Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
Secondo l’ultimo studio di Allianz, gli svizzeri nel 2021 sono diventati più ricchi che mai. Una buona notizia, verrebbe da pensare. Poi però è arrivato il 2022, portandosi appresso una crisi globale: la guerra e il conseguente crollo dei mercati azionari, l’inflazione e la crisi energetica globale stanno per far cambiare la musica. La ricchezza globale – e quindi non solo quella rossocrociata – si ridurrà per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008.
Insomma, oggi non sono una grande portatrice di buone notizie, anche se tra quelle del giorno, qualcosa di positivo lo troverete. Buona lettura.
Dal primo gennaio 2023 le rendite AVS/AI (pensioni e invalidità) aumenteranno del 2,5%: lo ha deciso oggi il Consiglio federale per adeguarle all’attuale evoluzione dei prezzi e dei salari. La pensione minima salirà a 1’225 franchi al mese (+30 franchi), mentre la massima a 2’450 (+60 franchi).
Il Governo è chiamato a verificare di regola ogni due anni se sia opportuno procedere a ritocchi. La decisione si fonda sulla media aritmetica tra l’indice dei prezzi e quello dei salari (indice misto) e tiene conto della raccomandazione della Commissione federale AVS/AI. Quest’anno si prevedono un rincaro del 3% e un aumento dei salari del 2%, prosegue l’esecutivo spiegando l’aumento del 2,5%.
I costi di questi incrementi saranno di 1,37 miliardi, suddivisi in 1,215 miliardi per l’AVS, di cui 245 milioni a carico della Confederazione (20,2 % delle uscite), e 155 milioni per l’AI (senza ripercussioni per la Confederazione, poiché il contributo federale all’AI non corrisponde a una percentuale delle uscite dell’assicurazione).
Il contributo minimo AVS/AI/IPG per gli indipendenti e le persone senza attività lucrativa passerà quindi da 503 a 514 franchi l’anno, quello minimo per l’AVS/AI facoltativa da 958 a 980 franchi. Per quanto riguarda le indennità di perdita di guadagno (IPG) l’importo massimo passerà a 275 franchi (attualmente è di 245).
- La notizia riportata dal portale RSI NewsCollegamento esterno
- Il comunicatoCollegamento esterno del Governo
- La riforma della legge sull’AVS approvata dal popolo lo scorso 25 settembre
Dopo il “sì” popolare del 7 marzo 2021, e al termine di una consultazione in merito, il Consiglio federale ha deciso di approvare una nuova legge riguardante il divieto di dissimulare il viso in pubblico che comporterà multe fino a 1’000 franchi per chi non la rispetterà.
L’inserimento della nuova disposizione nel Codice penale era stato criticato da più parti, precisa l’Esecutivo in una nota. La soluzione scelta, si può leggere, tiene conto del senso e dello scopo del divieto, il quale mira a garantire la sicurezza e l’ordine pubblici. “La sanzione resta in secondo piano“.
La nuova legge proibisce la dissimulazione del viso in tutti i luoghi accessibili al pubblico. Chi non la rispetta sarà punito con una multa che ammonterà al massimo a 1’000 franchi (e non a 10’000 come inizialmente proposto nella consultazione). In questo modo si tiene conto della critica secondo cui l’importo massimo proposto era sproporzionato, spiega il Governo.
Il divieto, precisa l’Esecutivo, prevede tutta una serie di deroghe. Non si applica, per esempio, sugli aerei in Svizzera e all’estero, nei locali diplomatici e consolari, nei luoghi di culto e in altri luoghi sacri. Dissimulare il volto sarà permesso anche per ragioni inerenti alla salute, alla sicurezza, alle condizioni climatiche e alle usanze locali. Lo si può fare anche per spettacoli artistici e di intrattenimento e per scopi pubblicitari.
- La notizia su TVS tvsvizzera.it
- Il comunicatoCollegamento esterno del Dipartimento federale di giustizia e polizia
- I dettagli della leggeCollegamento esterno
Secondo l’ex consigliera dell’ambasciata svizzera a Mosca Heidi Tagliavini, nei conflitti armati come quello in corso in Ucraina bisogna negoziare anche con dei criminali di guerra. “Le trattative vanno fatte con le persone che sono al timone, indipendentemente se simpatiche o no”, fa notare l’ex diplomatica in un’intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo Tamedia.
La basilese parla per esperienza: nel corso della sua ventennale carriera diplomatica, ha avuto a che fare a più riprese con politici dalle mani sporche di sangue. “Questi non avevano alcuna morale, ma si è potuto fare appello alla loro coscienza durante le discussioni. Non subito, ma nel momento giusto”, dice Tagliavini, che ha pure lavorato per l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) in zone di conflitto come la Cecenia, la Georgia e l’Ucraina.
Tagliavini ha incontrato diverse volte Vladimir Putin e alla domanda se il presidente russo sia un uomo cattivo, risponde che ogni persona dev’essere giudicata per le sue azioni, precisando comunque di averlo sempre trovato molto padrone di sé. Il leader del Cremlino è, secondo lei, particolarmente bravo a valutare il proprio interlocutore e a nascondere i suoi reali interessi.
Pur essendosi intrattenuta con Putin diverse volte, ricorda che non ha mai dovuto negoziare direttamente con lui. Secondo le abitudini diplomatiche, comunque, sottolinea di esserglisi sempre avvicinata con un sorriso. E a questo proposito difende anche il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, criticato per essersi mostrato sorridente in una foto con il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov a New York: “Sarebbe insensato pretendere il broncio da Cassis nel corso dell’incontro con il suo omologo”.
- L’intervista a Heidi Tagliavini sul Tages AnzeigerCollegamento esterno (in tedesco)
- Heidi Tagliavini ospite della trasmissione della RSI “Il gioco del mondo”Collegamento esterno
- Tutti gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina su SWI swissinfo.ch
La nazionale elvetica femminile si è qualificata per i Mondiali del 2023 in Australia e Nuova Zelanda sconfiggendo, allo stadio Letzigrund di Zurigo, la squadra del Galles 2-1 dopo i supplementari. La partita si era conclusa su un pareggio di 1-1 al 90esimo minuto. Il gol della vittoria è stato realizzato da Fabienne Humm al 121’.
Si tratterà della seconda volta nella storia della selezione rossocrociata: la prima partecipazione è avvenuta nel 2015 in Canada, dove la Svizzera è stata eliminata dai padroni di casa negli ottavi di finale.
La partita tenutasi martedì è stata l’ultima della squadra sotto la direzione del tecnico danese Niels Nielsen, che ha deciso di dedicare più tempo alla vita privata, dichiarando, ad agosto: “È giunto il momento di concentrarmi maggiormente sulla mia famiglia. La lunga fase dei Campionati europei, lontano da mia moglie e dai miei figli. Ha rafforzato ancora una volta la mia determinazione a farlo”. Nilsen ricopriva la carica dal 1. dicembre 2018.
La Confederazione, inoltre, si è candidata ufficialmente per ospitare gli Europei femminili del 2025: l’associazione svizzera di football ha infatti presentato oggi il suo dossier alla UEFA. Una candidatura, questa, sostenuta anche da Cantoni e Confederazione poiché viene vista come un’ottima occasione per sviluppare il calcio femminile.
- La notiziaCollegamento esterno e la cronaca della partita su RSI Sport
- La pagina di football.ch dedicata alla nazionale femminile elveticaCollegamento esterno
- La presentazione del dossier di candidatura per Euro2025Collegamento esterno
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