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Migros Zurigo.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Nonostante i più giovani lo percepiscano ormai come il social media dei "boomer", Facebook – che nel fine settimana compirà vent'anni – resta la piattaforma più longeva e più grande dal punto di vista numerico: secondo gli ultimi dati, nel mondo sono 2,11 miliardi le persone che lo utilizzano ogni giorno, più di 3 miliardi ogni mese.

Tutto ciò malgrado scossoni e scandali, come era stato il caso di Cambridge Analytica, e malgrado il fatto che, come abbiamo scritto ieri in un approfondimento mirato ai social media in Svizzera, molte e molti – pur utilizzandolo – lo criticano.

Vi lascio ora alle altre notizie del giorno. Buona lettura!

Migros.
© Keystone / Michael Buholzer

Il gruppo Migros venderà alcune società che sono sotto al suo controllo, come quella di viaggi Hotelplan, quella di cosmetici e igiene Mibelle, nonché Melectronics e SportX. Ciò comporterà una riduzione fino a 1’500 posti di lavoro a tempo pieno.

Le ragioni di questa strategia sono diverse. Hotelplan e Mibelle non rientravano più nei piani di Migros e avranno migliori opportunità di sviluppo al di fuori dell’universo del colosso arancione, si legge in una nota. La separazione da Melectronics e SportX ha motivi economici, dato che questi negozi erano sempre più sotto pressione a causa della crescita delle vendite online. Dal canto suo, Migros intende concentrare le proprie attività sul commercio al dettaglio, i servizi finanziari e la sanità.

Non è stata fornita una scadenza precisa per portare a termine queste operazioni, ma Migros non si aspetta di trovare rapidamente un acquirente. Resta poi da vedere cosa succederà alle altre filiali specializzate Bike World, Do it + Garden, Micasa e Obi.

L’obiettivo è comunque quello evitare il più possibile i licenziamenti, assicura Migros. Attualmente, all’interno del gruppo ci sono circa 1’400 impieghi vacanti. I tagli interesseranno in particolare le funzioni di back office, ha dichiarato un portavoce interpellato dall’agenzia finanziaria AWP.

La clinica psichiatrica di Münsterlingen.
La clinica psichiatrica di Münsterlingen. © Keystone / Gian Ehrenzeller

Novartis parteciperà con 4 milioni di franchi agli indennizzi per le vittime di test farmaceutici condotti nella clinica psichiatrica di Münsterlingen, nel canton Turgovia, tra il 1940 e il 1980.

Lo scorso aprile il Gran Consiglio turgoviese ha deciso di risarcire le vittime di questi test, diventando un vero e proprio pioniere. Lo scopo, oltre a rifondere, è quello di rielaborare quanto accaduto. Si calcola che le persone coinvolte siano 500, per un totale di 12,5 milioni di franchi di indennizzo.

Fin da subito il Cantone aveva auspicato una partecipazione dell’industria farmaceutica. Ora un accordo in questo senso è stato trovato, si legge in un comunicato odierno delle autorità turgoviesi.

Le 500 persone individuate affinché possano essere risarcite sono passate tutte dalla clinica psichiatrica di Münsterlingen dove, per decenni, sono stati somministrati alle pazienti e ai pazienti medicinali non ancora approvati dalle autorità competenti, senza che gli interessati fossero a conoscenza di questa lacuna.

Foto d archivio di Kiev.
Foto d’archivio di Kiev. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

Un’organizzazione non governativa elvetica, l’Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere, è stata colpita nel sud-est dell’Ucraina verso le 14:30 di ieri. Due dipendenti dell’ONG hanno perso la vita nell’attacco mortale.

“Un gruppo di collaboratori è stato attaccato (…) durante un’operazione umanitaria. Due degli stimati colleghi del team hanno tragicamente perso la vita e altri membri dello staff sono rimasti feriti”, ha dichiarato l’ONG in un comunicato.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è a conoscenza dell’accaduto e, stando alle informazioni in suo possesso, non ci sono svizzeri tra le vittime, ha dichiarato a Keystone-ATS.

Contattato da Keystone-ATS, il portavoce di Aces ha dichiarato che i primi risultati delle indagini indicano che le due vittime sono francesi. Possibilità resa ancora più plausibile dal fatto che il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato su X (già Twitter) che due operatori umanitari francesi sono stati uccisi in Ucraina da un attacco russo.

Veduta verso il lago dal centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura.
Veduta verso il lago dal centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura. © Keystone / Gaetan Bally

L’Ufficio federale di statistica (UST) ha aggiornato i dati sulla qualità della vita in nove principali città svizzere. Reddito, spazi verdi, trasporti, sicurezza, offerta culturale o tempo di viaggio: tutto passa sotto la lente.

Per tracciare confini il più possibile oggettivi al concetto di qualità della vita, il programma City Statistics, sotto la direzione dell’UST, fornisce punti di confronto su diversi aspetti delle condizioni di vita nelle città svizzere e nei loro agglomerati. Dal 2011 in totale sono circa 200 gli indicatori che scandiscono le città di Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Lucerna, Lugano, San Gallo, Winterthur e Zurigo.

Ne emerge che, con un tasso di attività dell’83,2% e un reddito medio imponibile di 70’393,8 franchi per contribuente, Zurigo è la città più attraente in termini di occupazione e lavoro. Aggiungete a ciò un tasso di disoccupazione inferiore al 2% e il cerchio si chiude. In termini di alloggi, Ginevra soddisfa tutte le esigenze affinché… la si eviti. Spazi abitativi in ​​gran parte sovraoccupati, rumore stradale elevato, tasso di alloggi sfitti e spazio abitativo medio pro capite più basso del Paese. La ciliegina sulla torta è che la città ha il secondo canone mensile netto medio più alto della Svizzera, subito dopo Zurigo, con 20,5 franchi al metro quadrato.

Lugano, dal canto suo, detiene un doppio primato: quello della città con più zone boschive e di relax e quello della città più inquinata. L’indice di inquinamento atmosferico misura le concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono. Nella città ticinese è 3 su una scala da 1 a 6, mentre tutte le altre città sono a 2.


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