Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
il contrabbando di carne è un fenomeno abbastanza frequente. L'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini informa così che nei giorni scorsi a Basilea ha sequestrato 420 chili di carne d'agnello cruda non dichiarata trasportati verso la Svizzera nel bagagliaio di un automobile.
L’origine della carne, non imballata e non congelata, non è stata documentata e le norme di igiene sono state chiaramente infrante. Le autorità doganali sono state così costrette a eliminare definitivamente i quattro quintali di contrabbando. Sarei davvero curioso di capire a chi fosse destinata la carne… speriamo non a qualche ristorante, vista la mancanza completa di igiene.
Ucciso un cittadino svizzero in Israele. La Confederazione vuole vietare Hamas e capire dove vanno a finire le donazioni elvetiche.
Il consigliere federale Ignazio Cassis ha informato venerdì che un cittadino svizzero con doppia nazionalità quasi settantenne è morto nei combattimenti in Medio Oriente. Non si sa ancora molto delle circostanze del decesso: la morte dell’uomo, ha detto Cassis, è il risultato di uno “sfortunato incontro” con i militanti di Hamas. L’uomo viveva in Israele dal 2004.
Cassis ha ribadito che “Israele ha il diritto di difendersi e di rispondere a questo attacco”, ma ha anche invitato le parti coinvolte negli scontri a rispettare i loro obblighi internazionali. Dopo l’ultimatum di Israele all’ONU di evacuare il nord della Striscia di Gaza, il ministro degli esteri svizzero ha voluto ribadire con forza un messaggio alle autorità israeliane e ai palestinesi: “Rispetto del diritto internazionale umanitario”.
Intanto due gruppi di lavoro devono valutare la possibilità di vietare Hamas in Svizzera ed esaminare a fondo le donazioni elvetiche destinate alle organizzazioni palestinesi, nonché valuterà se sia necessario intervenire per evitare che il denaro di Hamas venga depositato in Svizzera. Il mandato riguarda anche l’assistenza ai 28’000 cittadini svizzeri che risiedono nello Stato ebraico.
- Anche la RegioneCollegamento esterno scrive della morte del cittadino elvetico in Israele.
- Le implicazioni di una messa al bando di Hamas, un contributo su swissinfo.ch del collega Anand Chandrasekhar.
- La decisione del Consiglio federale di istituire una Task forceCollegamento esterno per seguire l’evolversi della situazione e prendere le decisioni necessarie.
- Israele-Hamas, chi sta con chi. Un approfondimento della RSICollegamento esterno.
Distribuzione di compresse allo iodio per i residenti a meno di 50 chilometri da una centrale nucleare.
Non è una novità. Si tratta solo di una normale misura precauzionale. Nelle prossime settimane i soggetti – privati e aziende – residenti a meno di 50 chilometri da una centrale nucleare riceveranno per posta compresse allo iodio che impediscono l’accumulo di questo elemento radioattivo nella tiroide e prevengono il cancro.
Le quattro centrali atomiche attualmente ancora in funzione si trovano a Beznau I/II e Leibstadt nel Canton Argovia e Gösgen nel Canton Soletta. Le pastiglie – la Confederazione ha acquistato dodici milioni di confezioni - dovranno essere distribuite entro la fine di aprile 2024 e sono messe a disposizione dalla Farmacia dell’esercito.
La campagna di distribuzione costa circa 34 milioni di franchi, di cui 11 direttamente a carico dei gestori delle centrali nucleari. Queste compresse possono essere assunte esclusivamente su ordine delle autorità in caso di grave incidente nucleare con fuoriuscita di radioattività. Possono essere conservate per una durata massima di dieci anni e vanno sostituite dopo tale periodo.
- La notizia sulla distribuzione di compresse allo iodio della mia collega Marija Milanovic su TVS Tvsvizzera.itCollegamento esterno.
- Tutte le direttiveCollegamento esterno dell’Ufficio federale della sanità pubblica.
- La Confederazione vuole far pagare il totale dei costi direttamente ai gestori, così come scrive la RSICollegamento esterno.
Negli ultimi 20 anni il potere d’acquisito reale delle economie domestiche svizzere è sceso del 6%.
Non che negli ultimi 20 anni lo stipendio non sia aumentato. A causa però dell’esplosione dei premi delle casse malati – che nello stesso periodo di tempo sono raddoppiati – il potere d’acquisto reale delle economie elvetiche è sceso del 6%. Lo dice un modello dell’economista Fabio Canetg, di cui riferisce oggi Aargauer Zeitung.
L’economista ricorda che i premi dell’assicurazione sanitaria di base non sono contemplati nel dato sull’inflazione calcolato dall’Ufficio federale di statistica. Fabio Canetg non mette in discussione il classico dato sul rincaro. Ma sottolinea: “Quando parliamo di potere d’acquisto, questo non riflette componenti importanti come i premi dell’assicurazione sanitaria”.
Fabio Canetg ha quindi sviluppato un modello d’indice sui prezzi al consumo alternativo: il comparto dell’indice che considera i prezzi sanitari è stato sostituito con l’evoluzione dei premi delle casse malati. La perdita reale di potere d’acquisto viene poi calcolata confrontando l’aumento dei prezzi con la crescita nominale dei salari. Da qui il dato poco confortante.
- L’articolo sull’Argauer ZeitungCollegamento esterno, in tedesco, ripreso in parte dal Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- L’indice nazionale dei prezzi al consumoCollegamento esterno (CPI) misura l’inflazione dei beni di consumo in Svizzera.
- Ecco perché l’inflazione è così bassa in Svizzera. Un mio contributo su tvsvizzera.it.
Con un’iniziativa cantonale Ginevra vuole le basi legali per un’assicurazione sanitaria unica.
Nessuno crede davvero che si possano ridurre i costi con una sola assicurazione sanitaria pubblica. Comunque sia, per far fronte al continuo aumento dei premi delle casse malati (l’anno prossimo il premio medio a Ginevra aumenterà del 9,1%), il Canton Ginevra intende portare avanti un progetto per una cassa malattia unica cantonale. A tale scopo, giovedì sera il Gran Consiglio ha adottato d’urgenza due progetti di legge.
Facendo uso del diritto d’iniziativa cantonale, il parlamento ginevrino ha accettato con 65 voti contro 32 (contraria parte della destra) una risoluzione che chiede all’Assemblea federale di creare una base legale che consenta ai Cantoni di dar vita a casse malati cantonali uniche o casse di compensazione cantonali.
La risoluzione chiede inoltre la possibilità di sperimentare modelli alternativi di gestione della politica sanitaria. Analogamente, i politici hanno approvato una mozione d’urgenza che chiede al governo ginevrino di valutare la possibilità di creare una cassa malattia pubblica cantonale e di redigere un rapporto sui rischi e le opportunità.
- L’articolo è apparso tra l’altro sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- L’insostenibile peso dei costi sanitari. Un contributo su tvsvizzera.itCollegamento esterno.
- “Chi dice che una cassa malati unica riduca i costi ha torto”: lo scrive tio.chCollegamento esterno che riprende l’esperto del ramo sanitario di comparis.ch.
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