La televisione svizzera per l’Italia
rega

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

le voci che stavano girando su un imminente viaggio del presidente dell’Unione democratica di centro Marco Chiesa a Taiwan stavano creando un vero caso diplomatico tra Berna e Pechino. La notizia era stata riportata ieri dalla SonntagsZeitung e aveva provocato la ferma reazione dell’ambasciatore cinese a Berna.

Ma a fugare ogni dubbio (e dissipare le tensioni che si profilavano all’orizzonte) c’ha pensato oggi lo stesso presidente del primo partito elvetico.

La visita nell’isola asiatica rivendicata da Pechino si farà solo quando la situazione sarà normalizzata. “Alimentare ora le tensioni non sarebbe utile a nessuno”, ha dichiarato Marco Chiesa, che presiede un gruppo parlamentare d’amicizia tra Svizzera e Taiwan. In ogni caso, ha assicurato, la neutralità elvetica non è messa in discussione dal progettato viaggio.

Per le altre notizie di giornata vi rimandiamo alla nostra selezione quotidiana,

buona lettura.

disoccupati
Keystone / Martin Ruetschi

La disoccupazione è ai minimi in Svizzera da vent’anni a questa parte. A luglio il tasso è rimasto stabile al 2,0%, facendo segnare una contrazione di 0,8 punti su base annua.

Il numero delle persone senza impiego iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC) è sceso a fine mese a 91’474 – in flessione di 1’037 rispetto a giugno e di 36’805 nel confronto con lo stesso mese del 2021 – che è la cifra più bassa dal dicembre 2001.

A livello regionale sono i cantoni francofoni quelli più colpiti dal fenomeno, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%: 3,8% nel canton Giura, 3,7% a Ginevra, 3,0% in Vaud (3,0%) e 2,8% a Neuchâtel. Con un tasso dello 0,6%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati mentre Zurigo, capitale economica e finanziaria della Confederazione, registra un 1,7%.

Le persone in cerca d’impiego – non disoccupate in quanto ammesse a un programma occupazionale temporaneo o in formazione –  registrati nel mese scorso erano 163’315, il 3,3% in meno rispetto a giugno e il 25,5% in meno di dodici mesi prima. Mentre per quel che riguarda il lavoro ridotto (cassa integrazione) a maggio (ultimo dato disponibile) ha interessato 5’552 persone, ovvero 1’315 in meno rispetto al mese precedente e il numero delle aziende coinvolte è sceso del 18%.

  • Sull’andamento della disoccupazione in Svizzera l’articolo di tvsvizzera.it.
  • Una guida sul mondo della disoccupazione nella Confederazione redatta da swissinfo.ch.
  • Il comunicatoCollegamento esterno con relativi approfondimenti della Segreteria di Stato dell’economia.
lavoro
Keystone / Jean-christophe Bott

Travail.Suisse ha chiesto aumenti generalizzati dei salari tra il 3 e il 5% il prossimo anno per compensare il sensibile aumento del costo della vita e gli incrementi di produttività delle aziende.

Nonostante la difficile situazione politica globale, ha sottolineato a Berna il responsabile della politica economica dell’organizzazione sindacale Thomas Bauer, l’economia svizzera procede a pieno ritmo ma i dipendenti al momento non ne stanno traendo alcun beneficio.

A incidere negativamente sul futuro potere d’acquisto dei dipendenti, è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa, è anche il previsto aumento dei premi delle assicurazioni sanitarie obbligatorie che potrebbe aggirarsi attorno al 10% nel 2023.

Oltre alla compensazione dell’inflazione Travail.Suisse rivendica aumenti dei salari reali di 200 franchi nel settore delle costruzioni, del 2,5% nell’industria chimica e farmaceutica e del 2% nel settore del commercio al dettaglio, dove è necessario un “chiaro recupero salariale”. Inoltre il sindacato si oppone decisamente alle richieste delle ferrovie federali (FFS e FFS Cargo) di ridurre le retribuzioni nette dei dipendenti per compensare le perdite causate dal coronavirus.

  • Il dispaccio d’agenzia pubblicato da swissinfo.ch sulle richieste di Travail.Suisse.                                                                      
  • L’articolo di rsi.chCollegamento esterno.
  • Sui salari inadeguati in alcuni settori la denuncia del sindacato Unia riferita da laregione.chCollegamento esterno.
rega
Keystone / Jean-christophe Bott

È stato un luglio intenso per gli operatori del servizio di elisoccorso della Rega. In un mese sono stati infatti 2’120 gli interventi effettuati, soprattutto a seguito di incidenti in montagna.

Il nuovo record mensile segue un trend di sensibile crescita. Nei primi sei mesi dell’anno i voli dei caratteristici elicotteri rossi sono stati superiori del 25% rispetto all’anno precedente. L’evoluzione viene spiegata dal responsabile della guardia aerea svizzera di soccorso Ernst Kohler con lo sviluppo in atto all’interno della compagnia. “Dieci anni fa, un mese da 1’000 voli era un risultato notevole per noi”, ha spiegato il dirigente.

Ma oltre ai progressi nelle procedure di intervento queste cifre in evoluzione vengono spiegate con due fattori di stretta attualità: durante la pandemia si è infatti assistito a un incremento degli escursionisti in montagna che indirettamente hanno causato un incremento di attività della Rega.

Inoltre, è cronaca di queste settimane, ha avuto un deciso ruolo anche il riscaldamento climatico di cui si stanno sperimentando gli effetti in questa torrida estate. Lo scioglimento ad alta quota del permafrost ha reso instabili i pendii alpini, rendendo più frequenti le cadute di massi.    

scuola
© Keystone / Gian Ehrenzeller

Penuria di personale, docenti non sufficientemente formati e integrazione di allievi e allieve ucraini sono le questioni denunciate dai sindacati degli insegnanti che hanno chiesto maggiori risorse finanziarie e umane per gestire le problematiche emergenti.

È infatti aumentato il carico di lavoro e un numero crescente di posti è assegnato a personale non sufficientemente qualificato, inclusi insegnanti ancora in formazione. Nel canton Berna, hanno evidenziato i rappresentanti degli insegnanti, 1’500 maestri su 15’000 non sono abbastanza qualificati.

Una seconda conseguenza è data dal fatto che aumenta il carico di lavoro degli insegnanti più esperti, responsabili della formazione degli altri. Più in generale le organizzazioni rivendicano un miglioramento delle condizioni di lavoro della professione per incentivare l’arrivo di nuovi insegnanti.

L’integrazione degli allievi ucraini costituisce un’ulteriore sfida. In proposito viene chiesto un sostegno finanziario a scuole e comuni da Confederazione e Cantoni per rispondere alle necessità contingenti.

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