Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
come forse saprete la Confederazione è una piccola nazione che conta poco più di 8 milioni di abitanti. Non abbiamo grandi risorse e da sempre puntiamo sulla formazione, la ricerca e l’innovazione per mantenere il nostro Paese competitivo e attraente.
E proprio oggi arriva una nuova conferma che stiamo andando nella direzione giusta: la Svizzera è infatti il Paese al mondo che attira più talenti. Lo dice il Global Competitive Index 2022 pubblicato ogni anno a partire dal 2013 dalla Business School Insead in collaborazione con il Portland Institute.
Con questa bella notizia vi lascio alle altre novità del giorno.
La Svizzera chiederà al Cop27 che apre domenica in Egitto maggiori investimenti a protezione del clima.
Tra i tanti temi della conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop27) di Sharm El Sheikh, figura quello degli aiuti finanziari ai Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici. La Svizzera auspica un rafforzamento degli investimenti a protezione dell’ambiente e chiede agli Stati che possono farlo di dare il proprio sostegno. Lo scopo è di formulare un nuovo obiettivo di finanziamento per il periodo post-2025.
Il Governo federale ritiene che la Confederazione debba contribuire all’obiettivo dei 100 miliardi di dollari per i Paesi in via di sviluppo con una somma compresa tra i 450 e i 600 milioni di franchi. La cifra tiene conto della capacità economica della Svizzera e delle sue emissioni. Nel 2020, il finanziamento elvetico è stato di 659 milioni di franchi, un importo superiore a quanto previsto ma ritenuto insufficiente da ONG quali Alliance Sud, che chiedono un contributo di un miliardo di franchi.
In generale, a Sharm el-Sheik si parlerà dell’attuazione dell’Accordo di Parigi e di come verranno raggiunti gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Si discuterà anche delle regole del meccanismo che consente ai Paesi di realizzare i propri obiettivi tramite il finanziamento di progetti di protezione del clima all’estero. La Svizzera sarà rappresentata da Ignaio Cassis e Simonetta Sommaruga.
- L’approfondimento sull’appuntamento egiziano proposto dal mio collega Luigi Jorio su swissinfo.ch.
- Il mandato alla delegazione elveticaCollegamento esterno da parte del Consiglio federale.
- Il sito ufficialeCollegamento esterno con tutto ciò che si deve sapere sul Cop 27.
- La realtà del cambiamento climatico in Svizzera: ecco gli effetti!
I costi dei test per il coronavirus saranno pagati dalla Confederazione solo fino alla fine di marzo 2023.
In Svizzera è ancora la Confederazione a pagare i test di screening per il coronavirus. Ora, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati, vuole porre fine a questa situazione e chiede che questi siano pagati solo fino alla fine di marzo 2023.
Occorre anche aggiungere che la legge Covid-19, ormai in vigore da oltre 2 anni, scade il 31 dicembre 2022. In un momento in cui la situazione epidemiologica si è stabilizzata, ma il virus non è scomparso, il Consiglio federale vuole mantenere alcune disposizioni al di là della fine di quest’anno, estendendole ai prossimi due inverni.
Secondo il volere della Commissione, per quanto riguarda il rimborso dei test di screening, fino al 31 marzo saranno di competenza della Confederazione, poi dal primo aprile del prossimo anno saranno a carico dei pazienti stessi. Va ricordato che l’altra camera del Parlamento, ovvero il Consiglio nazionale, intende mantenere l’attuale ripartizione delle responsabilità fino alla fine di giugno 2024.
- La notizia apparsa sulla RegioneCollegamento esterno.
- La situazione Covid-19 in Svizzera sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno.
- La decisione della ConfederazioneCollegamento esterno di assumersi l’integralità delle spese per i test in relazione al coronavirus.
Bancomat sempre nel mirino dei ladri: fatti esplodere nella notte scorsa altri due distributori automatici.
Bancomat protagonisti un po’ in tutta la Svizzera. Nell’ultimo mese gli attacchi ai distributori automatici di soldi sono aumentati. L’ultimo della lunga serie la scorsa notte: ad Aesch sono saltati in aria ben 2 bancomat della Banca cantonale di Basilea Campagna. I ladri sono poi scappati con il bottino. L’ammontare della refurtiva non è noto.
Da inizio anno, sono una quarantina gli apparecchi fatti esplodere in Svizzera per opera di malviventi. Solo a ottobre si registrano attacchi a Mehlsecken nel canton Lucerna, a Castasegna nei Grigioni. O ancora a Ergliswil in Argovia, a Winterthur nel canton Zurigo, a Rossens nel canton Friburgo. Come informa l’Ufficio federale di polizia (fedpol), si tratta di un reato in forte aumento dal 2019 e sarebbe dovuto alla taglia ridotta del Paese e dall’alta densità di distributori di denaro automatici.
Non sempre però i malviventi la fanno franca. Infatti, a fine ottobre un cittadino rumeno di 39 anni è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione dal Tribunale penale federale di Bellinzona. L’uomo, nel febbraio del 2021 e ad aprile sempre dello stesso anno, ha distrutto con una carica esplosiva due bancomat nel canton Sciaffusa, uno a Wilchingen e l’altro a Buchberg (senza per altro rubare un franco). Il 39enne è stato in particolare ritenuto colpevole di uso delittuoso di materie esplosive.
- La notizia dell’ultimo attacco a un bancomat su tio.chCollegamento esterno.
- “La banda dei bancomat” molto attiva in Ticino, in un contributo su tvsvizzera.it.
- La questione ha richiamato l’attenzione anche della politica tanto che è stata depositata una mozione Collegamento esternoin parlamento per combattere questo tipo di furto.
Prosegue la ripresa dell’industria alberghiera svizzera, anche grazie al ritorno in massa degli statunitensi.
La pandemia per il settore alberghiero elvetico è quasi solo un ricordo. In settembre il numero di pernottamenti ha conosciuto un incremento decisamente positivo che fa ben sperare tutto il settore: più 14,2% rispetto ai dati dello stesso mese dello scorso anno. In cifre, questo significa 3,8 milioni pernottamenti.
I dati sono stati resi pubblici oggi dall’Ufficio federale di statistica. Ancora più incoraggiante è l’andamento dei primi nove mesi dell’anno: nel periodo gennaio-settembre l’incremento è ancora più significativo: +31,3% a 29,7 milioni di pernottamenti. Di questi, 16,6 milioni sono stati generati dalla clientela elvetica (dato stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e 13,1 milioni dagli ospiti stranieri.
I turisti stranieri hanno fatto segnare un +7 milioni rispetto allo scorso anno. Questo soprattutto grazie al ritorno dei turisti statunitensi che hanno quadruplicato la loro presenza, a quota 1,75 milioni. Restano infine Zurigo e Ginevra le regioni turistiche più dinamiche (aumento attorno al 50%) mentre Ticino e Grigioni, rispetto allo scorso anno, hanno contabilizzato un calo dei pernottamenti di rispettivamente l’8,2% e l’8,0%.
- Il buon andamento del settore alberghiero è stato riferito anche dalla RegioneCollegamento esterno.
- Dove andare in vacanza in Svizzera: ecco i suggerimenti di Svizzera TurismoCollegamento esterno.
- La promozione della Svizzera fatta da Roger Federer e Anne Hathaway, su tvsvizzera.it.
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