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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

forse non lo sapevate ma esistono due "Gioconde" e una si trova in Svizzera. Almeno così asserisce il libro appena pubblicato da Silvano Vinceti, presidente del Comitato italiano per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali.

Fondandosi sulle ricerche dello studioso leonardiano scomparso Carlo Pedretti il volume riferisce che un secondo dipinto della Monnalisa, appartenente a una collezione privata, si troverebbe nel caveau di una banca svizzera. Si tratterebbe di un disegno preparatorio precedente al celebre dipinto esposto al Louvre. In realtà disegni analoghi, ma attribuiti ad allievi del genio fiorentino, si trovano anche negli Stati Uniti.

Ma ora vi parleremo di altro, in particolare di laghi, di numeri e di trasporti pubblici.

Buona lettura.

lago
Keystone / Anthony Anex

Il decesso di un cane avvenuto sabato mattina sulle rive del lago di Neuchâtel è stato causato da cianobatteri presenti nelle acque. Lo hanno segnalato su Facebook i servizi cantonali che invitano alla prudenza i genitori di bimbi piccoli e i proprietari di animali domestici.


Per Pierre-François Gobat, responsabile dell’ufficio cantonale di veterinaria, le condizioni meteorologiche e i sintomi osservati “portano a una quasi certezza” sull’origine della morte del cane, motivo per il quale sono stati ritenuti superflui esami autoptici sulla carcassa. L’animale era deceduto, in preda a violente convulsioni, dopo che era uscito dall’acqua da quindici minuti.

Non si tratta del primo caso di contaminazione letale nel Lago di Neuchâtel. Nell’estate del 2020 le autorità cantonali avevano disposto la chiusura preventiva delle rive tra la foce dell’Areuse e Colombier e raccomandato di non immergersi per una settimana su tutto il lago in seguito al decesso di sei cani in 24 ore. Al momento però i responsabili cantonali non ritengono che vi siano le condizioni per una misura analoga.

Il cianobatterio si sviluppa durante le ondate di forte caldo, soprattutto nelle acque stagnanti, e può produrre in modo assolutamente imprevedibile delle neurotossine che possono essere fatali, anche se ingerite in piccole quantità, per i cani.

  • Il servizio di tvsvizzera.it sul ritorno del cianobatterio a Neuchâtel.
  • Ne parla anche ticinonews.ch.
  • Due anni fa nella stessa zona il fenomeno ha portato alla chiusura delle spiagge.
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© Keystone / Gaetan Bally

Viaggiare sui mezzi pubblici in Svizzera continua ad essere estremamente sicuro ma lo è un po’ meno lavorare per le aziende di trasporto. È quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft).


Nel 2021 si sono verificati 189 incidenti gravi (+12 rispetto all’anno prima) con 15 decessi (-12) e 133 feriti gravi (+12). Tra le vittime non figurano però passeggeri ma dipendenti delle compagnie o operai delle imprese di costruzione.

In proposito Berna sottolinea che rispetto ai 4 anni precedenti gli eventi letali si sono dimezzati mentre gli incidenti gravi sono da imputare generalmente ad errori umani. Particolarmente a rischio sembrano i movimenti di manovra e i cantieri in prossimità dei binari. Promossi invece i passaggi a livello che restano estremamente sicuri anche nel confronto internazionale.

Il documento evidenzia anche che per ogni chilometro percorso il rischio di incappare in un incidente mortale in treno è 68 volte inferiore rispetto all’auto, 782 volte inferiore nei confronti delle biciclette e 1’776 nei confronti delle moto.

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© Keystone / Ti-press / Alessandro Crinari

La mossa della Banca nazionale (Bns) sui tassi ha fatto schizzare le ipoteche verso l’alto. Da gennaio i tassi fissi per i mutui immobiliari sono più che raddoppiati, raggiungendo valori che non si vedevano dal 2011.


All’inizio dell’anno i tassi per le ipoteche a tasso fisso per cinque anni si attestavano all’1,01%, quelli per dieci anni all’1,26% mentre al 20 giugno, segnala oggi il sito Moneyland, gli indici erano rispettivamente al 2,57 e al 2,99%. Non sono risparmiate neanche le ipoteche a breve termine: quelle a tasso fisso per due anni sono passate dallo 0,93 al 2,12%.

A incidere su questa evoluzione, assai poco gradita dai proprietari di case (ma in prospettiva anche dagli inquilini), sono l’inattesa decisione della settimana scorsa dell’istituto di emissione elvetico, preoccupato per le spinte inflazionistiche provocate dal conflitto ucraino, e le tendenze di politica monetaria a livello globale.

La Bns giovedì aveva infatti alzato dal -0,75% al -0,25% il tasso di riferimento nel tentativo di contenere il rincaro annuo entro il 2% (era al 2,9% a fine maggio), un obiettivo non del tutto semplice vista la corsa inarrestabile dei prezzi dell’energia e delle materie prime.

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© Keystone / Gaetan Bally

Ancora un po’ di numeri ci aiutano forse a comprendere meglio l’attuale delicata fase economica. Se è vero che assistiamo a una corsa dei prezzi e rimbalzano continuamente voci minacciose su una possibile recessione mondiale, il made in Switzerland sembra tenere.


È quanto ci dice oggi l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) secondo cui le esportazioni sono aumentate in maggio dell’1,2% rispetto al mese precedente, a 21,8 miliardi di franchi. In termini reali l’incremento è addirittura il doppio (+2,4%) e l’andamento positivo lo si è riscontrato anche a febbraio e aprile.

Tra i mercati di riferimento quello che si è comportato meglio per le imprese elvetiche è quello asiatico (+12,4%). A trainare la crescita non sono stati però segmenti tradizionali come la chimica e la farmaceutica (-1,4%) e l’orologeria, che è rimasta sostanzialmente invariata, ma gli strumenti di precisione (+7,7%) e macchine ed elettronica (+3,3%).

Va comunque sottolineato che la bilancia commerciale è scesa a 2,0 miliardi per effetto del forte aumento delle importazioni, che attestano la buona salute del mercato interno. In maggio gli acquisti all’estero sono saliti del 10,3% (+7,1% in termini reali) a 19,8 miliardi.

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