
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
può sembrare un paradosso quanto è successo a due aspiranti inquilini a Zurigo. Una coppia benestante – si tratta di imprenditori finanziari – si è infatti vista rifiutare la sua richiesta per un attico di lusso di 500 metri quadri, con piscina interna e ampia terrazza sul tetto offerto in locazione per la bella sommetta di 26'500 franchi al mese (27'500 euro).
Il diniego dei proprietari non sembra dovuto alle loro disponibilità finanziare, su cui potevano offrire le dovute garanzie. A indispettire questi ultimi sarebbero state le cene di lavoro che la coppia intendeva consumare nell’appartamento. Intanto però, riportano le cronache, l’attico continua ad essere disabitato da mesi…
Buona lettura.

Per le imminenti elezioni federali i partiti hanno speso la discreta cifra di 50,3 milioni di franchi (52,2 milioni di euro al cambio odierno). I più prodighi in questo esercizio sono le due formazioni di destra PLR e UDC.
Secondo le cifre comunicate dal Controllo federale delle finanze (CDF), che per la prima volta supervisiona i conti delle campagne elettorali, è il Partito liberale radicale (PLR) a guidare questa speciale classifica, con 12,4 franchi investiti, davanti all’Unione democratica di centro (UDC, destra nazionalista), con 11,1 milioni. Seguono socialisti (6,9 milioni), Centro (6,6 milioni), Verdi (3,7 milioni), Verdi liberali (2,9 milioni) e Partito evangelico (1,2 milioni).
Il documento indica anche i principali finanziatori della politica: in testa c’è l’ex ministro e figura storica dell’UDC Christoph Blocher che ha donato più di mezzo milione (550’000 franchi) al suo partito. Un importo analogo hanno versato le organizzazioni economiche (USAM, USI, USC ed economiesuisse) a politici aderenti alla campagna “Prospettiva Svizzera”. Lo stesso vale per la Fondazione per una politica borghese all’UDC e l’ereditiera Carmita Burkard ai Verdi, in questo caso però la cifra è lievitata a 1 milione.
L’obbligo di dichiarazione delle spese elettorali al Controllo federale grava sui promotori delle campagne e non sui candidati per i bilanci superiori a 50’000 franchi o le singole donazioni che eccedono i 15’000 franchi. Curioso constatare che i dieci maggiori benefattori hanno erogato il 40% del totale delle donazioni.
- La notizia riferita da tvsvizzera.it e da rsi.chCollegamento esterno.
- Ne parla anche tio.chCollegamento esterno.
- Il piano di battaglia dei partiti in vista delle federali, in un approfondimento di swissinfo.ch.

La Banca Nazionale (BNS) in soccorso dell’economia: lasciato invariato il tasso guida all’1,75%.
L’inflazione, su cui negli scorsi giorni erano state riviste al rialzo le stime, resta tutto sommato sotto controllo. Le preoccupazioni maggiori riguardano la crescita, che da diversi mesi pare essersi arrestata. Per questi motivi la BNS ha deciso di non intervenire, come peraltro fatto nelle ultime ore anche dall’americana FED.
A destare una certa sorpresa tra le analiste e gli analisti la circostanza che l’istituto di emissione elvetico abbia voluto smarcarsi dalla Banca centrale europea (BCE), con cui da tempo si è creata una certa simbiosi, che negli scorsi giorni aveva ritoccato di un quarto di punto, al 4,5%, i tassi.
In realtà il presidente della direzione della BNS Thomas Jordan ha detto di non escludere una nuova stretta monetaria, dopo i cinque rialzi dei tassi nell’ultimo anno, a medio termine, qualora la situazione sul fronte dell’inflazione dovesse deteriorarsi (anche se in base alle proiezioni questo sembra improbabile). Ad agosto il rincarto era sceso all’1,6%, ma a fine anno e nel 2024 dovrebbe fissarsi al 2,2%, sulla scia degli aumenti degli affitti e dei prezzi energetici. Nel 2025 è stimata di nuovo sotto la soglia psicologica del 2%, all’1,9%.
- L’articolo di ticinonews.chCollegamento esterno sulla (mancata) mossa della BNS.
- L’articolo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Sulla politica monetaria condotta dalla BNS il contributo del collega Fabio Canetg.

L’iniziativa Per la libertà e l’integrità fisica” lanciata dai No-Vax ha incontrato l’opposizione delle dure Camere federali a Berna.
Dopo il Consiglio Nazionale anche il “senato” ha espresso la sua contrarietà al testo che intende vietare qualsiasi obbligo vaccinale, pur senza citarlo esplicitamente. L’iniziativa elaborata dal Movimento svizzero per la libertà chiede infatti che gli interventi sull’integrità fisica e psichica delle persone possano essere effettuati solo con il consenso di quest’ultima. Inoltre nessuno dovrebbe subire sanzioni o pregiudizi sociali o professionali in caso di rifiuto di trattamenti sanitari.
L’aula ha concordato con Philippe Baure (PLR, centro-destra), rappresentante della commissione competente degli Stati, secondo cui la formulazione dell’iniziativa popolare è troppo generica e in concreto renderebbe impossibile l’arresto e il prelievo di DNA dei sospettati, senza il loro consenso, da parte della polizia, o gli abituali controlli sui viaggiatori e sulle viaggiatrici agli aeroporti.
Il Parlamento non ha neanche voluto proporre un testo alternativo (controprogetto) da affiancare a quello dell’iniziativa popolare posto in votazione popolare.
- La bocciatura odierna della Camera bassa dell’iniziativa “antivaccini” nel resoconto della Radiotelevisione svizzera RSICollegamento esterno.
- Il precedente passaggio al Nazionale in un articolo della Regione TicinoCollegamento esterno.
- L’iter parlamentareCollegamento esterno dell’iniziativa.

In Svizzera circa 700 persone muoiono ogni anno a causa degli effetti collaterali dei farmaci. Lo rivela uno studio condotto dalle Università di Lucerna e Zurigo che ha convolto anche l’ospedale di Zurigo e Swissmedic, l’istituto per gli agenti terapeutici.
La ricerca evidenzia che in otto anni, dal 2012 al 2019, 32’000 persone hanno dovuto essere ricoverate in ospedale per le conseguenze indesiderate dei medicamenti assunti a scopo terapeutico. Il 46,9% di queste avevano più di 65 anni.
Tra gli effetti collaterali più ricorrenti figurano quelli all’apparato digerente, il sistema urogenitale e lo stato mentale.
Sebbene viga l’obbligo legale di segnalazione delle conseguenze negative e impreviste delle medicine prescritte ai pazienti, solo il 5% di esse vengono comunicate alle autorità competenti. La maggior parte dei rischi sconosciuti dei farmaci viene scoperto attraverso questa modalità, viene sottolineato nello studio secondo cui è fondamentale la segnalazione degli effetti collaterali ai fini della sicurezza delle terapie e delle conoscenze dei medici.
- L’articolo di tio.chCollegamento esterno sugli effetti collaterali dei medicamenti.
- Il contributo sul tema di cdt.chCollegamento esterno.
- Le indicazioni della ConfederazioneCollegamento esterno durante la pandemia riguardo alle conseguenze negative degli agenti terapeutici.

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