
Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
si sapeva già, ma visto che si è tenuta oggi la conferenza stampa ufficiale, le e i ticinesi possono esultare: dopo due anni di pausa a causa della pandemia di Covid-19, torna – finalmente – il carnevale Rabadan di Bellinzona.
Non che sia un evento di portata nazionale, ma appassionate e appassionati non aspettavano altro. Per questa 160. edizione tornano i cortei, le guggen e i tendoni dove ballare fino a notte fonda. E… chissà… forse quest'anno sarà possibile incontrarvi Miss Mondo?
Ora vi lascio alle notizie del giorno.

L’Unione democratica di centro (UDC) intende lottare sistematicamente contro gli uffici per la parità e gli asterischi di genere nei testi. Lo ha fatto sapere la responsabile del programma del partito Esther Friedli: “Presenteremo interventi su questi temi a tutti i livelli politici”.
Le istituzioni pubbliche che sostengono “ideologie” dovrebbero essere private del denaro dei contribuenti, ha dichiarato Friedli in un’intervista trasmessa venerdì dai giornali in lingua tedesca del gruppo mediatico Tamedia.
“Questa cultura e il comportamento dei suoi rappresentanti hanno chiaramente tratti religiosi e fanatici, in quanto propagandano il fatto di possedere l’unica verità”, ha aggiunto la consigliera nazionale sangallese.
Il partito è infatti preoccupato che la lingua venga “sfigurata” dall’uso di una scrittura che usa gli asterischi per essere il più inclusiva possibile: “”Car* concittadin*” è una formulazione che, nel partito di destra, non piace a… tutt*.
- La notiziaCollegamento esterno riportata da RSI News.
- L’opinione di Claudia Vaccarone, professionista di strategie di marketing e comunicazione, sul linguaggio inclusivo.
- “Lingua inclusiva: un tema su cui votare?”: un approfondimento del mio collega Domhnall O’Sullivan.

“Io avevo sei anni e di quel giorno ricordo solo il viavai di persone nella nostra villa. Io e la mia famiglia – di origine ebraica ma in Italia da secoli – partimmo alle nove di sera insieme alle mie sorelle maggiori, ai miei genitori e alla governante diciottenne, ebrea di Ancona”.
Inizia così il racconto di Marina Vitali che per sfuggire alle persecuzioni dei nazifascisti fuggì insieme alla sua famiglia dalla villa di Laglio che abitavano (oggi proprietà di George Clooney) per rifugiarsi in Svizzera.
Un viaggio – di cui ripercorriamo le tappe in occasione della Giornata della Memoria – cominciato in tutta fretta la sera del 17 settembre 1943 quando la famiglia venne informata che, sul Lago Maggiore, i tedeschi stavano compiendo dei rastrellamenti e picchiavano ebrei ed ebree dopo averli presi per poi gettarli in acqua con delle pietre legate al collo.
Passarono inizialmente un mese e mezzo in una fabbrica di bottoni di Adliswil, nel canton Zurigo. Poi passarono a Gattikon, a pochi chilometri da lì: “Dormivamo tutti insieme in uno stanzone enorme diviso solo per sesso: uomini da una parte, donne dall’altra. Il nostro giaciglio era fatto di paglia e una coperta per ripararci dal freddo”. In seguito passarono a Lugano, dove ritrovarono una vita più o meno normale prima di tornare a Milano.
- L’intervista completa a Marina Vitali a cura del mio collega Michele Novaga.
- Anche Betty Brenner trovò rifugio in Svizzera dopo la fuga dalla Cecoslovacchia: leggi l’articolo della mia collega Simone Müller.
- Qui la storia della musicista Katharina Hardy.
- Il dossier di SWI swissinfo.ch sull’antisemitismo in Svizzera.

Quella elvetica è una popolazione sempre meno legata alla religione: lo rivela l’ultimo studio svolto dall’Ufficio federale di statistica.
Negli ultimi 10 anni la percentuale di persone di età superiore ai 15 anni che dichiarano non avere nessuna appartenenza religiosa è passata dal 20% del 2010 al 32% nel 2021 (anno in cui sono stati raccolti i dati l’ultima volta).
La quota di fedeli cattolici-romani è diminuita meno drasticamente nel corso degli ultimi 50 anni (erano il 46,7% nel 1970, contro il 32,9% nel 2021), rispetto a quella di evangelici-riformati (dal 48,8% nel 1970 al 21,1% nel 2021), a vantaggio della quota di persone che si dichiarano senza appartenenza religiosa.
Nell’ultimo decennio, inoltre, è aumentato dell’1% il numero di persone che si dichiarano appartenere alla comunità musulmana (o a una comunità derivante dall’islam). Invariato invece il numero di chi si dichiara di confessione ebraica.
- La notiziaCollegamento esterno riportata dal portale tio.ch.
- Tutte le cifre sul sito dell’Ufficio federale di statisticaCollegamento esterno.
- La gestione delle religioni in Svizzera in questo articolo dagli archivi di SWI swissinfo.ch.

Mister Prezzi ha proposto ai grandi distributori di limitare i loro margini sui prodotti bio, ma la sua soluzione è stata respinta.
Il sorvegliante dei prezzi elvetico Stefan Meierhans ha fatto sapere di essersi occupato della questione in seguito a diverse segnalazioni su presunti prezzi abusivi da parte dei rivenditori di alimenti appartenenti a questa categoria. “Diversi studi – scrive – hanno già evidenziato gli elevati margini di profitto lordo dei rivenditori al dettaglio svizzeri“.
Stando a quanto riporta RTS Info, la pubblicazione dell’inchiesta prevista per Natale è stata ritardata perché Migros avrebbe respinto le accuse di margini eccessivi.
Per capire se i margini in territorio elvetico sono troppo elevati, Mister Prezzi ha fatto un paragone con l’estero: “Abbiamo confrontato i dati a nostra disposizione sui margini netti delle aziende svizzere con la struttura dei prezzi nei Paesi Bassi, dove l’ambiente competitivo è più intenso”. Ne è emerso che ” l’ambiente meno competitivo in Svizzera contribuisce ad aumentare più fortemente i prezzi dei prodotti biologici, perché questi devono consentire un margine più elevato”.
- La notiziaCollegamento esterno riportata dal portale ticinonews.
- Ne parla anche RTS InfoCollegamento esterno (in francese)
- L’ultima newsletterCollegamento esterno di Mister Prezzi.
- Il dilemma tra prezzo e qualità dei prodotti bio era d’attualità già nel 2005: leggi questo articolo d’archivio di SWI swissinfo.ch.

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