La televisione svizzera per l’Italia
Lingotti d oro fotografati nei caveau della Banca cantonale zutighese.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

se qualcuno di voi vive a Londra ha la fortuna di poter assistere all’ultima esibizione ufficiale di Roger Federer in un torneo ATP. Domani nella prima giornata della Laver Cup (torneo a squadre che vede affrontarsi una selezione europea e una composta da giocatori del resto del mondo) "King Roger" giocherà il doppio insieme al suo amico e rivale Rafael Nadal.

Il 41enne basilese, in compagnia del maiorchino (42 Slam e 77 anni in due), affronterà la coppia formata dagli statunitensi Frances Tiafoe e Jack Sock (53 anni in due).

Ignazio Cassi durante il suo discorso davanti all assemblea generale dell ONU.
Keystone / Justin Lane

La Confederazione alza la voce con la Russia e chiede l’immediato ritiro delle truppe dall’Ucraina.

Non siamo soliti sentire questi toni dai nostri diplomatici o “ministri”. Eppure, ieri in serata a New York durante un incontro con il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha espressamente chiesto di porre fine all’escalation, definendo come “provocazioni” le ultime mosse di Mosca.

Nella giornata di ieri, infatti, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato una mobilitazione parziale, richiamando 300’000 militari della riserva. Proprio per questo motivo Ignazio Cassis ha chiesto espressamente a Lavrov “di rinunciare a una nuova escalation di questa terribile guerra e di ritirare immediatamente le truppe russe“.

Durante l’incontro, tenutosi a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il “ministro” degli esteri elvetico ha anche invitato Mosca “ad astenersi dal tenere i cosiddetti referendum nei territori occupati dell’Ucraina“. Cassis ha poi nuovamente offerto i buoni uffici della Confederazione per un colloquio – definito necessario – tra Russia e Ucraina.

Lingotti d oro fotografati nei caveau della Banca cantonale zutighese.
Keystone / Martin Ruetschi

Nonostante l’embargo, l’oro russo è arrivato in grandi quantità in Svizzera. Ma sarebbe tutto regolare.

Lo scorso 3 agosto la Svizzera, seguendo le sanzioni dell’Unione europea, ha vietato l’importazione di oro russo. Nonostante ciò, ad agosto sono entratE in Svizzera 5,6 tonnellate di oro proveniente dalla Russia per un valore di 312 milioni di franchi. Non sono speculazioni giornalistiche, ma cifre scritte nero su bianco nel rapporto mensile dell’Ufficio federale delle dogane.

Come precisano però le autorità federali, è tutto regolare, non c’è stata nessuna violazione dell’embargo. L’oro è arrivato nella Confederazione tramite il Regno Unito ed è stato acquistato prima del 3 agosto 2022. Sebbene la Svizzera raffini CIRCA il 70% dell’oro mondiale, fa riflettere il fatto che da inizio anno la Confederazione abbia importato oro russo per un totale di 830 milioni (21 tonnellate). Una quantità mai vista negli ultimi cinque anni.

Come si legge sul sito della RSI, le ingenti quantità di questo metallo importate non sarebbero però destinate alle raffinerie elvetiche. Secondo il direttore della Argor-Heraeus, Christoph Wild, e presidente dell’Associazione svizzera dei fabbricanti e commercianti di metalli preziosi, la stragrande maggioranza di questo oro sarebbe destinato a una o più banche o a investitori istituzionali.

La sede a Berna della BNS.
© Keystone / Gaetan Bally

La Banca nazionale svizzera inasprisce la sua politica monetaria e abbandona gli interessi negativi.

La stretta monetaria delle BNS era attesa ed è puntualmente arrivata. Dopo quasi otto anni di interessi negativi, l’istituto ha deciso di alzare di 0,75 punti il suo tasso guida, portandolo da -0,25% a +0,50%. La mossa è stata fatta, precisa la Banca, per contrastare la pressione inflazionistica.

Naturalmente la BNS non è la sola che si è mossa in questa direzione. Tutte le Banche centrali sono infatti chiamate a lottare contro l’inflazione: in agosto si è attestata all’8,3% negli Stati Uniti e al 9,1% (valore record) nell’Eurozona. Nella Confederazione il rincaro risulta inferiore (3,5%), ma è ampiamente al di sopra della soglia che la BNS ritiene di stabilità dei prezzi, pari al 2%.

Finisce dunque quella che allora fu considerata una bizzarria temporanea, ovvero l’era degli interessi negativi. La misura fu presa il 18 dicembre 2014 per far fronte al rafforzamento eccessivo del franco. Nel frattempo la BNS non considera più troppo elevato il valore della moneta elvetica e la priorità ora è cambiata: occorre contenere il rincaro e una valuta forte permette di calmierare i prezzi.

Militi della protezione civile impegnati durante la pandemia a consegnare mascherine.
Keystone / Ennio Leanza

La protezione civile, dopo l’esercito, corteggia le donne e lancia una campagna di reclutamento.

Sarà per una mancanza di risorse umane, sarà per questioni legate alla parità di genere, sarà forse invece un po’ anche la moda. Comunque sia, dopo l’esercito anche la protezione civile vuole avere più donne tra i suoi ranghi. Per attirare le ragazze, oggi è stata lanciata una campagna di reclutamento. 

L’obiettivo è di informare meglio le donne sul servizio volontario nella protezione civile e motivarle a farne parte. Si informa dunque che tutte possono assumere qualsiasi funzione e raggiungere qualsiasi grado. Per convincerle, l’Ufficio federale della protezione della popolazione ha pubblicato quattro filmati su donne che già prestano servizio.

Se siete interessate, sappiate che la procedura di reclutamento inizia con una pre-informazione scritta inviata a tutti i giovani sedicenni di ambo i sessi. Essendo di natura volontaria, le donne non vengono chiamate automaticamente al reclutamento: le interessate devono quindi annunciarsi.


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