La televisione svizzera per l’Italia
Basilea di notte e riconoscibile la sede della Roche.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

ci avviciniamo lentamente alle festività, natalizie (per chi è un cristiano) e di fine anno, ma oggi andiamo qualche mese oltre. È infatti notizia di oggi che, dopo due anni di stop forzato, torna il carnevale ‘Rabadan’. Le strade di Bellinzona per sei giorni torneranno a essere nuovamente invase da migliaia di persone. 

Lo so, non sembra una grande notizie - e forse non lo è - ma vi garantisco che qui il ‘Rabadan’ è davvero molto sentito. Ve ne parlo oggi anche perché è prevista una prevendita natalizia del ‘Pass settimanale’ a un prezzo speciale. Un’idea regalo, perché no! 

Vi lascio al bollettino informativo di oggi Buona lettura.

Basilea di notte e riconoscibile la sede della Roche.
© Keystone / Georgios Kefalas

Nonostante il peggioramento delle prospettive per l’economia elvetica, nel 2023 non si prevede una recessione.

Attualmente le prospettive per l’economia mondiale, e quella svizzera in particolare, non lasciano ben sperare. Secondo Economiesuisse, infatti, la situazione dovrebbe continuare a peggiorare nel 2023. Ciononostante, l’organizzazione mantello che rappresenta gli interessi dell’economia nel processo politico, non prevede una recessione.

Nel prossimo anno, secondo Economiesuisse, il prodotto interno lordo (Pil) elvetico dovrebbe infatti aumentare dello 0,6%. A sostenere la crescita sono in particolare i consumi privati, mentre a influire negativamente sui risultati sarà soprattutto il rallentamento dell’edilizia. L’inflazione, sempre nel 2023, dovrebbe aggirarsi attorno al 2,7%.

Evidentemente, non tutti i settori conosceranno la stessa tendenza, negativa o positiva che sia. Come spesso capita, farmaceutica e orologeria dovrebbero continuare col vento in poppa. Potrebbe per contro rallentare l’industria chimica. Quasi certamente negativa poi la situazione delle industrie di metallo, macchinari ed elettronica, oltre che di quella tessile.

La corsia per i frontalieri (inagibile) al calico doganale di Chiasso.
© Keystone / Gaetan Bally

Sempre più residenti in Ticino scelgono di vivere in Italia e lavorare in Svizzera come frontalieri.

La data da segnare è il 2019. In quell’anno c’è stato il sorpasso: le persone che da residenti sono diventati frontalieri hanno superato le persone che da frontalieri sono diventati residenti in Ticino. Sulle cause di questo fenomeno per il momento non si può andare oltre le ipotesi. Mancano i dati che permettano di dire con precisione quali siano i motivi personali che portano a queste scelte.

Sebbene sia difficile capirne i motivi, si possono però fare alcune ipotesi. Una di queste è sicuramente il minor costo della vita in Italia. Vivendo oltre confine, oltre alla spesa e agli affitti decisamente più bassi, ad esempio, non vi è l’obbligo di pagare una assicurazione malattia. Una voce di spesa che pesa sempre di più sul bilancio famigliare.

Ad accompagnare tutte le ipotesi possibili, ci sono anche dei numeri certi. I residenti divenuti frontalieri, in pochi anni, sono passati dagli 800 del 2013 ai 1’200 del 2019. Un terzo di queste persone hanno il passaporto rossocrociato. Lo studio purtroppo al momento è fermo al 2019 per problemi tecnici.

Le ombre di una bimba e delle mani di un adulto.
Keystone / Patrick Pleul

I rapimenti di un figlio da parte di uno dei genitori aumentano in Svizzera in modo preoccupante.

Lo dicono i dati dell’Ufficio federale di giustizia: ogni anno sono decine gli episodi di sottrazione di minori da parte di uno dei genitori. L’ultimo episodio risale solo una decina di giorni fa a Thônex, nel canton Ginevra. L’indagine delle autorità federali chiarisce anche che sono soprattutto le madri a commettere con più frequenza questo reato.

Torniamo ai dati nudi e crudi. Nel 2021 in Svizzera sono state 68 le richieste di restituzione di bambini inviate a Stati cofirmatari della Convenzione dell’Aia (una convenzione che prevede una procedura rapida di rimpatrio). All’origine di questi allontanamenti forzati – o almeno è la giustificazione più ricorrente addotta – vi sarebbe “il desiderio di proteggere i propri figli da abusi o violenze”.

Al genitore che si vede rapire il proprio figlio dall’altro genitore, oltre al procedimento giudiziario, non resta che rivolgersi al Servizio sociale internazionale (SSI). Presente in 120 Paesi, effettua ricerche soprattutto quando lo Stato interessato non è membro della Convenzione dell’Aia. Questo è il loro unico metodo d’intervento, poiché non esiste un modo legale diretto per richiedere una restituzione.

L entrata principale del Politecnico di Zurigo.
© Keystone / Walter Bieri

È Zurigo la città preferita dagli stranieri che decidono di venire a lavorare e vivere in Svizzera.

Zurigo non è la capitale politica della Svizzera, come tanti stranieri credono, ma è certamente la capitale, oltre che economica, anche dell’innovazione e della tecnologia del Paese. Proprio per questo nel 2022 la città ha segnato un record di immigrazione. E come fa notare la NZZ am Sonntag, c’è il ritorno in forze degli italiani.

Si stima che nel 2022 siano circa 30’000 le persone con passaporto estero che si sono trasferite nella città sulla Limmat. Tante, se pensiamo che Zurigo ha circa 400’000 abitanti. Il record precedente risale al 2007 quando i nuovi arrivi furono 28’500. Tra i nuovi venuti, al primo posto rimangono i tedeschi, davanti a ucraini e italiani.

C’è dunque un forte ritorno degli italiani: nei primi tre trimestri del 2022 sono arrivati 2’233 cittadini del Belpaese, il 20% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  Da notare che tre quarti di tutti i nuovi arrivati hanno meno di 40 anni (attirati dal mondo dell’innovazione) e la maggior parte è altamente qualificata e ha una laurea o una formazione professionale superiore.

  • Della nuova ondata migratoria ne parla la RegioneCollegamento esterno.
  • La nuova emigrazione italiana in Svizzera: un contributo del collega Leonardo Spagnoli, su tvsvizzera.it.
  • Perché Zurigo attira così tanti talenti italiani? La risposta nell’approfondimento sempre di tvsvizzera.it.

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