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Bosco nei pressi di Winterthur.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

è stato colto in flagranza di reato un 78enne che recentemente ha abbattuto illegalmente almeno un centinaio di alberi in un bosco a sud-ovest di Zurigo. L’uomo avrebbe agito in questa maniera perché voleva dare più luce e calore alle sequoie. 

Fatto sta che il pensionato, che dovrà rispondere delle sue azioni in tribunale, ha causato danni per oltre 100'000 franchi. Per trovarlo la polizia cantonale di Zurigo ha condotto una vasta operazione di ricerca conclusasi giovedì scorso. 

Buona lettura. 

La sala d attesa del centro asilanti di Dübendorf.
© Keystone / Ennio Leanza

Le domande di asilo dovrebbero registrare un’impennata nei prossimi mesi secondo la Segreteria di Stato della migrazione. 

Le previsioni della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sono in parte dovute alle centinaia di richieste alla settimana di cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Per questo motivo la SEM sta pianificando di allestire ulteriori alloggi temporanei su alcune aree militari. 

È necessario prepararsi ora perché le domande d’asilo dovrebbero aumentare proprio nei mesi estivi e autunnali: secondo la SEM saranno presentate all’incirca 27’000 nuove domande d’asilo nel 2023. Se questa eventualità dovesse verificarsi, si tratterebbe del numero più elevato dal 2015. 

Va ricordato che proprio il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento un credito preventivo di 132,9 milioni di franchi per garantire i fondi che permettano la creazione di circa 3’000 posti letto. Il Governo federale si aspetta inoltre che anche i cantoni partecipino ai costi di esercizio. 

La nuova carta d identità svizzera.
© Keystone / Christian Beutler

Quasi due terzi degli svizzeri e delle svizzere sono contrari al terzo genere nei documenti ufficiali.  

Secondo un sondaggio pubblicato martedì dai quotidiani del gruppo Tamedia e 20 Minuten una netta maggioranza della popolazione svizzera si oppone all’introduzione di un terzo genere nei documenti ufficiali

Alla domanda se approverebbero l’aggiunta di una casella “terzo genere” o “altro” nei documenti ufficiali, oltre ai generi maschile e femminile, quasi due terzi (62%) degli intervistati hanno risposto di ‘no’ o ‘tendenzialmente no’. Le donne sono più aperte a questa nuova soluzione: il 45% di esse ha risposto favorevolmente contro il 26% degli uomini. 

Il fronte del sì è minoritario in tutte le categorie: né la popolazione urbana né le persone con un’istruzione superiore si sono espresse a favore di questa opzione. Solo i sostenitori del PS e dei Verdi sostengono a più del 50% l’introduzione del terzo genere. Per il sondaggio condotto a fine di marzo sono state intervistate 30’754 persone in tutta la Svizzera. 

Abeti rossi caduti.
© Keystone / Gaetan Bally

In Svizzera il numero degli alberi danneggiati o morti sono in costante aumento. 

Le condizioni meteorologiche sempre più estreme hanno ricadute pesanti sulla foresta svizzera. A comunicarlo è l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) in una nota odierna, in cui sono riportati i risultati intermedi dell’attuale quinto Inventario Forestale Nazionale (IFN5). 

Noi tutti abbiamo vissuto e spesso patito gli ultimi anni: anni secchi e caldi che dal 2018 in poi hanno lasciato il segno anche sulla flora locale elvetica: sono diminuiti gli abeti rossi – che sono la specie arborea più importante e comune del Paese – in varie regioni (Giura, Altopiano centrale e Prealpi), i castagni (soprattutto a sud delle Alpi) e i frassini in tutto il territorio svizzero. 

Parallelamente sono anche meno gli alberi giovani che rinnovano la foresta: sebbene ciò non sia strettamente dovuto alle condizioni meteorologiche estreme, è comunque a detrimento della flora. Un ultimo dato: la superficie forestale è rimasta invariata nel Giura, nell’Altopiano e nelle Prealpi, mentre è aumentata nelle Alpi e a sud delle Alpi. 

Salgado davanti a una delle sue foto scattate in Amazzonia.
Keystone / Facundo Arrizabalaga

L’Amazzonia di Sebastião Salgado in mostra da domani alla Maag Halle di Zurigo. 

Arriva anche in Svizzera la mostra del fotografo brasiliano Sebastião Salgado sull’Amazzonia. Con l’aiuto delle voci della popolazione indigena,  Salgado porta alla luce la fragilità dell’ecosistema e sottolinea l’urgente necessità di proteggere la foresta pluviale con immagini concise. 

Il fotografo 79enne ha la grande capacità di trasmettere la bellezza della natura in modo molto suggestivo. Le sue immagini sono in bianco e nero, eppure lo splendore e la vivacità delle persone e del loro habitat si manifestano in tutta la loro intensità. “Amazônia” mostra le vaste pianure e le imponenti catene montuose della regione amazzonica. 

La forza delle immagini viene accompagnata da una traccia audio composta per la mostra dal musicista francese Jean-Michel Jarre. Si possono udire anche voci e canti delle popolazioni indigene provenienti dall’archivio sonoro del Museo di etnografia di Ginevra. Finora in tutto il mondo 1,4 milioni di persone hanno visto l’esposizione. 


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