Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
Non c'è tregua per chi, come la sottoscritta, si fa divorare dalle zanzare ogni anno. Di pochi giorni fa la notizia che, dopo un calo del loro numero a sud delle Alpi negli ultimi due anni, sono tornate ad aumentare a cusa dell'ormai onnipresente tema sulla bocca di tutti: il caldo.
Come proteggersi? Non lo so, io le ho provate tutte. L'unica cosa che ha sempre funzionato è stata quella di barricarsi in casa. Ma con questo caldo... sarà difficile.
Mentre mi studio nuove strategie, vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.
Nessuna tregua per Credit Suisse (CS): la seconda banca elvetica cambia nuovamente dirigenza. A partire da agosto sarà infatti guidata da Ulrich Körner, che subentra a Thomas Gottstein, diventato CEO dell’istituto a febbraio 2020, dopo le dimissioni di Tidjane Thiam in seguito allo scandalo sui pedinamenti.
Körner, 59 anni, cittadino svizzero e tedesco, è attualmente responsabile del comparto Asset Management. Prima di diventare membro della direzione e numero uno di Asset Management di CS nell’aprile 2021, è stato per 11 anni membro della direzione UBS.
Gottstein si lascia alle spalle un percorso difficile, caratterizzato dalla pandemia e dalle perdite miliardarie legate al fallimento del fondo speculativo statunitense Archeos e alla liquidazione della società britannica Greensill Capital.
Oltre alla nomina di Körner, CS ha anche annunciato una “revisione completa della strategia”, che comporterà una significativa riduzione della base dei costi, fanno sapere i vertici. L’obiettivo è un risparmio di 1-1,5 miliardi, ma non è ancora chiaro come questo si tradurrà a livello di organico. I particolari verranno presentati il 27 ottobre, quando saranno anche pubblicati i risultati del terzo trimestre.
-
L’articolo di TVS tvsvizzera.it
-
Una raccolta di SWI Swvissinfo.ch sui più grandi scandali dei capitali in fuga in Svizzera
-
Il comunicatoCollegamento esterno odierno di Credit Suisse (in inglese)
Quella attualmente vissuta un po’ in tutta la Svizzera è una delle estati più calde della storia (o almeno dall’inizio delle misurazioni nel 1864), ma potrebbe essere considerata come “fresca” dalle generazioni future.
Secondo il meteorologo Luca Panziera, intervistato dal portale RSI News, i valori normali nel corso delle estati future si aggireranno intorno ai 25 gradi di temperatura minima e oltre 35 gradi di massima.
I calcoli e le proiezioni dell’Ufficio federale di meteorologia e climatologia prevedono un aumento di 2 gradi delle temperature medie nei prossimi 30 anni se le emissioni di gas a effetto serra non vengono ridotte. Se invece dovessero calare, l’aumento delle temperature rallenterebbe.
I cambiamenti climatici hanno portato con sé degli eventi meteorologici che gli esperti non si aspettavano: l’attuale ondata di caldo ha infatti colpito regioni di solito al riparo da temperature troppo alte, come per esempio l’Europa occidentale e l’Inghilterra.
-
L’intervista a Luca PanzieraCollegamento esterno su RSI News
-
Crisi climatica: la raccolta di contributi di SWI Swissinfo.ch
-
L’attuale canicola sul sito di MeteooSvizzeraCollegamento esterno
I fuochi artificiali potrebbero presto essere un ricordo del passato in Svizzera. Un numero sempre maggiore di grandi distributori decide di rinunciare alla loro vendita, sia per questioni di tutela dell’ambiente che per la protezione della fauna.
È inoltre stata lanciata in Svizzera pochi mesi fa la raccolta di firme per l’iniziativa “Per una limitazione dei fuochi d’artificio” che, se accolta alle urne, limiterà la diffusione di questi materiali, vietando la vendita di quelli rumorosi e sottoponendoli comunque a un regime di autorizzazione di competenza cantonale o federale.
C’è poi il pericolo d’incendi che si ripresenta puntualmente. Attualmente, per esempio, tutto il territorio elvetico è colpito dalla siccità e il pericolo di provocare roghi è molto elevato. Tanto che molti cantoni hanno deciso di vietare gli spettacoli pirotecnici privati e diverse località hanno adottato soluzioni alternative per la Festa nazionale, come per esempio le “coreografie” di droni o i getti d’acqua illuminati.
L’Ufficio federale dell’ambiente ha divulgato oggi le cifre dell’impatto ambientale di questi spettacoli pirotecnici. Ogni anno vengono fatte esplodere 1’650 tonnellate di fuochi, che poi generano 300 tonnellate di polveri fini che vanno a inquinare l’aria. Una quantità che corrisponde al 2% del totale annuale in tutta la Svizzera.
-
Una festa nazionale senza fuochi su TVS tvsvizzera.it
-
L’iniziativaCollegamento esterno lanciata per limitare la diffusione di fuochi d’artificio
-
Il comunicatoCollegamento esterno di Migros Ticino, che ha deciso di togliere il materiale pirotecnico dai suoi scaffali
I contadini svizzeri le cui bestie si trovano negli alpeggi dove l’acqua scarseggia a causa della siccità possono contare sull’aiuto degli elicotteri dell’esercito per il trasporto di acqua.
Questi interventi, di ultima ratio, sono previsti dalla legge: i Cantoni possono infatti – quando altri mezzi sono esauriti – presentare una richiesta, nel quadro dell’aiuto militare in caso di catastrofe.
Il primo cantone ad aver beneficiato di questi aiuti è Obvaldo: un velivolo militare ha prelevato acqua nel lago di Sarnen per poi trasportarla sull’Alpe Gräfimatt, nel comune di Kerns.
Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), vista l’attuale situazione, ha autorizzato un servizio d’appoggio dal 20 luglio al 31 agosto. Da notare che, anche se le forze armate sono a disposizione per questi aiuti, nel caso di incendi, la priorità verrà data allo spegnimento delle fiamme.
-
La notiziaCollegamento esterno su laregione.ch
-
Il comunicatoCollegamento esterno del DDPS sul primo intervento
-
Dagli archivi di SWi Swissinfo.ch: “Aiuto svizzero alla montagna, fondi per trasporto acqua su alpeggi”
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative