La televisione svizzera per l’Italia
Un auto fotografata mentre va molto veloce.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

un po’ ovunque nelle città elvetiche sono apparsi i primi indizi che il Natale si sta avvicinando. Tra questi, si fa notare sugli scaffali dei negozi uno dei dolci tipici delle feste natalizie, almeno per noi che viviamo a sud delle Alpi: il panettone.

Parlando di panettoni, settimana scorso a Milano si è tenuta la terza edizione della Coppa del Mondo del panettone. Il ticinese Luca Poncini di Maggia ha vinto la medaglia di bronzo. Bravissimo lui che in tutte e tre le edizioni è salito sul podio! La sua fama è ormai mondiale e non è raro vedere a Maggia stranieri in cerca della sua panetteria e pasticceria. Anche fuori stagione.

Con questa dolce nota, vi lascio alle notizie di oggi.

Bambini sorreggono un globo terrestre gigante sulla Piazza Federale.
Keystone / Peter Klaunzer

La Confederazione perde ben sette posizioni nella classifica internazionale per la tutela del clima.

Nella protezione del clima la Svizzera non brilla assolutamente a livello internazionale. In base alla valutazione annuale stilata dalle ONG Climate Action Networks e Germanwatch, si trova solo al 22esimo rango e si colloca alle spalle della media dell’intera UE (19°), dell’Egitto (20°), ma davanti all’Italia (29°). Il documento è stato pubblicato oggi in occasione della COP27, che si tiene a Sharm el-Sheikh, in Egitto. 

Da segnalare che i primi tre posti non sono stati assegnati in quanto gli sforzi sono stati ritenuti complessivamente insufficienti. I Paesi meglio classificati sono, nell’ordine, la Danimarca, la Svezia e il Cile. Per stilare a classifica, le ONG tengono in considerazione quattro criteri: la politica climatica, le emissioni di gas a effetto serra, il consumo energetico e le misure di promozione delle energie rinnovabili.

La Confederazione è stata criticata perché non sta rispettando gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi e non sta facendo abbastanza per ridurre le proprie emissioni. Ma soprattutto perché cerca di abbellire gli sforzi di protezione del clima in Svizzera con misure adottate all’estero. La Svizzera ha infatti firmato accordi con diversi Paesi in modo da compensare da loro le proprie emissioni di CO2.

Alcune opere di Giacometti esposte alla Fondazione Beyeler di Riehen.
Keystone / Georgios Kefalas

A Parigi nascerà un nuovo grande museo-scuola dedicato all’artista grigionese Alberto Giacometti.

La Fondazione Giacometti ha annunciato oggi la creazione di un museo-scuola Alberto Giacometti che dovrebbe essere inaugurato nel 2026. La nuova struttura riunirà la più grande collezione al mondo delle opere dell’artista grigionese, nato a Borgonovo in Bregaglia nel 1901 e morto a Coira nel 1966.

Il museo sarà situato a Parigi nella vecchia stazione “Les Invalides” e nel sottosuolo dell’Esplanade. In totale la nuova istituzione di 6’000 m2 sarà dotata di un museo che presenterà un’esposizione permanente e a rotazione molte delle circa 10’000 opere di Giacometti raccolte dalla fondazione, la maggior parte delle quali non è attualmente accessibile al pubblico.

Catherine Grenier, direttrice della fondazione creata nel 2003 a Parigi dalla vedova dell’artista Annette Giacometti, ha spiegato che “la struttura ospiterà anche esposizioni d’arte moderna e contemporanea in linea con lo spirito del grande artista grigionese e una scuola di creazione non professionale per tutti, bambini e adulti, esperti o alle prime armi“.

Un auto fotografata mentre va molto veloce.
© Keystone / Gaetan Bally

Un automobilista ‘beccato’ a 215 km/h su una strada cantonale. Auto sequestrata e patente ritirata.

Aveva decisamente il piede pesante il giovane automobilista fermato dalla Polizia cantonale di Zurigo. Il 30enne ha superato i limiti di velocità imposti dalla legge di ben 135 Km/h. È successo sabato mattina, verso le 6, quando una pattuglia della polizia civile è stata sorpassata sulla A15 da un’autovettura che viaggiava a un’andatura decisamente eccessiva. La misurazione ha mostrato che il conducente stava guidando a ben 215 km/h dove il limite è fissato a 80.

Un eccesso di velocità così non si vede tutti i giorni. Pochi chilometri dopo Uster-Ost, il veicolo è stato fermato dalla polizia e il conducente è stato arrestato. Il 30enne è poi stato rilasciato dopo l’interrogatorio della Polizia. Dovrà rispondere alla Procura di una grave violazione del codice della strada. Visto il tipo di reato, il giovane è ritenuto un pirata della strada.

La sanzione per questi “pirati” prevede il ritiro per almeno due anni della patente di guida, che verrà restituita solo dopo una perizia psicologica che accerti l’idoneità alla guida del contravventore. In più, c’è anche il rischio che finisca in prigione per un periodo compreso tra uno e quattro anni. La sua patente di guida è stata immediatamente confiscata e la sua auto è stata sequestrata.

Le ragazze elvetiche alzano la coppa.
Keystone / Adam Vaughan

Impresa del tennis femminile svizzero: le ragazze elvetiche vincono la Billie Jean King Cup.

Era l’ultimo grande titolo che mancava al palmares del tennis svizzero. Ieri sera le ragazze elvetiche, impegnate a Glasgow in Scozia, hanno vinto la Billie Jean King Cup – il corrispettivo femminile della Coppa Davis – battendo in finale l’Australia. 

La rappresentativa elvetica composta da Belinda Bencic (12esima del ranking mondiale), Jil Teichmann (35), Viktorija Golubic (77) e Simona Waltert (120), era guidata da Heinz Günthardt. Sulla strada trionfale della vittoria hanno eliminato Italia e Canada nel girone di qualificazione, in semifinale le ragazze hanno battuto la Cechia e infine ieri sera in finale hanno avuto la meglio, in modo netto, sull’Australia.

La compagine di capitan Heinz Günthardt ha così riscattato la sconfitta rimediata l’anno scorso contro la Russia: la seconda finale persa dopo quella del 1998 nell’allora Fed Cup. Ieri le ragazze si sono infine laureate campionesse del mondo. L’ultimo trofeo che mancava al tennis elvetico (anche grazie ai trionfi in passato di Martina Hingis, Roger Federer, Stan Wawrinka e Marc Rosset).

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