La televisione svizzera per l’Italia
Zelensky e Cassis.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

non so se siete tra quelli suscettibili a credenze e superstizioni, ma sembra proprio che oggi cada il cosiddetto "Blue Monday": il giorno più triste dell’anno. Complici le giornate corte, la scarsità della luce solare e le ristrettezze finanziarie postfestività, il terzo lunedì di gennaio sarebbe infatti il giorno più difficilmente sopportabile per chi è giù d’umore.  

Leggenda o verità? A quanto sembra, potrebbe trattarsi di una bufala inventata per scopi di marketing, chi sa! Qui a Lugano, devo dire, la luce del sole oggi è alquanto generosa, e forse è anche per questo che non risento particolarmente di nessuna forma di malinconia e mi auguro lo stesso per voi! 

Amherd e Li.
© Keystone / Peter Klaunzer

Il premier cinese Li Qiang e la presidente della Confederazione Viola Amherd si sono incontrati oggi nei pressi di Berna, circondati da severe misure di sicurezza. Tra i temi affrontati, l’accordo di libero scambio tra i due Paesi, che si vorrebbe sviluppare ulteriormente.  

L’accordo di libero scambio tra Svizzera e Cina è entrato in vigore già nel 2014, ma ora la Confederazione vorrebbe estenderlo ad altri ambiti, come i prodotti industriali. A tale scopo, Li Qiang e Viola Amherd hanno firmato lunedì una dichiarazione congiunta, primo passo in vista di possibili negoziati. La Cina è il terzo partner più importante della Svizzera dopo l’UE e gli Stati Uniti

Le due delegazioni “si sono rallegrate del fatto che contatti ad alto livello abbiano nuovamente luogo nell’anno che precede il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Svizzera e Cina“, si legge nel comunicato. Per l’anno corrente, i due Paesi si sono posti l’obiettivo di proseguire il dialogo bilaterali su numerosi ambiti e approfondire il “partenariato strategico innovativo” concordato nel 2016. 

Ai colloqui ha partecipato anche il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Amherd e Li si incontreranno nuovamente domani, martedì, al Forum economico mondiale (WEF) di Davos

Zelensky e Cassis.
© Keystone / Alessandro Della Valle

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è atterrato stamattina all’aeroporto di Zurigo, dove è stato accolto dal ministro degli esteri Ignazio Cassis.

I due, che si erano già incontrati in occasione della visita del ministro degli Esteri elvetico a Kiev, si sono poi recati a Berna a bordo di un elicottero dell’esercito svizzero. Nella città federale, il capo di Stato ucraino incontrerà la presidente Viola Amherd, così come il consigliere federale Beat Jans e i presidenti dei due rami del parlamento: Eva Herzog ed Eric Nussbaumer. Stando alla presidenza ucraina, Zelensky vedrà anche i presidenti dei partiti. Un incontro con la stampa è previsto per la fine della giornata in un luogo non rivelato.

Intanto, nella giornata di ieri si sono tenuti a Davos anche i colloqui per un piano di pace per il conflitto russo-ucraino il cui scopo è quello di per raggiungere una “pace globale, giusta e duratura”. L’Ucraina aveva chiesto alla Svizzera di essere la sede di tali colloqui e nell’occasione di ieri ha presentato il suo piano in dieci punti. Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del presidente ucraino, ha dichiarato ai media che la speranza è che il progetto diventi un “piano comune” sostenuto da molti Paesi.

Sia Yermak, sia Cassis hanno sottolineato che un segno di successo dei colloqui è il crescente numero di Paesi coinvolti. Oltre ai consiglieri e alle consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e di molti Paesi europei, erano presenti i e le rappresentanti di alcune Nazioni facenti parte del gruppo di economie emergenti BRICS, tra i quali spiccano Brasile, India, Arabia Saudita e Sudafrica.

wef
© Keystone / Laurent Gilliéron

Poco più di un anno fa, il popolare sistema ChatGPT ha fatto dell’intelligenza artificiale (IA) un mezzo accessibile a tutti, alimentando la speranza di una nuova era in cui la tecnologia può superare le capacità umane. Ma ciò è stato anche un campanello d’allarme per i governi sui rischi della tecnologia, dalle minacce per la democrazia alla perdita del lavoro per le persone. Il tema sarà al centro del WEF di Davos. 

La geopolitica è entrata nell’equazione e ora i Paesi hanno preso consapevolezza del fatto che l’IA è più di una semplice tecnologia: è anche un’arma politica ed economica, e Cina e Stati Uniti sono in testa alla corsa. Le richieste di regolamentazione si sono moltiplicate, dall’industria fino alle Nazioni Unite.  

In questo contesto, il WEF ha dichiarato di essere intenzionato a prendere le redini della governance globale dell’IA e di voler utilizzare l’incontro di Davos per concentrarsi su “guardrail, governance e linee guida per l’innovazione”, secondo il direttore generale della manifestazione Jeremy Jurgens, che guida il lavoro del forum mondiale sulla tecnologia e l’innovazione. Nel giugno 2023, il WEF ha lanciato l’AI Governance Alliance, che riunisce vari governi, accademici e accademiche e oltre 40 aziende, tra cui OpenAI e giganti tecnologici come Microsoft, Alphabet, Meta.  

Con il tema “Ricostruire la fiducia”, l’incontro annuale a Davos, è un’occasione per il WEF di dimostrare che è in grado di superare le divisioni e convincere i Paesi a intraprendere azioni concrete per uno sviluppo responsabile dell’IA. Ma il WEF ha enormi ostacoli da superare se vuole fare un passo avanti in questa direzione. 

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR