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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

non passa settimana in cui la cronaca d'oltre Oceano non riporti tragici fatti di sangue commessi con le armi da fuoco la cui vendita è sottoposta a blande e ridicole restrizioni. Alle nostre latitudini nulla di tutto questo è ravvisabile.

Però intanto noi vi segnaliamo che in Svizzera, nel primo trimestre dell'anno, sono stati rilasciati 11'119 permessi, vale a dire il 25% in più rispetto all'equivalente periodo del 2021. Da parte sua il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), che non si sbilancia sulla reale portata di questa evoluzione, assicura che monitorerà la situazione nei prossimi anni.

In ogni caso, insiste Berna, la Confederazione dispone di una legislazione rigorosa sull'acquisto di armi da parte di privati e la cosa ci rincuora, almeno un poco. Per il resto delle notizie odierne vi invitiamo a proseguire nella lettura.  

Platini
© Ti-press

Da oggi Joseph Blatter e Michel Platini sono a processo a Bellinzona nella sede del Tribunale penale federale per un contestato versamento di 2 milioni di franchi, provenienti dalle casse della Fifa, all’ex campione francese.


I due ex padroni del calcio mondiale sostengono che la cifra è stata corrisposta per varie consulenze rese alla Fifa da Michel Platini.

Di opinione opposta la Procura federale che la ritiene una “mazzetta” versata come compenso alla rinuncia di Platini alla sua candidatura alla presidenza della Fifa, carica allora ricoperta proprio dal dirigente vallesano.  

Un compenso annuale di 300’000 franchi per il lavoro svolto dall’ex presidente dell’Uefa alla FIFA, viene sottolineato dai magistrati, era già stato concordato e registrato in forma scritta nel 1999 e non vi sarebbero quindi ragioni legali per l’esborso milionario finito nelle tasche dell’ex campione francese. La sentenza è attesa per l’8 luglio.

Stati
Keystone / Anthony Anex

Per il reato di violenza carnale in Svizzera non sarà più necessaria la coercizione (attraverso minacce, violenza o pressioni psicologiche) ma sarà sufficiente l’assenza del consenso da parte della vittima.


La riforma, il cui esame è in corso alle Camere federali, ha avuto uno snodo significativo martedì sera con il voto del Consiglio degli Stati sulle modalità con cui deve manifestarsi la volontà della vittima: i senatori, con 25 voti contro 18, hanno aderito alla formula “No significa no” che estende il reato a tutti i casi in cui l’autore agisce ignorando intenzionalmente la volontà espressa della vittima.

Ma l’esito finale del confronto su questa questione non è scontato. I favorevoli al principio del consenso esplicito “Sì significa sì”, richiesto affinché l’atto non venga considerato penalmente rilevante, sono stati superiori allo schieramento rosso-verde e la partita all’altra Camera si preannuncia aperta.

Dal profilo tecnico la riforma ridefinisce il reato di violenza carnale introducendo il concetto più generico di “penetrazione corporale” (attualmente circoscritto solo a quella vaginale) che tiene conto anche delle vittime di sesso maschile.

alberghi
Keystone/ennio Leanza

Il monopolio delle grandi piattaforme online nel settore alberghiero in Svizzera sembra avere i giorni contati. Anche la Camera alta (Consiglio degli Stati) ha adottato, con 38 voti contro 7, la revisione della legge federale sulla concorrenza sleale.


In concreto gli hotel saranno liberi di offrire tariffe inferiori a quelle indicate su Booking, Expedia e gli altri noti siti di prenotazione online. Saranno in particolare vietate, nei contratti tra piattaforme e aziende alberghiere, sia le clausole di parità tariffaria, sia le clausole di parità di disponibilità e condizioni.

Con la loro posizione dominante sul mercato, è stato sottolineato da più parti in aula, le grandi piattaforme internazionali di prenotazione impongono le loro condizioni alle piccole e medie strutture ricettive a discapito degli operatori del settore ma anche degli stessi consumatori.

C’è però da precisare che non sono previste sanzioni per coloro che non intendono rispettare le nuove disposizioni in materia.

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Keystone / Friedemann Vogel

In maggio si è registrato un consistente calo della disoccupazione in Svizzera. Il tasso si è infatti fissato a fine mese al 2,1% (-0,2% rispetto a 30 giorni prima) e su base annua la contrazione, pari a un punto, è ancora più evidente.


I cantoni più toccati dal fenomeno sono Ginevra (3,9%), il Giura (3,7%), Vaud (3,1%) e Basilea Città (3,0%). In Ticino il tasso si è attestato al 2,3% (-0,1 punti rispetto ad aprile e -0,7 punti in confronto a maggio 2021), nei Grigioni all’1,1% (-0,2 e -0,9 punti).

Secondo gli analisti della Segreteria di Stato dell’economia (Seco) l’evoluzione è dettata soprattutto da fattori stagionali ma in ogni caso, ha sottolineato Oliver Schärli, il mercato del lavoro svizzero è in condizioni “eccellenti”, su livelli inferiori al periodo prepandemico.

Sebbene le buone prospettive occupazionali non siano cambiate, ha aggiunto sempre l’esperto della Seco, il contesto globale rimane però critico a causa delle difficoltà nelle catene di approvvigionamento, del conflitto ucraino e delle spinte inflazionistiche.

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