La televisione svizzera per l’Italia
Persone sdraiate sul prato ai bagni pubblici di Marzili a Berna.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,
in molti cantoni sono iniziate le vacanze e chi non è partito all'estero affolla le rive di laghi e fiumi, e gli stabilimenti attrezzati. Nelle regioni germanofone si chiamano "bagni liberi", anche detti "Badi", e sono fra le specialità elvetiche più amate dalla cittadinanza. Chi invece nella Confederazione ci passa per turismo o per lavoro, rimane a bocca aperta. Non sono infatti molti i Paesi del continente che possono vantare infrastrutture simili. Una moltitudine di piscine a misura di infanzia, per appassionati di nuoto e persone che vogliano starsene a mollo nell'acqua fresca. Più piccoli ristoranti, prati e parchi giochi.

Talvolta, per l'ingresso si chiede di pagare un contributo, ma più spesso si entra gratis. Un tassello dello Stato sociale svizzero in salsa federalista, perché consentono anche a chi non ha importanti risorse finanziarie di godersi la bella stagione. 


Buona lettura con le notizie del giorno.  
 

La frana che ha colpito Brienz nei Grigioni.
Il materiale roccioso franato non ha colpito gli edifici del villaggio. © Keystone / Michael Buholzer

Brienz, la popolazione residente può finalmente tornare a casa. Sembrerebbe essersi conclusa la vicenda che ha tenuto incollati al filo delle news svizzeri e svizzere nel Paese e residenti all’estero. Le autorità hanno concesso alla popolazione del villaggio grigionese di Brienz/Brianzauls di rientrare nelle case a partire da mezzanotte.

L’emergenza era iniziata in maggio, ma nonostante alcuni consistenti crolli, la frana si è rivelata meno drammatica delle previsioni. In particolare, l’enorme quantità di materiale roccioso che è scesa a valle non ha fortunatamente toccato gli edifici e le infrastrutture del villaggio.

Per circa due mesi, bollettini quotidiani e collegamenti alle telecamere di sorveglianza sono stati ripresi a ritmo quotidiano dai media svizzeri. La vicenda è stata anche ripresa dalle agenzie di stampa internazionali, con notizie e immagini pubblicate un po’ in tutto il mondo.

La popolazione residente aveva dovuto lasciare l’abitato 52 giorni fa. Con il passaggio domani alla “fase gialla”, viene anche riaperto lo spazio aereo sulla zona. Le persone non residenti, comunque, per il momento continuano a non potersi recare nei centri abitati coinvolti.

Tornate a casa. Le immagini nel Telegiornale RSICollegamento esterno.

Tutte le informazioni e i dati sul sito del Comune di Albula/AlvraCollegamento esterno (in tedesco).

Le frane più letali della storia svizzera, raccontate da SWI swissinfo.ch

Copertina della Gazzetta per svizzeri e svizzere all estero.
Il numero di maggio 2023 della rivista che viene recapitata alla Quinta Svizzera. Schweizer Revue

Un inquietante furto di dati ha colpito anche la Quinta Svizzera. Un caso di criminalità informatica avrebbe portato sul “darkweb” dati sensibili di cittadini e cittadine residenti all’estero.

425’000 indirizzi, il 40% postali e il 60% di posta elettronica. Un gruppo di hacker si è impossessato di una notevole quantità di dati e il problema tocca anche svizzeri e svizzere residenti all’estero. Nell’ambito dell’attacco contro due gruppi editoriali elvetici, sono infatti stati sottratti anche gli indirizzari di persone che ricevono automaticamente il periodico Revue SuisseCollegamento esterno.

Il caso è stato reso pubblico negli scorsi giorni, anche se da settimane ormai continuano a filtrare indiscrezioni e rivelazioni sulla portata degli attacchi informatici.

Chiunque sia registrato come residente all’estero, riceve automaticamente la gazzetta. Quello che però non era di dominio pubblico è che l’indirizzario necessario alla spedizione fosse condiviso con gli editori colpiti dagli attacchi, NZZ e CH Media. La ragione, secondo le prime informazioni, sarebbe legata all’utilizzo della stessa tipografia per stampare diverse pubblicazioni.

“È davvero deplorevole che dati non raccolti volontariamente vengano resi pubblici in questo modo”, ha tuonato l’Incaricato federale per la protezione dei dati Adrian Lobsiger. Mister Privacy ha chiesto in un comunicato che le persone interessate siano immediatamente informate, mentre è stata presentata una denuncia penale e avviata un’indagine.

La vicenda raccontata dal mio collega Balz Rigendinger su SWI swissinfo.ch

L’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) in giugno aveva annunciato il furto con un comunicatoCollegamento esterno.

Una puntata monotematica di Falò RSI dedicata alla cybersicurezzaCollegamento esterno.

Grafica con gli aumenti registrati a giugno 2023.
I rincari di giugno 2023 in Svizzera. Keystone / Lena

L’inflazione è diminuita ulteriormente in Svizzera. Per la prima volta dal gennaio 2022, l’indicatore del costo della vita è sceso sotto al 2%. In giugno, infatti, secondo le rilevazioni rese note oggi, ha toccato l’1,7%. Secondo gli esperti intervistati dall’agenzia di stampa Keystone-ATS, sarebbe dovuto alla diminuzione del prezzo del petrolio.

“Mentre l’anno scorso in giugno il costo del greggio si trovava a un livello molto alto, quest’anno è significativamente più basso”, ha detto all’agenzia l’economista di UBS Alessandro Bee. Fra gli elementi determinanti ci sarebbero anche la forza del franco.

La Svizzera è ora dunque la prima area valutaria in cui sia il tasso d’inflazione complessivo che il tasso d’inflazione di fondo (1,8%) siano tornati sotto l’obiettivo fissato dalle banche centrali, cioè inferiore al 2%. Nonostante la notizia incoraggiante, da più parti sono tuttavia giunti appelli alla cautela.

In autunno si annunciano rincari dei canoni di locazione che inevitabilmente influiranno sul calcolo dell’inflazione, mentre negli scorsi mesi si sono succeduti aumenti su beni e servizi.

Informazioni e pareri d’esperti raccontate da tvsvizzera-it.

Avevamo raccontato pochi giorni fa la stagione degli aumenti su tvsvizzera-it

“Nel vortice dei rincari”, una puntata monografica di Patti chiari RSICollegamento esterno

Nave mercantile svizzera in una immagine d archivio.
Nave mercantile svizzera in un’immagine d’archivio. Keystone / Str

La Confederazione, Paese di mare. Sembra una boutade, ma è tutto vero. La Svizzera si è dotata per la prima volta di una sistematica strategia marittima. La notizia era uscita un mese fa, ma ora se ne è occupato un approfondimento del Telegiornale della Televisione svizzera di lingua italiana (RSI).

Anche se il Paese non ha evidentemente sbocchi a mare, il Governo federale ha ritenuto infatti di dover affrontare in maniera sistematica la questione.

Numerosi, infatti, gli interessi marittimi del Paese, dai progetti di ricerca scientifica ad aspetti che riguardano piuttosto il commercio internazionale. La strategia programmatica governativa è stata pubblicizzata dall’esecutivo con una nota in cui si indicano le linee guida per il periodo 2023-2027.

Oltre agli aspetti finanziari e scientifici, la Confederazione è coinvolta nei processi internazionali per la regolamentazione del traffico marittimo. E ha in particolare una partita aperta che riguarda le imbarcazioni che battono bandiera svizzera, che sarebbero sempre meno.

L’articolo pubblicato da SWI tvsvizzera-it.

“Un mare di interessi”. L’approfondimento del Telegiornale RSICollegamento esterno.

Retroscena e storia della marina elvetica sul sito di Presenza SvizzeraCollegamento esterno.

Sito dedicato a tutte le navi marine svizzere della storia: Swiss-ships.chCollegamento esterno

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