari. I deputati hanno anche aggiunto che la cannabis usata negli studi deve provenire dall’agricoltura biologica svizzera, nonostante il Governo abbia avvertito che un tale requisito potrebbe ritardare il lancio degli esperimenti pilota, dato che ci sono ancora troppo pochi produttori biologici in questo campo.

La modifica della legge sugli stupefacenti deve adesso essere approvata anche dal Consiglio degli Stati.

Consumo di cannabis in Svizzera

La cannabis è di gran lunga la sostanza illegale più consumata in Svizzera. Negli anni ’90 si è registrato un aumento del suo consumo, ma negli ultimi 15 anni le cifre sono rimaste stabili.

Il consumo di cannabis con un contenuto di THC superiore all’1% è illegale in Svizzera. Le persone colte in flagrante possono essere multate fino a 100 franchi. Tuttavia, è permesso possedere fino a 10 grammi per il consumo personale. Secondo le analisi effettuate durante i sequestri di droga, negli ultimi cinque anni il contenuto medio di THC della marijuana varia tra il 9% e il 12%, mentre dell’hashish tra il 17% e il 21%.

In un sondaggioCollegamento esterno tra la popolazione svizzera condotto nel 2016, il 3,1% degli intervistati ha affermato di aver fatto uso di cannabis nei 30 giorni precedenti. Tuttavia, questa percentuale aumenta notevolmente nella fascia d’età più giovane, arrivando al 6% tra i 25-34 anni e al 9,4% tra i 15-19 anni. Secondo le stime, circa l’1,1% della popolazione ha un consumo di cannabis problematico.

Traduzione di Daniele Mariani

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