La televisione svizzera per l’Italia
Un uomo sta incollando la vignetta sul parabrezza della sua automobile.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

la giustizia elvetica non va in vacanze neppure ad agosto. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) è alle prese con 320 ricorsi contro la decisione della FINMA, che il 19 marzo scorso ha dichiarato prive di valore le obbligazioni AT1 di Credit Suisse al momento della fusione con UBS. 

I ricorsi coinvolgono ben 3'000 detentori di queste obbligazioni, che allora avevano un valore complessivo di 16 miliardi di franchi (si può capirli...). Anche il numero di quadri di Credit Suisse che ha presentato ricorso, sempre al TAF, contro l'annullamento dei loro bonus è in continuo aumento. 

Tanti soldi e non sono quelli del gioco da tavolo Monopoly... Vi auguro una buona lettura. 

L ex procuratore federale Michale Lauber.
© Keystone / Anthony Anex

Sanzioni, la Svizzera rigetta con forza le accuse ritenute “infondate” della Commissione Helsinki. 

La Confederazione, tramite il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ricorda agli Stati Uniti che la Svizzera è uno Stato di diritto in cui viene rispettata la separazione dei poteri. E lo fa in disaccordo con le dichiarazioni dell’agenzia indipendente del Governo statunitense conosciuta con il nome di “Commissione Helsinki”. 

L’agenzia ha accusato l’ex procuratore federale Michael Lauber (e altri due ex dipendenti della Confederazione), di aver agito ingiustamente a favore di russi sanzionati, nonché di avere ricevuto dei favori da questi ultimi. La Commissione Helsinki ha parlato di corruzione, mettendo in dubbio il funzionamento del sistema giudiziario svizzero. 

Da qui l’intervento, attraverso i canali diplomatici, presso le autorità statunitensi. Berna rispedisce al mittente le accuse dell’agenzia indipendente USA, ritenute “infondate”. Inoltre, il DFAE ricorda che la Svizzera applica ciò che gli standard internazionali prevedono in materia di sanzioni, e che la Confederazione è stata riconosciuta dall’UE come Paese partner ufficiale nell’applicazione delle stesse. 

Una lince con un piccolo.
Keystone / Jean-christophe Bott

La lince è tornata a riprodursi in Engadina, dove era stata sterminata circa 150 anni fa. 

Dopo l’orso, la lince torna a popolare le Alpi retiche. Una fotografia scattata il 22 luglio scorso nel territorio di Zernez da un cacciatore engadinese prova che il felino non solo è tornato in Engadina, ma si è pure riprodotto.

Il cacciatore engadinese ha potuto prima osservare con il cannocchiale, e poi fotografare a tarda sera la lince madre con i suoi due piccoli. Stando alla nota di venerdì dell’Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni, un avvistamento di giovani linci era già stato segnalato l’anno scorso, ma non si era potuto confermarne la presenza per mancanza di prove. 

Da almeno tre anni, fa sapere l’Ufficio cantonale grigionese, un maschio di lince (B760, questo il suo nome…) vive costantemente nel territorio intorno a Zernez, proprio all’entrata del Parco nazionale svizzero. Nonostante la prova fotografica, finora la femmina e i cuccioli non sono ancora stati identificati. In Engadina Bassa la lince era scomparsa intorno al 1872

Una gru caduta a La-Chaux-de-Fonds a causa dei forti venti di fine luglio 2023.
© Keystone / Valentin Flauraud

I disastri naturali non influenzano i risultati di Swiss Re, che presenta ottimi risultati semestrali. 

Incendi, inondazioni, grandinate e terremoti non hanno influenzato più di tanto ilriassicuratore elvetico Swiss Re che nel primo semestre dell’anno ha registrato un utile di 1,45 miliardi di dollari. Come comunica la stessa compagnia, il volume dei premi incassati è stato di 22,14 miliardi. Il gruppo elvetico ribadisce le proprie ambizioni per l’intero esercizio finanziario. 

Swiss Re, fino a poche settimane fa guidato da Sergio Ermotti, che è ora tornato a lavorare per UBS, è il secondo riassicuratore mondiale. Il buon risultato è stato ottenuto – comunica sempre Swiss Re – grazie alla riduzione della propria esposizione ai rischi secondari legati alle catastrofi naturali, come grandinate e inondazioni. 

Il risultato d’esercizio è più o meno in linea con le previsioni degli analisti interrogati. L’obiettivo della compagnia di conseguire un utile netto di 3 miliardi di dollari per l’intero anno rimane dunque valido. D’altra parte, se da un lato le prestazioni dovrebbero aumentare circa del 16%, l’incremento delle tariffe (+21%) dovrebbe ampiamente compensare le uscite previste. 

Un uomo sta incollando la vignetta sul parabrezza della sua automobile.
© Keystone / Christian Beutler

Vignetta autostradale elettronica, attenti ai venditori non autorizzati, che la propongono a prezzi maggiorati. 

È la novità dell’anno. Dopo tanto discutere, la vignetta autostradale elettronica è stata introdotta il 1° agosto. Essa è disponibile sul portale ufficiale della Confederazione al prezzo di 40 franchi. Ora, l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) informa che ci sono dei rivenditori online che la offrono a un prezzo maggiorato

Dopo quattro giorni, il contrassegno elettronico è già stato acquistato circa 24’500 volte attraverso il portale ufficiale “Via”. Come detto, il prezzo per una singola vignetta autostradale ammonta a 40 franchi, indipendentemente dal formato (elettronico o adesivo). Tuttavia, su Internet vi sono già diversi offerenti che propongono il contrassegno a un prezzo maggiorato. 

La Confederazione mette in guardia gli automobilisti e raccomanda agli utenti di acquistare il contrassegno elettronico solo attraverso il sito ufficiale. Va detto, trattandosi di una novità assoluta, che la Confederazione si mostra “comprensiva” e che le varie domande di rimborso per le vignette acquistate per errore sono accettate, però solo fino al 7 agosto 2023 compreso. 

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