
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
un tempo capitava spesso all'estero che a un cittadino o cittadina elvetica venisse chiesto di parlare “lo svizzero”. Sebbene lo “svizzero” non esista, c’è però una lingua solo elvetica: lo "Schwyzerdütsch", che da dialetto ormai è diventata una vera e propria lingua.
Tanto che il parlamento del canton Vaud vorrebbe ora obbligare gli scolari a imparare, oltre al tedesco, anche lo "Schwyzerdütsch", che in Svizzera è più parlato rispetto al cosiddetto "Hochdeutsch". Vedremo. Chissà che un giorno si arrivi davvero a parlare lo “svizzero” in Svizzera.

In caso di penuria alimentare i terreni agricoli in Svizzera sono sufficienti per garantire l’approvvigionamento.
Secondo la prima statistica della Confederazione sui terreni che potenzialmente possono diventare agricoli in caso di bisogno, in Svizzera sono garantiti 445’680 ettari, ovvero l’1,6% in più di quanto previsto dal cosiddetto Piano settoriale. Lo comunica oggi l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE). Secondo tale piano, la Svizzera è l’unico paese a garantire questo tipo di superfici.
L’estensione minima dei terreni definita nel piano settoriale si basa su un fabbisogno calorico di 2’340 kcal per persona al giorno. In caso di grave penuria, esso deve poter essere soddisfatto con quattro colture principali: patate, cereali, colza e barbabietole da zucchero. Attualmente le superfici garantite corrispondono a poco meno del 31% della superficie agricola totale e all’11% circa della superficie della Svizzera.
“Garantite”, ricorda l’ARE, significa che tali terreni possono ma non devono imperativamente essere utilizzati per la coltivazione. Devono però essere rapidamente disponibili a tale scopo e assicurare una resa nel giro di un anno e quindi non possono essere edificati o impermeabilizzati. Queste superfici agricole oggi sono però sotto pressione dal crescente fabbisogno della società in termini di spazio abitativo e ricreativo
- L’articolo sul tema pubblicato dal Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Consiglio federale.
- Tutte le zone agricoleCollegamento esterno della Svizzera e la loro destinazione.

La Confederazione ha accolto la maggior parte delle richieste cantonali per l’abbattimento di branchi di lupi.
L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha comunicato d’aver dato il via libera all’abbattimento di dodici dei tredici branchi di lupi per i quali cinque Cantoni hanno chiesto l’eradicazione preventiva. Solo il branco della Valle Onsernone, nel Canton Ticino, non potrà essere totalmente soppresso dal momento che negli ultimi dodici mesi non si sono verificate predazioni in situazioni protette.
Prima di prendere questa decisione l’UFAM ha svolto colloqui con tutti i Cantoni per coordinare la regolazione. Come noto, il contesto normativo è evoluto parallelamente agli attacchi del canide su animali da reddito. Si è passati da 446 capi uccisi – soprattutto pecore e capre sugli alpeggi – nel 2019 a 1’480 lo scorso anno. Hanno fatto in particolare scalpore gli attacchi ad alcuni bovini.
I Cantoni possono ora emanare le proprie decisioni di abbattimento. Le autorità federali stimano però che non tutti i lupi toccati dalla decisione odierna dell’UFAM saranno effettivamente abbattuti, ma che la crescita della loro popolazione in Svizzera sarà fortemente frenata dalla regolamentazione cantonale, come previsto dal Consiglio federale.
- L’ok per l’abbattimento di 12 branchi di lupi in 5 Cantoni. Così intitola tio.chCollegamento esterno il suo articolo.
- Il comunicato odierno dell’Ufficio federale dell’ambienteCollegamento esterno.
- Via libera a una strage di lupi in Svizzera: così legge la decisione dell’UFAM il portale trentino dolimiti.itCollegamento esterno.

Carenza di manodopera qualificata in Svizzera: la situazione non è mai stata così grave.
Da mesi ormai il messaggio è sempre lo stesso: in Svizzera manca la manodopera qualificata. Ora, secondo un indice pubblicato dall’agenzia interinale Adecco, la carenza di lavoratori qualificati è aumentata del 24% rispetto al 2022. Quali sono i settori maggiormente toccati e che hanno maggiori difficoltà a coprire i posti vacanti? Le aziende attive nel campo sanitario, informatico e ingegneristico.
Ma la situazione sta decisamente peggiorando. Il problema si sta infatti allargando ai gruppi professionali con requisiti di qualifica più bassi. Come risolvere l’annoso problema? Secondo gli esperti di Adecco, le imprese devono sfruttare meglio il mercato indigeno, investendo nella formazione e nell’aggiornamento, rendendo più flessibili le condizioni di lavoro o assumendo personale temporaneo.
Sempre secondo gli esperti di Adecco, le prospettive per il 2024 non sono rosee. Le aziende saranno ancora confrontate con una penuria di risorse qualificate. L’invecchiamento della popolazione, la crescente digitalizzazione e la transizione verso un’economia verde continueranno ad alimentare questa tendenza anche in futuro.
- Sulla carenza di manodopera qualificata l’approfondimento di tio.chCollegamento esterno.
- L’industria svizzera di fronte a una penuria storica di manodopera qualificata. Un contributo della mia collega Mary Vakaridis su swissinfo.ch.
- Manca manodopera? Gli svizzeri devono lavorare di più. La ricetta dell’Unione svizzera degli imprenditori ripresa da ticinonews.ch.

L’acronimo “GPT” è la parola svizzera dell’anno 2023 in italiano, seguita da “tunnel” e “ecoansia”.
La Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo, come ogni anno, ha comunicato quali sono le parole dell’anno nelle varie lingue nazionali. E lo ha fatto dopo aver passato al setaccio 976’681’684 parole tratte da 1’763’977 testi, individuando le parole maggiormente utilizzate. A questa lista sono state aggiunte le parole proposte del pubblico. Una giuria di esperti infine ha deliberato sulla base di questo elenco.
Dopo lo scorso anno segnato, anche linguisticamente, dalla guerra in Ucraina e i due anni precedenti dalla pandemia, nel 2023 spicca in particolare l’intelligenza artificiale (IA), presente sul podio in tre della quattro lingue nazionali. In italiano vince l’acronimo “GPT” che sta per Generative Pre-trained Transformer, ovvero trasformatore generativo pre-addestrato e designa appunto l’era dell’IA.
Segue la parola “tunnel”, associata al deragliamento di un treno merci nel tunnel ferroviario di base del San Gottardo ma che da ottobre indica anche i tunnel costruiti da Hamas nella striscia di Gaza. Al terzo posto, infine, “ecoansia”, ovvero il crescente senso di preoccupazione per i cambiamenti climatici. Le parole designate per il tedesco sono: Monsterbank, chatbot e ghosting. Per il francese: décombres, intelligence artificielle e coûts de la santé. In romancio: Solarexpress, Igl Rutsch e regulaziun proactiva.
- GPT la parola svizzera dell’anno: l’articolo della RegioneCollegamento esterno.
- Lo studioCollegamento esterno della Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo.
- Lo scorso anno la parola è stata “penuriaCollegamento esterno” a causa del conflitto in Ucraina.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative