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ragazza con cappuccio nero dietro a schermo di computer

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

il riscaldamento globale potrebbe causare problemi anche nella vita quotidiana di chi, in primavera, soffre di allergie ai pollini.  Secondo un recente studio, infatti, nei prossimi anni potrebbe aumentare del 20% la quantità di pollini rilasciati dalle piante. Questo avrà come conseguenza allergie attive durante tutto l’anno e i cui sintomi saranno più intensi e duraturi.

A chi è affetto da questa problematica non mi resta che consigliare di armarsi di una buona dose di pazienza e di fazzoletti. E poi mai dire mai: con i progressi della scienza potrebbe, in futuro, essere trovata anche una soluzione definitiva a questo problema.

Ora però vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.  

hacker all opera
Keystone / Lino Mirgeler

Un gruppo di 32 hacker etici (ossia pirati informatici che non agiscono con scopi criminali, ma con il solo intento di testare le eventuali debolezze di un sistema informatico) hanno scoperto 28 vulnerabilità – di cui 14 confermate, ma nessuna definita “critica” – nei sistemi informatici della Confederazione.  

Una delle vulnerabilità scoperte dai pirati – che hanno agito nell’ambito di un programma denominato “Bug Bounty” – è stata descritta come “elevata”, nove “medie” e quattro “basse”. Una volta individuate le vulnerabilità, assicura una nota diffusa dal Governo, la sicurezza del sistema è stata rinforzata

Nel corso di “Bug Bounty”, che si è tenuto dal 30 agosto all’11 ottobre, l’obiettivo degli hacker è stato quello di attaccare il sistema di accesso centrale della Confederazione (eIAM), cui fanno capo oltre 1’000 applicazioni specialistiche.  

La Confederazione ha fatto sapere che non sono esclusi altri controlli di sicurezza esterni di questo tipo del sistema eIAM, che attualmente gestisce una media di 550’000 connessioni al giorno.  

mano di uomo spegne intetrruttore multipresa
© Keystone / Christian Beutler

Le centrali elettriche di riserva dovranno mettere a disposizione una potenza complessiva fino a 1’000 megawatt (MW) e le prime potranno entrare in funzione il prossimo febbraio. È quanto prevede il Consiglio federale nell’ordinanza sulla riserva invernale, la cui consultazione è stata avviata oggi e durerà fino al 18 novembre. I costi saranno sostenuti dai consumatori. 

Si tratta di un ulteriore strumento pensato per rafforzare l’approvvigionamento in Svizzera, che si va ad aggiungere alle misure già decise per prevenire una situazione di penuria. Tra queste, ricorda un comunicato del Governo, vi sono ad esempio il piano di salvataggio delle aziende elettriche di rilevanza sistemica e la campagna di risparmio energetico.

Secondo i piani governativi, le prime centrali per questo scopo potranno essere messe in esercizio a febbraio 2023. Qualora la riserva non bastasse, i proprietari di centrali idonee, o altre imprese, possono essere obbligati a parteciparvi

Possono essere chiamati a contribuire i gestori di centrali alimentate a gas o ad altri vettori energetici, così come i gruppi elettrogeni di emergenza. L’elettricità prodotta non potrà essere destinata al mercato e i gestori otterranno un compenso per i costi fissi. In caso di prelievo effettivo, ha fatto sapere il Consiglio federale, potranno beneficiare anche di un’indennità che comprenda gli oneri legati alla disponibilità operativa.  


due adolescenti maschio e femmina giocano in una sala giochi con un arma giocattolo
Keystone / Martin Ruetschi

I videogiochi sono una cosa da uomini? No, e ne è convinta la fondazione Pro Helvetia, che ha lanciato il programma di monitoring e networking “She Got Game”, che è rivolto al pubblico femminile e che intende promuovere le pari opportunità nell’industria dei videogiochi. 

“Secondo i dati raccolti dall’organizzazione senza scopo di lucro Women in Games, nel 2020 a livello mondiale solo il 22% degli addetti dell’industria videoludica erano donne – a fronte di una quota di giocatrici pari al 50%”, scrive Pro Helvetia in una nota. 

“She Got Game” vuole facilitare alle donne l’accesso all’industria, accrescendone le qualifiche, i contatti e la visibilità grazie a mentorati individuali con esperte del campo, conferenze online, forum e offrire loro una vetrina per il proprio lavoro.  

Il programma, che è stato lanciato nell’ambito del messaggio sulla cultura 2021-2024, è la concretizzazione di un “necessario mutamento strutturale della scena gaming in un’ottica di pari opportunità”, secondo il direttore di Pro Helvetia Philippe Bischof. “È anche una questione di affermazione individuale. Per la crescita futura del settore, è cruciale far letteralmente entrare in gioco il grande potenziale delle sue protagoniste”. 

nave cargo carica ferma in un porto al tramonto
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La pandemia non è stata tutta negativa (almeno non per tutti): la famiglia di Gianluigi Aponte è diventata la più ricca in Svizzera. Gli Aponte sono i proprietari della compagnia navale MSC (che sta per Mediterranean Shipping Company), specializzata in crociere e trasporto marittimo di container. 

La compagnia è stata fondata nel 1970 dal napoletano Gianuigi Aponte insieme alla moglie Raffaela. Un uomo che “si è fatto da sé”: rimasto orfano all’età di 5 anni, Gianuigi ha iniziato a lavorare come mozzo per poi rapidamente scalare le gerarchie fino a diventare ufficiale nella marina mercantile e acquistare nel 1970 la sua prima nave cargo. Da allora la coppia, che risiede a Ginevra da anni, ha creato un vero e proprio impero (700 portacontainer, decine di terminal portuali, traghetti e una ventina di navi da crociera). La compagnia, oggi, impiega 150’000 persone.  

La MSC non è quotata in Borsa, ma stando agli esperti, tra giugno 2021 e giugno 2022 avrebbe incassato utili pari a 26,6 miliardi di dollari e oggi varrebbe 100 miliardi. Un patrimonio che rende gli Aponte la famiglia più ricca della Svizzera e tra le più ricche al mondo, insieme a Elon Musk, Jeff Bezos o ancora Bill Gates.  

Gli incassi da capogiro sono la conseguenza diretta della pandemia, che ha fatto esplodere gli acquisti online nel periodo in cui milioni di persone erano in lockdown. La forte crescita della domanda ha fatto aumentare vertiginosamente i prezzi dei trasporti: “Il prezzo di un container trasportato dalla Cina agli Stati Uniti è passato da 2’700 a 15’000 dollari”, si può leggere sulle pagine dei domenicali Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung, che hanno pubblicato una lunga inchiesta.  

  • Un articolo del mio collega Daniele Mariani 

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