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grano

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

ci sono stati ultimamente progressi nella ricerca di opere d'arte depredate durante gli anni bui del nazismo. Recentemente le autorità elvetiche hanno scovato e restituito ai loro legittimi proprietari due oggetti che erano spariti durante il Terzo Reich. Attualmente, ha fatto sapere Berna, la Confederazione è impegnata in 44 progetti di 23 musei e collezioni private sulla ricerca dell'origine delle opere. Ha inoltre stanziato 3,6 milioni di franchi per la pubblicazione dei relativi risultati. Per guardare con serenità al proprio futuro, insomma, è sempre bene mettersi in pace con i propri e gli altrui trascorsi…  

Ma ora vi parleremo di altro nella nostra selezione quotidiana di notizie dalla Confederazione,

buona lettura.

oil
Keystone / Filip Singer

Berna non comprerà più petrolio russo: il governo federale ha aderito al sesto pacchetto di sanzioni deciso dall’UE lo scorso 3 giugno.

Tra le misure che entrano in vigore alle 18 di oggi c’è l’esclusione dal sistema interbancario SWIFT della Sberbank, il principale istituto di credito russo e di altre tre banche.

Viene inoltre estesa la lista delle persone e delle società colpite da provvedimenti restrittivi, tra cui Aleksandra Melnichenko, moglie dell’oligarca Andrey che le aveva intestato grandi imprese di carbone (Suek) e fertilizzanti (EuroChem). La coppia vive a St. Moritz, nei Grigioni. Ma tra il centinaio di nomi nuovi figurano anche militari responsabili dell’eccidio di Bucha, personaggi della politica e della propaganda e oligarchi vicini al Cremlino.  

L’embargo si estende all’esportazione di prodotti e di tecnologie legati all’industria energetica e militare di Mosca e all’importazione di beni fondamentali per l’economia russa.

vaccino
Keystone / Pablo Gianinazzi

Da oggi in Svizzera è possibile sottoporsi alla vaccinazione di richiamo contro il Covid-19 anche per motivi non espressamente indicati dai medici, ma i costi se li devono assumere gli interessati. Lo ha deciso oggi il governo federale che alla vigilia dei grandi esodi estivi è voluto andare incontro alle richieste dei vacanzieri che si apprestano a partire per l’estero.

Le autorità svizzere consigliano comunque alla popolazione che non intende recarsi all’estero nei prossimi mesi di attendere il momento in cui il numero di infezioni tornerà a salire, verosimilmente in autunno, per farsi nuovamente immunizzare con i preparati autorizzati da Swissmedic contro il Covid-19.

In ogni caso restano a carico del sistema sanitario le vaccinazioni raccomandate ai soggetti ritenuti a rischio per carenze diagnosticate al loro sistema immunitario.

Per ridurre le divergenze con i paesi vicini, che possono creare problemi alla mobilità transfrontaliera, il Consiglio federale ha anche deciso di recepire due nuovi regolamenti in materia dell’UE che consentono di prorogare al giugno 2023 la compatibilità del certificato Covid svizzero con le direttive europee.

grano
Keystone / Mohamed Messara

Non bastava il conflitto in Ucraina a incidere pesantemente sulla crisi mondiale del grano, c’ha pensato anche il clima sfavorevole dell’ultimo anno a ridurre drasticamente la produzione nazionale, costringendo il governo federale a correre ai ripari.

Grandine, basse temperature e frequenti precipitazioni hanno influenzato negativamente dal profilo quantitativo e qualitativo il raccolto cerealicolo del 2021 in Svizzera e in ampie zone dell’emisfero settentrionale, ha spiegato oggi Berna che ha deciso di aumentare il contingente d’importazione di frumento, segale e spelta di ulteriori 20 tonnellate.

Già in precedenza, quando si stava profilando un ammanco delle scorte in seguito al raccolto di cereali (304’000 t) inferiore di un quarto al previsto, il governo aveva incrementato, su richiesta del settore, di 40’000 t il contingente doganale che ammonta a 70’000 t.

Ma questi quantitativi sono ben presto risultati insufficienti a coprire il fabbisogno di queste derrate nella Confederazione. Per questo motivo Berna ha dovuto intervenire una seconda volta sulle importazioni.

tribunale federale
© Keystone / Laurent Gillieron

Togliere o manomettere il profilattico all’insaputa del partner durante un rapporto intimo può essere considerato un comportamento penalmente rilevante in Svizzera, pur in assenza di una norma specifica.

A questa conclusione è giunto il Tribunale federale chiamato a pronunciarsi sui ricorsi relativi a due casi emersi a Zurigo e Basilea Campagna, finiti con l’assoluzione degli imputati da parte delle rispettive corti cantonali.

I giudici federali concordano con l’inapplicabilità alle due fattispecie dell’articolo 191 del codice penale riferito agli “atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere”, dal momento che la facoltà di opporre resistenza da parte della vittima è inalterata nel cosiddetto “stealthing”.

Per la corte federale, che ha rinviato la decisione alla giustizia cantonale, ci sono però gli estremi per utilizzare altre disposizioni penali, in particolare quelle relative alle molestie sessuali, alle lesioni gravi e alla diffusione di malattie pericolose. La questione sarà poi definitivamente risolta quando finalmente giungerà in porto la riforma in corso sui reati contro l’integrità sessuale di cui si sta dibattendo alle Camere federali.

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