Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
Non so voi, ma la sottoscritta farebbe a meno del caldo. L’allarme canicola di livello 3 a sud delle Alpi è in vigore da oggi per i prossimi tre giorni e laghi, fiumi e piscine sono già presi d’assalto. Anche perché sono ufficialmente iniziate le vacanze scolastiche.
Ora bisogna solo armarsi di pazienza, acqua, ventilatori, ventagli, gelati, e aspettare che passi questa ondata (che, però, temono gli esperti, sarà solo la prima di tante nei prossimi mesi). Magari leggendo le notizie che hanno caratterizzato questa giornata.
Buona lettura
In pochi se lo aspettavano: la Banca nazionale svizzera (BNS) ha deciso di voltare pagina e inasprire la sua politica monetaria. L’istituto centrale alza i tassi guida e i tassi d’interesse sugli averi a vista detenuti sui suoi conti di mezzo punto percentuale, passando da -0,75% a -0,25%, con una mossa che mira a contrastare l’accresciuta pressione inflazionistica. È la prima volta che capita dal 2007.
La maggioranza degli analisti si attendeva un rialzo dei tassi solo da settembre, ma la banca centrale ha voluto già ora impedire che l’inflazione in Svizzera si diffonda maggiormente ai beni e ai servizi, dopo aver raggiunto in maggio il 2,9%. L’istituto, inoltre, non esclude che nei prossimi mesi si renderanno necessari ulteriori rialzi.
Una decisione sbagliata, secondo l’Unione sindacale svizzera (USS), che mette a rischio posti di lavoro e salari: “La BNS ha innescato un apprezzamento del franco e una situazione di incertezza”, afferma l’USS in un comunicato. Del parere contrario numerosi analisti, che prendono atto con favore l’indipendenza che l’istituto sta mostrando nei confronti del resto dell’Europa: il tasso d’interesse elvetico è, per la prima volta dal 1999, superiore a quello dell’Eurozona.
La Federal Reserve statunitense è anch’essa intervenuta per contrastare la situazione economica globale, aumentando mercoledì di 0,75 punti percentuali il suo tasso d’interesse.
- La notizia riportata da TVS tvsvizzera.it
- Il comunicatoCollegamento esterno di BNS
Ginevra non è più una città neutrale: a dirlo è Mosca, che ora vuole far pressione affinché le discussioni sulla situazione in Siria non si tengano più al palazzo delle Nazioni Unite.
Sin dall’inizio del conflitto siriano nel 2011, la città di Calvino è stata il centro delle discussioni diplomatiche, ma ora, ha dichiarato l’inviato speciale russo per la Siria Alexander Lavrentiev, la Svizzera non può più essere considerata come neutrale, anche alla luce delle sanzioni introdotte nei confronti di Mosca dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha dal canto suo dichiarato che la Russia non ha nessun diritto di decidere il luogo in cui si svolgono queste discussioni. E anche la Confederazione ha ribadito la propria posizione, che è quella di voler favorire il dialogo e “offrire i suoi buoni uffici laddove necessari”.
Da diversi anni Mosca vuole spostare i negoziati sulla Siria fuori dalla Confederazione, cercando di escluderne anche gli Stati Uniti, Israele e la Turchia. Per questo motivo, da diverso tempo, organizza ad Astana (Kazakhistan) discussioni parallele volte a risolvere il conflitto senza implicare questi tre Paesi.
- La notiziaCollegamento esterno riportata da Le Temps (in francese)
- Dagli archivi: “Colloqui di pace sulla Siria: a che punto siamo?”
- Il focus di SWI Swissinfo.ch sulla Ginevra internazionale
Ci sono votazioni che agitano gli animi più di altre: quella lanciata dalle cooperative Migros per far decidere ai soci se autorizzare la vendita di alcool nei negozi di tutto il Paese fa parte di questa prima categoria. E questi si sono espressi: il gigante arancione continuerà a non vendere bevande alcoliche nei suoi negozi, seguendo così una tradizione ormai decennale.
Fa parte di quelle cose che fanno sorridere i turisti: non trovare alcool nelle filiali di Migros è una delle prime cose di cui si accorge chi per la prima volta arriva nel Paese. Una caratteristica, questa, ormai quasi centenaria: i supermercati hanno vietato la vendita di alcoolici nel 1928 (l’azienda è stata fondata nel 1925).
La decisione era stata presa dal fondatore Gottlieb Duttweiler, che non voleva inimicarsi le casalinghe, sue più grandi alleate in un momento in cui le potenti imprese concorrenti e le autorità lo perseguitavano a causa della sua aggressiva strategia dei prezzi e dei suoi metodi di marketing non convenzionali. Le signore, infatti, soffrivano del fatto che molti uomini spendessero il loro salario all’osteria. Duttweiler ha fatto in modo di non fornire loro altri luoghi dove sperperare questo denaro.
L’azienda, che oggi offre ai propri clienti un’ampia scelta di versioni non alcoliche delle bevande più amate (birre, spumanti e gin in particolare), ha comunque degli introiti legati alle vendite di alcolici attraverso Denner e Migrolino, di cui è proprietaria.
- La notizia riportata da TVS tvsvizzera.it
- Le reazioni dei dirigentiCollegamento esterno su Ticinonews
- I risultatiCollegamento esterno della consultazione pubblicati da Migros
- Dagli archivi: un ritratto del fondatore di Migros Gottlieb Duttweiler
C’è, nel centro del canton Ticino, un posto che è una vera e propria “bolla” di biodiversità (è il caso di dirlo): si tratta delle Bolle di Magadino, un’area paludosa di 2,5 chilometri quadrati che al suo interno ospita centinaia di specie animali e vegetali, alcune uniche nel loro genere.
Si tratta di una “zona umida d’importanza internazionale riconosciuta dalla convenzione di Ramsar”, il primo trattato intergovernativo riguardante la conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali, siglato a Ramsar, in Iran, nel 1971.
L’importanza internazionale delle Bolle di Magadino è dovuta soprattutto al fatto che rappresentano una tappa importante sul corridoio di migrazione per gli uccelli che, specialmente in primavera, si spostano dall’Africa alle zone di nidificazione dell’Europa settentrionale. L’area è infatti ricca d’insetti, di cui i pennuti si nutrono, raccogliendo energie per proseguire il viaggio e affrontare la tappa più impegnativa del loro viaggio: le Alpi.
Zone come le Bolle di Magadino, quindi, si trovano in un delicato equilibrio che non è autonomo né autosufficiente. La loro gestione richiede un continuo intervento umano per garantire la continuità dei processi ecologici.
- L’articolo del mio collega Zeno Zoccatelli
- La pagina ufficialeCollegamento esterno delle Bolle di Magadino
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