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fuochi d artificio

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

L'anno sta ormai per concludersi e questo è l'ultima rassegna stampa quotidiana che vi invio nel 2023. Colgo l'occasione per augurare a tutti voi che ci seguite un felice anno nuovo. Che il 2024 sia colmo di soddisfazioni.

sedia gigante
Obs/handicap International

Mercoledì e giovedì vi abbiamo proposto uno sguardo nel 2024 in ambito economico e politico. Oggi vi presentiamo le sfide con cui sarà confrontata la Ginevra internazionale l’anno prossimo.

Le numerose organizzazioni internazionali che hanno sede nella città di Calvino avranno molto da fare nei prossimi mesi per cercare di trovare una via d’uscita al conflitto che sta devastando la Striscia di Gaza e la sua popolazione. Finora tutti gli sforzi sono stati vani, eccetto una breve tregua nella quale il Comitato internazionale della Croce Rossa ha svolto un ruolo importante. L’Ucraina continuerà a essere sotto la luce dei riflettori, ma non a Ginevra. A metà gennaio, infatti, a Davos, alla vigilia del Forum economico mondiale, si terrà un ciclo di discussioni sul piano di pace del presidente ucraina Volodymyr Zelensky.

In novembre, poi, tutti gli occhi della Ginevra internazionale saranno puntati oltre Atlantico. Il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi condizionerà fortemente il lavoro delle organizzazioni ginevrine. Se dalle urne uscirà vincitore Donald Trump, si annunciano tempi difficili. Durante il suo precedente mandato, il miliardario americano aveva mostrato chiaramente il suo disprezzo per il multilateralismo, del quale Ginevra è un esempio lampante.

Le finanze continueranno a essere un punto dolente. Nell’anno che volge al termine, le agenzie umanitarie dell’ONU hanno ricevuto solo il 37% dei 57 miliardi di dollari di cui avevano bisogno. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha da parte sua dovuto affrontare una grave carenza di fondi, che si è tradotta nella soppressione di 1’800 posti di lavoro.

  • Uno sguardo al 2024 per la Ginevra internazionale: l’articolo del mio collega Dorian Burkhalter.
  • I grandi temi politici che occuperanno la Svizzera l’anno prossimo.
  • In quest’altro approfondimento ci occupiamo invece delle sfide con cui sarà confrontata l’economia elvetica nei prossimi mesi.
edificio con logo nestlé sulla facciata
© Keystone / Gaetan Bally

Tre multinazionali svizzere sono entrate ancora una volta nella classifica delle 100 aziende quotate in borsa di maggior valore al mondo. In questa particolare graduatoria, la Confederazione si piazza al sesto posto.

Il gruppo alimentare Nestlé si classifica al 26esimo posto (era 23esimo un anno fa), con un valore totale delle azioni in circolazione al 27 dicembre di poco più di 307 miliardi di dollari. Seguono i colossi della farmaceutica basilese. Roche è in 43esima piazza (31esima nel 2022) con una capitalizzazione di mercato di oltre 233 miliardi, mentre la sua concorrente Novartis è 52esima (47esima), con un valore di 206 miliardi.

La graduatoria è dominata dalle multinazionali statunitensi (62 su 100) e in particolare dai giganti della tecnologia. In prima posizione figura infatti Apple, con una capitalizzazione di oltre 3’000 miliardi, davanti a Microsoft e al gruppo petrolifero saudita Saudi Aramco.

A livello di nazioni, gli Stati Uniti primeggiano con quasi 26’000 miliardi (sommando i capitali delle aziende nella top 100).  Il podio globale è completato da Arabia Saudita e Cina, quarta è la Francia, quinto il Regno Unito. Anche la Svizzera non se la passa male: grazie ai suoi 746 miliardi, conquista il sesto rango.

fuochi d artificio
© Keystone / Michael Buholzer

L’iniziativa popolare che vuole limitare l’uso dei fuochi d’artificio in Svizzera trova un ampio consenso tra l’elettorato. Stando a un sondaggio, tre persone su quattro l’approvano.

Depositata in novembre e corredata da oltre 137’000 firme, l’iniziativa popolare denominata “Per una limitazione dei fuochi d’artificio” vuole vietare la vendita di articoli pirotecnici rumorosi a persone private. Il testo sembra godere dei favori della popolazione: stando a quanto emerge da un sondaggio commissionato dal portale di notizie Watson e pubblicato venerdì, il 76% delle 8’250 persone intervistate lo approva.

Le ragioni principali a supporto dell’iniziativa sono lo stress per gli animali domestici e da reddito, come pure per quelli selvatici. Anche l’inquinamento atmosferico ha un ruolo importante. Chi è contrario, ha invece evocato la tradizione e i troppi regolamenti e divieti che già contraddistinguono la nostra società.

Se l’iniziativa sarà accettata in votazione popolare, i grandi spettacoli pirotecnici pubblici potranno comunque continuare a essere organizzati, ma solo previa autorizzazione speciale degli organi cantonali competenti.

persone su una seggiovia
© Keystone / Jean-christophe Bott

Dopo la pandemia, il numero di turisti e turiste provenienti dagli Stati Uniti è fortemente aumentato, toccando i tre milioni di pernottamenti in Svizzera, un nuovo record da quasi 40 anni. A sorridere sono anche le stazioni invernali.

I prezzi piuttosto elevati per un soggiorno sciistico in Svizzera non sembrano scoraggiare le persone amanti della neve che vengono da oltre Oceano. “Qui è meglio che al cinema: ovunque volgiamo lo sguardo troviamo una sorpresa, è magnifico!”, afferma alle telecamere della Radiotelevisione svizzera John Linder, turista di Chicago che sta soggiornando ad Andermatt. “I prezzi sono molto simili – le fa eco la moglie Catherine. Per l’affitto degli sci o per i pasti, non siamo distanti dai prezzi americani”.

Secondo Jürg Stettler, professore di turismo presso la Scuola universitaria professionale di Lucerna, questa tendenza dovrebbe proseguire, malgrado la forza del franco. “Il cambio rende una vacanza in Svizzera più cara, ma al contempo l’inflazione in Svizzera è molto più contenuta rispetto agli Stati Uniti – spiega Stettler. Per gli americani e le americane, le vacanze in patria sono diventate più care e questo compensa la differenza“.

Il costo del volo non incide più di quel tanto. Per la famiglia Linder volare in Colorado per sciare o venire in Svizzera non cambia molto in termini di prezzo.

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