La televisione svizzera per l’Italia
cinghiale

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

la Svizzera sarà magari un Paese che a molti stranieri e straniere può sembrare a volte eccessivamente misurato e serio, poco incline ai divertimenti. Ma questo può avere certo dei vantaggi, anche nell'ambito dell'informazione.

È di oggi la notizia che la Neue Zürcher Zeitung è il secondo giornale più autorevole al mondo, preceduto solo dal Wall Street Journal e davanti al New York Times, secondo un sondaggio di Internationale Medienhilfe.

Da parte nostra osiamo sperare che almeno una piccola parte della reputazione acquisita internazionalmente dal foglio zurighese sia condivisa anche dalle altre testate della Confederazione.

Noi, intanto, vi proponiamo la nostra selezione quotidiana di notizie dalla Svizzera,

buona lettura.

uiguri sfollati
Keystone / Phuchiss Pirunla-ong

Berna ha chiesto alla Cina un maggiore impegno sul fronte dei diritti umani, in riferimento, in particolare, alle discriminazioni patite dall’etnia uigura.

Non è chiaro cosa si siano detti il premier cinese Li Qiang, giunto nella Confederazione per partecipare al WEF di Davos, e i consiglieri federali Viola Amherd e Guy Parmelin la settimana scorsa a Berna ma oggi la missione elvetica all’ONU a Ginevra ha chiesto un’indagine sulle presunte detenzioni arbitrarie nello Xinjiang che potrebbero configurarsi come “crimini contro l’umanità”.

I rappresentanti svizzeri hanno anche invitato la Cina ad attuare le raccomandazioni contenute nello specifico rapporto redatto dall’ex alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet sulla minoranza uigura.

Nella regione nordoccidentale del Paese, dove risiede la popolazione turcofona di religione islamica, sarebbero infatti un milione le persone internate, che le autorità cinesi considerano terroristi da rieducare. Un quadro, insomma, delicato e irto di insidie per il ministro degli Esteri Ignazio Cassis che si appresta, il prossimo mese, a recarsi a Pechino per una visita in vista del vertice sull’Ucraina che si terrà in Svizzera.

organi
© Keystone / Martial Trezzini

Aumento record di donazioni di organi l’anno scorso in Svizzera ma resta alto il numero delle e dei pazienti in lista d’attesa.

L’incremento di oltre un quinto (+22%) dei donatori e donatrici è dovuto soprattutto, ha fatto sapere la Fondazione Swisstransplant, all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione.

In particolare, oggi è possibile mantenere in funzione il cuore di donatori e donatrici in stato di morte cerebrale al di fuori del corpo (perfusione miocardica ex vivo) e di questa complessa tecnica hanno potuto beneficiare nove persone nel 2023. È inoltre migliorata la comunicazione relativa ai potenziali donatori/trici.

Come accennato però sono ancora molte le persone che attendono un organo: alla fine dell’anno il loro numero era pari a 1’391 (erano 1’442 nel 2022) e 92 di queste sono nel frattempo decedute. In totale sono stati 565 le beneficiarie e i beneficiari di una donazione, 111 in più rispetto all’anno precedente, e 584 gli organi trapiantati (469 nel 2022). Su queste cifre, sottolinea Swisstransplant, non ha influito il criterio del “consenso presunto” alla donazione, che sarà introdotto nella Confederazione non prima del 2026.

cinghiale
Keystone / Lino Mirgeler

La propagazione della peste suina africana in Svizzera è solo questione di tempo. È quanto avvertono esperti che monitorano l’evoluzione dell’infezione in Italia.

Il virus, che si trova già in Liguria, Piemonte e Veneto, è stato segnalato a non più di 60-70 chilometri dalla frontiera, ha detto alla radio della RSI Vittorio Guberti, dell’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Bologna. La sua diffusione, ha sottolineato, continua, anche se procede lentamente.

Intanto in Ticino ci si è preparati all’evento. Due anni fa è stato costituito uno speciale gruppo di lavoro ed è stato elaborato un documento operativo. Di sicuro la malattia, che non è pericolosa per l’uomo, ha un forte impatto dal profilo economico e sociale.

È possibile che vengano chiuse intere aree, come i boschi, dove non sarà più possibile addentrarsi e potrebbero essere vietate determinate attività, come la caccia, la ricerca di funghi e la produzione agricola. Spesso gli animali infettati, maiali e cinghiali, muoiono nel giro di 48 ore senza presentare particolari sintomi della patologia.

lettere
© Keystone / Gaetan Bally

Anche l’anno scorso si è confermato il calo di lettere, che patiscono da tempo la concorrenza dei servizi di messaggeria elettronica, spedite nella Confederazione.

Il fenomeno, ha comunicato la Posta Svizzera, è in atto ormai da anni: la diminuzione delle buste inviate – 1,65 miliardi nel 2023 – è stata del 5,6% in dodici mesi, e del 40% negli ultimi 20 anni.

Non evidenzia la stessa evoluzione il traffico dei pacchi, che è invece lievitato di ben il 70% in dieci anni. A dire il vero la cifra di 185 milioni di imballaggi trattati nel 2023 è inferiore del 4,7% rispetto all’anno precedente e questo viene spiegato con la ripresa dell’inflazione, con le crisi geopolitiche e l’incertezza tra i consumatori e le consumatrici.

Ma il confronto con il 2019, l’anno prepandemico, evidenzia un aumento del 24% dei pacchi e le previsioni indicano un forte incremento di questo segmento di mercato a lungo termine.

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