La televisione svizzera per l’Italia
Roger Federer nel 2021 a Wimbledon

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

anche oggi è stata una splendida giornata di sole. Con questo cielo azzurro e le alte temperature a molti sarà venuta la voglia di una bella passeggiata in montagna. Alcuni rifugi del Club Alpino Svizzero hanno però lanciato un allarme: rischiano la chiusura anticipata a causa della mancanza d'acqua.

Un inverno con poca neve e una primavera calda hanno prosciugato le riserve d'acqua delle capanne di montagna che hanno ormai esaurito le loro scorte. Insomma, se avete intenzione di organizzare una gita con tanto di pernottamento, informatevi bene. Vi potrebbe capitare di lavarvi in denti con l'acqua minerale pagata 5 franchi...

Una donna prende il sole in Valle Verzasca.
Keystone / Francesca Agosta

È in arrivo su tutta l’Europa un ondata di caldo con temperature che possono raggiungere i 40 gradi.

I meteorologi ancora non si esprimono chiaramente. Che un’ondata di caldo sia in arrivo in Svizzera e in altri paesi europei, è cosa certa. La portata non è però ancora chiara. Potrebbe infatti trattarsi di una normale canicola, con la colonnina di mercurio intorno a 30 gradi, ma non sono nemmeno escluse temperature estreme, molto sopra i 35 gradi.

Gli attuali modelli meteorologici non permettono ancora di capire esattamente cosa ci attende. La settimana entrante si annuncia con temperature di 30 gradi e poco più, ma l’attenzione si sposta già verso quella successiva: è infatti previsto che una bolla d’aria calda di provenienza africana raggiunga l’Europa centrale.

Nel caso peggiore, spiegano i meteorologi, la Francia e parte della Germania dovrebbero fare i conti con temperature di 40 gradi e oltre su vaste aree. Anche a Basilea questo limite potrebbe essere a portata di mano: sarebbe la prima volta che succede sul versante nord delle Alpi elvetiche. Pure sulla pianura Padana sono previste temperature superiori ai 40 gradi.

Una multa sul paragrezza di un auto.
Keystone / Walter Bieri

Gli svizzeri pagano 936 milioni di franchi di multe all’anno, soprattutto per infrazioni al codice stradale.

Sfatiamo il mito degli svizzeri prudenti in auto e attenti alle regole della buona convivenza. Come scrive oggi il quotidiano zurighese Blick, gli svizzeri pagano ogni anno sempre più multe. E le infrazioni al codice della strada sono al primo posto.

Come ricorda il foglio zurighese, la convivenza ha bisogno di regole e la Svizzera ne è piena. E se le infrangi, per i trasgressori significa spesso vedersi comminare multe anche molto salate. Nel 2019 (ultimi dati disponibili), nella Confederazione sono state pagate multe per oltre 936 milioni di franchi e circa il 58% è rappresentato dalle multe stradali.

Tanto o poco che sia questa cifra, per un paragone, c’è da sapere che dal 1990 a oggi, l’importo totale delle multe è aumentato di quasi 709 milioni di franchi, passando da 227 milioni a 936 milioni, con un incremento di oltre il 400%. L’aumento più significativo riguarda le multe inflitte per le infrazioni al codice stradale: in trent’anni c’è stata una progressione di circa 405 milioni di franchi.

Federer con la coppa di Wimbledon nel 2017.
© Keystone / Peter Klaunzer

Il tennista elvetico Roger Federer, per anni il numero 1 mondiale, è uscito dalla classifica ATP dopo 25 anni.

Dopo quasi 25 anni di presenza ininterrotta, Roger Federer non appare più nella classifica ATP (Association of Tennis Professionals). Il 40enne renano – fermo da un anno – non ha infatti più punti all’attivo. Gli ultimi 600 che risalivano alla finale di Wimbeldon del 2019 e che gli permettevano di far parte ancora fino a domenica dei top 100 (96esimo) sono ora stati cancellati.

Sono passati parecchi anni da quel 22 settembre del 1997 quando l’allora 16enne Roger Federer era entrato in classifica alla 803esima posizione, classifica mondiale che poi ha dominato per 310 settimane, un record migliorato lo scorso anno dall’ultimo vincitore di Wimbledon, il serbo Novak Djokovic.

Recentemente Roger Federer è tornato a parlare con la stampa dando una buona notizia: nel 2023 ci sarà ancora. “Sono curioso di vedere a che punto sono ma guardo tutto questo con fiducia. I prossimi tre o quattro mesi saranno fondamentali per capire e definire il mio futuro”. Federer ha poi confessato che attualmente gioca pochissimo a tennis, per lo più solo con i suoi figli.

Due lupacchiotti che giocano insieme.
Zoo Zürich, Peter Bolliger

La Svizzera chiede alla Convenzione di Berna di rendere meno rigorosa la protezione del lupo.

La richiesta sarà valutata in autunno dal Comitato permanente della Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa (“Convenzione di Berna”). Lo ha comunicato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, sollecitata dall’Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori che chiede “ulteriori misure urgenti per arginare il libero dilagare dei lupi in Svizzera”.

Già nell’agosto del 2018  la Confederazione aveva chiesto alla Convenzione di rendere meno rigorosa la protezione del lupo declassando la specie da “assolutamente protetta” a “protetta”, in modo da assicurare agli Stati membri un margine di manovra più ampio per la gestione sostenibile del predatore. La domanda finora è rimasta inevasa.

Allora in Svizzera c’erano 3-4 branchi e una cinquantina di esemplari. Attualmente si calcola che i branchi siano 16 (più diverse coppie e esemplari singoli) per un totale di oltre 150 lupi. Il comitato permanente era già stato chiamato a pronunciarsi su un’analoga richiesta elvetica nel 2006. L’aveva respinta a larga maggioranza ritenuto che le attuali disposizioni previste sono sufficienti per far fronte ai problemi legati al lupo.

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