Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
per uno come me che non possiede un’automobile, i treni soprattutto sono un mezzo di trasporto primario. Ultimamente i treni delle Ferrovie federali svizzere (FFS) sono meno affidabili e lasciano un po’ a desiderare per quanto riguarda la puntualità.
Ecco allora che proprio oggi le FFS, tanto per smentirmi, informano che lo scorso anno il 92,5% dei loro treni è arrivato in orario. Precisano però che in Ticino – e qui mi danno ragione visto che vivo a Lugano – la puntualità è ancora "insoddisfacente": i treni in orario erano l'89,1%. Certo, non tutti tra di voi riterranno che un treno su dieci in ritardo sia un dato insoddisfacente...
Le fondazioni di utilità pubblica in Svizzera dispongono di un capitale di 140 miliardi di franchi.
Non conoscono la parola “crisi” le fondazioni in Svizzera. Il loro patrimonio è aumentato di quasi il 50% tra il 2017 e il 2022, passando da 97,3 miliardi a 139,5 miliardi di franchi. Il deciso aumento degli averi è dovuto in parte al crescente numero di queste istituzioni (+123), la maggior parte delle quali con sede a Ginevra, ma soprattutto attraverso l’aumento del valore degli immobili e dei titoli.
Vediamo qualche cifra nel dettaglio contenute nel 14esimo rapporto annuale del Center for Philanthropy Studies (CEPS) dell’università di Basilea. Alla fine del 2022 in Svizzera erano registrate 13’790 fondazioni di utilità pubblica. Sempre nel corso dello scorso anno sono state create 337 nuove istituzioni e altre 214 sono state liquidate, con un bilancio positivo di 123 nuove fondazioni.
Non sarà un caso, ma la maggior parte delle fondazioni sono registrate nel ricco Canton di Zurigo (2’225), tra cui la Rega (nella foto). Seguono a una certa distanza Berna (1’409), Vaud (1’374) e Ginevra (1’333). Sempre dal rapporto emerge pure l’espansione del numero di nuove cripto-fondazioni nel Cantone delle criptovalute, ovvero Zugo (+20 nel 2022).
- Sull’aumento del patrimonio delle fondazioni svizzere, l’articolo su tio.chCollegamento esterno.
- Il comunicato di Swiss FoundationsCollegamento esterno e il sito del Center for Philanthropy Studies (CEPS)Collegamento esterno.
- Ecco tutte o quasi tutte, le fondazioni di utilità pubblica in SvizzeraCollegamento esterno.
La Catena della Solidarietà nel 2022 ha fatto segnare il secondo miglior anno della sua storia.
Durante lo scorso anno la Catena della Solidarietà ha raccolto 154 milioni di franchi in donazioni. Si tratta della seconda somma più alta mai raccolta dalla Fondazione di utilità pubblica in oltre 75 anni di storia. Solo nell’anno successivo allo tsunami del 2004 nel sud-est asiatico le donazioni raccolte furono più elevate: allora si raggiunsero i 227 milioni di franchi.
Nel 2022 la fondazione ha raccolto fra l’altro fondi per l’Ucraina e i Paesi confinanti. La Catena della Solidarietà in questo caso ha ricevuto oltre 130 milioni di franchi. Questi fondi sono stati utilizzati per finanziare progetti di soccorso delle sue organizzazioni partner svizzere presenti sul posto subito dopo lo scoppio della guerra, il 24 febbraio dello scorso anno.
Le altre crisi umanitarie che hanno spinto gli svizzeri e le svizzere a gesti di generosità sono state le massicce inondazioni in Pakistan a fine agosto (raccolti 5,3 milioni di franchi) e la siccità che ha colpito l’Africa orientale (13,8 milioni di franchi per gli aiuti in Somalia, Kenya ed Etiopia). Inoltre oltre 56 milioni di franchi sono stati investiti in 326 progetti di organizzazioni partner svizzere in 42 Paesi del mondo.
- Le donazioni ricevute dalla Fondazione nel contributo della RegioneCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno della Catena della Solidarietà per le donazioni del 2022 e i primi 70 anni di storiaCollegamento esterno della Fondazione.
- Il lancio a marzo della giornata di solidarietà per il popolo ucraino nell’articolo della RSICollegamento esterno.
La Svizzera perde due punti e si situa al settimo posto nella classifica dei Paesi meno corrotti.
Un settimo posto che può essere ritenuto buono: in Europa solo i Paesi scandinavi si trovano piazzati meglio della Svizzera. Ma secondo l’indice di percezione della corruzione, il Corruption Perceptions Index (CPI) 2022, pubblicato oggi, la Svizzera ha comunque perso due punti rispetto all’anno precedente, ottenendo 82 punti su 100 (due anni fa la Svizzera occupava il terzo posto).
Secondo Transparency International questo significa allontanarsi dai valori migliori, pur rimanendo nella top 10. Inoltre, la Svizzera marcerebbe sul posto considerato che rispetto allo scorso anno non ha compiuto progressi in materia di lotta contro la corruzione nel settore pubblico. Nel suo ultimo rapporto Transparency International critica “il nepotismo ampiamente diffuso” in Svizzera.
Cosa fare per progredire? Transparency suggerisce di porre fine proprio al nepotismo, migliorare la gestione dei conflitti di interesse, regolare il lobbismo. Inoltre, vengono chiesti “miglioramenti significativi” nell’ambito della lotta alla corruzione nel settore privato e nella lotta al riciclaggio di denaro. Anche i comuni e i cantoni devono agire: molti non hanno ancora disposizioni sulla trasparenza del finanziamento politico.
- Sulla situazione in Svizzera ecco l’articolo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- La classifica completa del Corruption Perceptions Index (CPI) 2022Collegamento esterno.
- La lotta alla corruzione messa in atto dalla ConfederazioneCollegamento esterno
C’è penuria di Aromat in Svizzera: sugli scaffali di diversi distributori il popolare condimento scarseggia.
Questa è davvero una notizia che tocca tutti coloro che in cucina amano le tradizioni rossocrociate. Sebbene sia la tedesca Knorr a vendere il condimento dal 1953, molti svizzeri considerano l’Aromat come una ‘conquista’ culinaria tutta elvetica. E in effetti è stato uno svizzero a inventare la formula: si tratta di Walter Obrist.
Un’inchiesta del quotidiano “Blick” rivela che nel suo 70esimo anniversario, l’Aromat – particolarmente richiesto quest’anno – scarseggia sugli scaffali dei grandi distributori in Svizzera. L’ufficio stampa di Unilever – il colosso britannico che controlla l’azienda tedesca Knorr, che a sua volta produce l’Aromat – ammette che “qui o là sono comparsi dei vuoti sugli scaffali”.
Al di là della penuria, nel caso di Migros, il distributore ha temporaneamente eliminato il condimento dal suo assortimento perché non riesce a trovare un accordo sul prezzo di acquisto con Unilever. Niente paura però. Chi proprio non riesce a farne a meno, può acquistare l’Aromat alla Coop o alla Lidl dove i barattolini gialli dal tappo rosso e la figura dell’ometto che corre sono attualmente disponibili.
- La penuria di Aromat nell’articolo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- La cucina svizzera, fatti e cifreCollegamento esterno del Dipartimento degli affari esteri: anche qui non manca l’Aromat.
- L’Aromat è anche tra le 33 invenzioni svizzere che ti stupirannoCollegamento esterno, innsieme alle formule di Einstein, alla scoperta del DNA e lla creazione del WWW.
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