Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
non vorrei scadere in discorsi troppo scontati, ma qui da noi, a Lugano, è arrivata la prima neve! E anche chi, come me, predilige il caldo, dovrà ammettere che poche cose al mondo ci fanno tornare bambini come la prima neve.
A questo si aggiunge la notizia odierna per cui, nonostante la marea di aumenti dei prezzi in corso questo inverno – primi fra tutti quelli della cassa malati e delle tariffe energetiche – possiamo consolarci con un articolo di stagione il cui prezzo non è cambiato: l'albero di Natale. Almeno questa è l'indicazione data da IG Suisse Christbaum, l'associazione che riunisce circa 250 produttori elvetici e che mantiene invariate le raccomandazioni di prezzo. Per un abete rosso di 160-200 centimetri vengono proposti 28-35 franchi, mentre per un abete Nordmann si sale a 60-80 franchi. E voi, avete già addobbato l’albero?
Ecco le altre notizie di oggi, buona lettura!
Scoperto materiale con potenziale presenza di amianto nel cantiere del secondo tunnel stradale del San Gottardo.
A seguito dei rilevamenti – in particolare di actinolite –, sono state prese misure per proteggere i lavoratori e la popolazione, ha indicato oggi l’Ufficio federale delle strade (USTRA). Un rischio legato alle fibre d’amianto non può quindi essere escluso. Fino ad ora non c’è comunque mai stato pericolo per l’ambiente circostante, viene sottolineato.
Per far fronte alla situazione sono state disposte misure tecniche e organizzative. Gli operai dovranno ad esempio indossare maschere di protezione del tipo FFP3. Esperti ed esperte dovranno valutare i potenziali pericoli e formare le persone interessate alla manipolazione del materiale, il quale viene annaffiato e coperto per fissare le polveri ed evitare che le fibre si disperdano.
Controlli di qualità dell’aria verranno inoltre effettuati lungo tutto il tragitto dei materiali di scavo, dal tunnel fino alle zone di stoccaggio. Sul cantiere si “continuerà a prendere tutte le misure di sicurezza per garantire che la popolazione non venga esposta a rischi”, su può leggere nella nota dell’USTRA.
- La notizia riportata da cdt.chCollegamento esterno.
- Il sito dell’USTRACollegamento esterno dedicato alla costruzione della seconda canna del tunnel del San Gottardo.
- Il nuovo centro di controllo dei veicoli pesanti aperto ai piedi della montagna.
Gli svizzeri preferiscono vivere in campagna, ma che sia vicino a una città, raggiungibile in meno di 20 minuti. Lo rivela uno studio Comparis.
Quasi la metà degli intervistati e delle intervistate dalla piattaforma dichiara di voler vivere in campagna, mentre solo un quarto preferisce le città. Per quanto riguarda gli spostamenti, i ticinesi (per il 62%) e i romandi (57%) sono meno disposti a viaggiare più di venti minuti per raggiungere un centro urbano, con i mezzi pubblici o privati. Chi vive nella Svizzera tedesca è poco propenso a farlo solo nel 50% dei casi. Anche se, la definizione di “centro” varia notevolmente: per alcuni una località con 10’000 abitanti è un centro, per altri invece una città con una popolazione di 50’000 abitanti è un piccolo comune.
Anche la situazione finanziaria ha un’influenza: sono infatti soprattutto le persone con un reddito basso (fino a 4’000 franchi) a voler impiegare poco tempo per raggiungere il centro più vicino (66% con i trasporti pubblici e 70% con il proprio veicolo) per risparmiare sui viaggi.
L’indagine, condotta a marzo dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, si è basata su un campione di 1’025 persone provenienti da tutte le regioni della Svizzera.
- La notizia di agenzia ripresa da ticinonews.chCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno completo sul sito di Comparis.
- Uno studio del Credit Suisse dello scorso anno analizzava dove conviene vivere in Svizzera.
Quasi tutti i partiti di Governo sono favorevoli al progetto di eliminare la discriminazione nei confronti di cittadine e cittadini svizzeri nel ricongiungimento familiare.
Solo l’Unione democratica di centro (UDC, destra sovranista) si è detta contraria temendo un aumento dei flussi migratori e l’incremento dei costi dell’aiuto sociale. Nelle risposte alla procedura di consultazione terminata oggi, il Partito socialista (PS), quello liberale-radicale (PLR) e l’Alleanza del centro accolgono con favore la possibilità per chi è in possesso di un passaporto rossocrociato di far giungere più facilmente nella Confederazione i propri familiari provenienti da Paesi terzi.
Secondo l’UDC la modifica di legge proposta col pretesto dell’uguaglianza dei diritti scatenerà un vero e proprio assalto migratorio. Il partito democentrista nota poi che fra chi giunge da Paesi terzi in Svizzera tramite il ricongiungimento familiare si rileva un tasso di assistenza sociale superiore alla media. Per il PLR questa preoccupazione non va esagerata poiché il progetto proposto prevede una salvaguardia sufficiente contro una sollecitazione eccessiva dell’aiuto sociale. In base alla proposta governativa il ricongiungimento famigliare è infatti permesso solo se si può assicurare il mantenimento delle persone che ne beneficiano.
I cittadini e le cittadine dell’Unione europea e dell’Area di libero scambio (AELS: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) hanno già oggi questo diritto. La situazione attuale è ritenuta una disparità di trattamento “indecente” e “assurda”, hanno sostenuto i favorevoli.
- L’articolo (in francese) di Le NouvellisteCollegamento esterno.
- Cos’è il ricongiungimento familiare e come funziona? Le spiegazioni sul sito ch.chCollegamento esterno.
- Il difficile percorso per ottenere il diritto al ricongiungimento familiare in un articolo storico di SWI swissinfo.ch.
Il Consiglio federale ha fissato le tappe della riforma dell’AVS che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024.
A partire da gennaio 2024 si applicheranno le aliquote IVA seguenti: quella normale passerà dal 7,7 all’8,1%, quella speciale per il settore alberghiero dal 3,7 al 3,8% e quella ridotta dal 2,5 al 2,6%.
L’aumento dell’età pensionabile avverrà a tappe: il primo scatto avverrà il 1° gennaio 2025 e interesserà le donne nate nel 1961, che andranno in pensione a 64 anni e tre mesi. La seconda tappa – l’anno dopo – riguarderà quelle nate nel 1962, la cui età di riferimento sarà di 64 anni e sei mesi, che passerà poi a 64 anni e nove mesi per le nate nel 1963 e infine a 65 anni per quelle nate nel 1964 o dopo. In questo modo, dal 2028 l’età pensionabile di riferimento sarà di 65 anni per tutte e tutti.
Per le prime tre classi d’età che andranno in pensione, ci sarà un supplemento di rendita che sarà progressivamente aumentato. Le successive due riceveranno il supplemento pieno. Per le ultime quattro classi sarà di nuovo ridotto allo scopo di evitare un effetto di soglia alla fine della generazione di transizione. Il supplemento sarà modulato a seconda del reddito e aumentato per i redditi medio-bassi.
- Ne parla il sito della RSI NewsCollegamento esterno.
- Il comunicato odiernoCollegamento esterno sul sito del Governo federale.
- I risultati delle votazioni sulla riforma delle pensioni nel settembre 2022.
- Il dossier di SWI swissinfo.ch sulle prospettive future del sistema pensionistico.
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