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ghiacciai

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

oltre ad averci permesso di ammirare una luna piena fuori dal comune (perché particolarmente vicino alla Terra, quindi molto ben visibile) la notte scorsa è stata segnata anche da temperature quasi tropicali in numerosi luoghi della Svizzera. A Basilea, Zurigo, Neuchâtel e fino in Ticino, il termometro non è sceso al di sotto dei 20 gradi.

La colonnina di mercurio segnava 23,6 gradi sulla collina di St. Chrischona vicino a Basilea, 22,3 a Vevey (nel Canton Vaud) e 21,3 a Neuchâtel. A Locarno, la temperatura non è scesa sotto i 21,6 gradi. Per essere chiari, e non usare termini a casaccio, si definisce “notte tropicale” quella in cui la temperatura non scende sotto i 20 gradi fino alle 8 del mattino. Vi lascio ora alle altre notizie di oggi.

Buona lettura!

code al San Gottardo
© Keystone / Urs Flueeler

Pagare un pedaggio per attraversare la galleria del San Gottardo in auto? È un’ipotesi da vagliare nel caso di un aumento di capacità del tunnel.

In un’intervista alla Neue Zürcher Zeitung (NZZ), il direttore dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), Jürg Röthlisberger, è infatti stato interrogato in merito alla pressione per aumentare in futuro le capacità di transito delle arterie stradali elvetiche.

Il foglio zurighese ha in particolare insistito in merito alle lunghe colonne che regolarmente si formano al San Gottardo, e sulla possibilità – con la messa in funzione della seconda canna stradale nel 2027 – di incrementare il numero di passaggi all’interno della stessa. I transiti all’interno del tunnel vengono infatti regolati da un semaforo e per legge, a oggi, non possono essere aumentati.

“Se le generazioni future volessero incrementare la capacità del San Gottardo, sarebbero necessarie misure di accompagnamento, se non altro per evitare di inondare le regioni di Basilea e Lucerna, già molto congestionate”, ha spiegato lo specialista, che nell’intervista non fa però nessun riferimento al Ticino. “Forse un pedaggio in galleria?”, si è quindi domandato Röthlisberger.


educazione sessuale
Keystone / Georgios Kefalas

La Svizzera deve migliorare la propria politica in materia di salute sessuale.

L’organizzazione Salute sessuale svizzera (SSCH), in collaborazione con Sexual Right Initiative, ha consegnato un rapporto alternativo su questo tema al Consiglio dei diritti umani dell’ONU. Le due associazioni chiedono fra le altre cose contraccettivi gratuiti, un’educazione sessuale più inclusiva e una migliore situazione a livello di salute nelle questioni di genere.

SSCH chiede poi una strategia nazionale di salute sessuale che venga applicata da tutti i Cantoni. Lo scopo è promuoverla in maniera globale, eliminando le discriminazioni per quel che riguarda l’accesso alle prestazioni sanitarie.

Uno degli obiettivi della SSCH, partner dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), è colmare le lacune giuridiche in materia di protezione contro le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTI+.

esercito
Keystone / Salvatore Di Nolfi

Il livello di sicurezza percepita è diminuito tra la popolazione svizzera, mentre il timore per i conflitti armati è aumentato.

Nel proprio futuro le svizzere e gli svizzeri vedono sempre più nero. E il motivo di questi timori è legato alla guerra in Ucraina. È quanto risulta dal sondaggio complementare “Sicurezza 2022” eseguito dall’Accademia militare (ACMIL) e dal Center for Security Studies, due istituti attivi in seno al Politecnico federale di Zurigo, su un campione di 1003 elettori (affidabilità 95%, margine di errore +/- 3,2%).

La percezione negativa riguarda sia il futuro prossimo della Svizzera (22% di pessimisti, con un aumento di nove punti) sia l’evoluzione della situazione geopolitica globale (76% di pessimisti, con un aumento di otto punti).

L’indagine mostra anche che la maggioranza della popolazione (58%) crede che i conflitti armati diventeranno più frequenti in Europa. Inoltre, uno svizzero su tre dichiara di essere diventato più ansioso a causa della guerra in Europa.

ghiacciai
© Keystone / Anthony Anex

In Svizzera ci sono 60 ghiacciai che rappresentano un pericolo per zone abitate e che vengono quindi sorvegliati dalle autorità.

Si trovano nelle vicinanze di case, strade e linee ferroviarie. Malgrado una rete di monitoraggio dei ghiacciai esista già in Svizzera e sia anche tra le più antiche e sviluppate al mondo, spesso è comunque impossibile anticipare un crollo come quello tragico avvenuto sulla Marmolada, nelle Dolomiti, in cui sono morte undici persone.

In Svizzera ci sono circa 1’400 ghiacciai. Sessanta sono elencati nell’inventario dei ghiacciai pericolosi aggiornato ogni anno da Geoformer, un’azienda specializzata nell’osservazione dei pericoli naturali. La maggior parte di questi ghiacciai si trova in Vallese, il Cantone con le montagne più alte.

In caso di allerta, si procede alla chiusura di strade e ferrovie – i semafori diventano automaticamente rossi, bloccando il traffico – e, se necessario, all’allontanamento della popolazione.

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