La televisione svizzera per l’Italia
Foto di chiusura della Conferenza la Parco Ciani di Lugano.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

siamo ormai in piena estate e chi è fortunato si gode le sue giornate al mare, al lago o in piscina. Sappiate allora che oggi si celebra la Giornata mondiale del bikini. L’audace due pezzi fu "inventato" dallo stilista francese (nonché ingegnere aeronautico!) Louis Réard.

Proprio il 5 luglio del 1946 Réard presentò al mondo il primo costume da bagno a due pezzi che chiamò bikini convincendo la sua amica ballerina del Casino de Paris Micheline Bernardini a indossarlo. Il capo era talmente provocatorio (o volgare) che nessun’altra modella sfilò con lei... eppure già allora Bernardini ricevette dai fan entusiasti ben 50'000 lettere di apprezzamento.

Ma oggi è stata anche la giornata di chiusura della Conferenza sull'Ucraina di Lugano. Buona lettura.

La foto finale con i partecipanti alla Conferenza.
© Keystone / Alessandro Della Valle

Chiusa la Conferenza internazionale sull’Ucraina con la Dichiarazione di Lugano: sette principi per ripartire.

Dopo due giorni di intesi lavori, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, insieme al primo ministro ucraino Denys Shmyhal, ha presentato la Dichiarazione di Lugano. Il documento adottato getta le basi per il lavoro che aspetta il Paese nel dopoguerra. A Lugano – ha dichiarato Ignazio Cassis – è stato avviato il processo di ricostruzione dell’Ucraina sul piano globale.

I sette principi sanciti nella Dichiarazione nel quadro della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina riguardano i temi delle riforme, del partenariato, della trasparenza, della partecipazione, dell’uguaglianza, della sostenibilità e dell’impegno di attori nazionali e internazionali.

Nella Dichiarazione di Lugano i partecipanti alla conferenza garantiscono il loro pieno sostegno alla ricostruzione e affermano che valori come integrità, trasparenza e responsabilità saranno essenziali per il successo di tale processo, al quale prenderanno parte sia il settore privato che la società civile. Kiev piloterà la ripresa, con l’appoggio della comunità internazionale.

Primo piano di Nicoletta della Valle con mascherina.
Keystone / Peter Klaunzer

Per la direttrice della Fedpol Nicoletta della Valle la seconda lingua della ‘Ndrangheta è lo svizzero tedesco.

In un’intervista apparsa oggi sulla Neue Zürcher Zeitung, Nicoletta della Valle, direttrice dell’Ufficio federale di polizia (Fedpol), critica alcuni Cantoni elvetici per l’eccessiva passività nella lotta alla mafia italiana. Spesso il Governo federale riceve informazioni importanti solo dai media: “Questo è un enorme vantaggio per la mafia”.

Nicoletta della Valle spiega al quotidiano zurighese che la Fedpol dipende dalle informazioni fornite dalle autorità e dalle organizzazioni civili, che spesso scoprono le anomalie molto prima: ispettorati del lavoro, sindacati, catasto, registro commerciale o uffici fallimentari. Tuttavia, poiché la base giuridica non è chiara, molte autorità esitano a segnalare tali fatti di propria iniziativa. “Quando facciamo una richiesta specifica, riceviamo informazioni. Avrebbe senso creare un diritto esplicito di denuncia”.

La direttrice della Fedpol chiarisce che la collaborazione con diversi cantoni è molto buona. “È logico che le persone in Ticino siano più sensibili che in altre parti della Svizzera. Lì il problema è molto più presente, semplicemente per la vicinanza geografica e la lingua”. Ma la mafia, non è solo un problema ticinese. Come ha detto giustamente un procuratore federale, conclude Nicoletta della Valle, “la seconda lingua della ‘Ndrangheta è lo svizzero tedesco”.

Il ghiacciaio della Marmolada vista da un elicottero.
Keystone / Andrea Solero

Dopo la tragedia della Marmolada, ci si interroga se quanto successo sulle Dolomiti possa accadere anche in Svizzera.

Sette morti, otto feriti e cinque dispersi. Questo il bilancio attuale del crollo del ghiacciaio della Marmolada. Le operazioni di ricerca delle persone disperse continuano con i droni dei Vigili del fuoco e del Soccorso alpino. All’indomani della tragedia, c’è chi si chiede se quanto successo sulle Dolomiti possa accadere anche in Svizzera.

Risponde al quesito sul quotidiano ginevrino Le Temps il glaciologo del Politecnico di Zurigo Matthias Huss. “In Svizzera esistono molte situazioni simili a quella del ghiacciaio della Marmolada”. Come dire che può succedere in un qualsiasi momento anche in Svizzera. “Per prevenire quanto successo sulle Dolomiti, è necessario effettuare un monitoraggio preciso e regolare di questi ghiacciai, che ci permetta di identificare i segnali di un futuro collasso”.

A livello regionale, su tio.ch risponde il meteorologo Giovanni Kappenberger. “In Ticino non può succedere quanto successo in Trentino. Il ghiacciaio del Basodino non è ripido come la Marmolada, e nemmeno quello dell’Adula”. Ma se si può escludere un crollo violento, i processi in atto però sono gli stessi: “Il caldo fa colare acqua nello strato profondo del ghiacciaio, dove le temperature sono sottozero. Si genera una forte pressione che fa staccare il seracco”.

Maryna Sergiivna Viazovska fotografata al Politecnico di Losanna.
Fred Merz Handout

La Medaglia Fields, il Nobel della matematica, va a due professori attivi negli atenei svizzeri.

Maryna Viazovska del Politecnico di Losanna, e Hugo Duminil-Copin dell’Università di Ginevra, hanno ricevuto la Medaglia Fields 2022. La distinzione è attribuita ogni quattro anni a quattro studiosi sotto i 40 anni dall’Unione matematica internazionale. Nel 2018 il riconoscimento andò all’italiano Alessio Figalli professore ordinario al Politecnico federale di Zurigo.

A 37 anni l’ucraina Maryna Viazovska è la seconda donna, dopo Maryam Mirzakhani nel 2014, a ricevere la prestigiosa distinzione sui 60 matematici premiati in totale nel corso della storia. Nata a Kiev nel 1984, dopo un Bachelor all’Università della capitale ucraina, ha ottenuto il dottorato a Bonn. Nel frattempo è diventata madre e nel dicembre 2016 è entrata a far parte della squadra del Politecnico federale di Losanna.

L’altro premiato, Hugo Duminil-Copin, ha 36 anni ed è professore ordinario di matematica presso la Facoltà di scienze dell’Università di Ginevra. Nel 2005 è entrato alla Normale Superiore di Parigi. Ha poi raggiunto l’Ateneo ginevrino nel 2008 per la tesi di dottorato, sotto la direzione del professor Stanislav Smirnov, anche lui vincitore della Medaglia Fields nel 2010. È poi diventato professore ordinario a soli 29 anni.


In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR