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stagione invernale

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

gli amanti dei viaggi sono stati costretti a rinunciare alla stragrande maggioranza dei voli nel 2020 per cause ormai note. Hanno pazientato nel 2021 per le successive ondate di contagi. E ora che ci potrebbe essere il meritato, quanto agognato, “via libera”… arriva la beffa. Oltre al non trascurabile fattore dei prezzi dei biglietti che sono in aumento, c’è infatti anche quello della cancellazione dei voli.

È di oggi la notizia concernente la compagnia aerea elvetica Swiss, in cui annuncia la soppressione di alcuni voli (meno del 10%) previsti durante i mesi estivi. Il motivo è da addursi alla penuria di personale sia nei servizi di terra e sia nella sicurezza aerea. Un problema, c’è da dirlo, che affligge il settore a livello internazionale. Ma dubito che quest’ultima spiegazione possa essere di conforto a chi si vedrà annullare il volo.

Buona lettura con le altre notizie di oggi!

stagione invernale
Keystone / Cyril Zingaro

La stagione turistica dell’inverno 2021/2022 si è rivelata di enorme successo in Svizzera. Una ripresa segnata dal ritorno degli ospiti stranieri e da un nuovo record della domanda interna.

Stando ai dati diffusi stamani dall’Ufficio federale di statistica (UST) a livello nazionale nel periodo che va da novembre ad aprile sono stati registrati 15,6 milioni di pernottamenti, con una progressione del 54% su base annua. Positivo è anche il confronto con gli analoghi mesi del 2019/2020, che avevano cominciato a risentire della pandemia: +14%. Rispetto al periodo prepandemico 2018/2019 sono tuttavia circa 2 milioni di pernottamenti in meno.

L’unica regione elvetica che nello scorso inverno ha marciato sul posto è stata il Ticino, che segna +0,4%, a 713’000 notti prenotate. Va però considerato che nell’inverno precedente aveva segnato +95%, sulla scia di un rinnovato interesse degli ospiti svizzeri: nel 2019/2020 le notti erano infatti state 365’000. Occorre pure considerare che quello invernale non è il semestre principale per gli operatori a sud delle Alpi.

I Grigioni, che invece sono il principale polo di attrazione elvetico del turismo invernale, segnano +32% (a 3 milioni) e in forte crescita appaiono anche Vallese (+41% a 2,1 milioni) e Berna (+47% a 1,8 milioni). La ripresa ha comunque interessato in modo particolare le regioni urbane di Zurigo (+152% a 1,9 milioni) e Ginevra +189% a 1,0 milioni), che avevano subito un crollo dovuto al Covid.

cartellone Si parla italiano
Keystone / Alessandro Della Valle

Il Forum per l’italiano in Svizzera si è aggiudicato il Premio per il federalismo 2022, dotato di 10’000 franchi.

Il Forum riunisce 38 organizzazioni e promuove la lingua e la cultura italiana in tutti gli ambiti della società, dalla politica alla scienza. Con il riconoscimento “la giuria ricompensa anche il contributo della popolazione italofona alla coesione nazionale”, scrive in una nota odierna la Fondazione per la collaborazione confederale ch, che attribuisce il premio.

L’anno scorso, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, il Forum per l’Italiano in Svizzera ha reso omaggio alla figura e all’opera del Sommo Poeta con una serie di eventi in tutte e quattro le regioni linguistiche. La sua attività si estende infatti a tutti gli italofoni della Confederazione.

Tra le persone o le organizzazioni già insignite del Premio per il federalismo – lanciato nel 2014 – vi sono tra l’altro il Circo Knie, la piattaforma easyvote e l’esperta di diritto costituzionale e amministrativo Eva Maria Belser. Menzione speciale, quest’anno, anche per la piattaforma Play Suisse per la sua offerta di streaming innovativa che avvicina le regioni linguistiche. Il Forum per l’italiano in Svizzera è la prima organizzazione italofona a ricevere il premio.

Cressier
Keystone / Laurent Gillieron

Inondazioni, frane, colate detritiche e cadute di massi hanno provocato l’anno scorso in Svizzera danni per 450 milioni di franchi. È la cifra più alta dal 2007.

Il 97% dei costi sono da imputare alle inondazioni verificatesi fra giugno e luglio2021, periodo nel quale nel cantone di Basilea Campagna c’è stato anche un morto. La straordinaria sequenza di temporali in rapida successione ha risparmiato ben poche località fra il lago Lemano e il lago di Costanza.

Dalla metà di luglio, date le precipitazioni continue, il livello di molti laghi e fiumi ha superato la soglia di piena, con danni considerevoli in particolare nei comuni sulle rive dei laghi ai piedi del Giura. I cantoni di montagna Vallese e Grigioni sono stati perlopiù risparmiati, mentre in Ticino temporali e piogge persistenti hanno provocato inondazioni dovute allo straripamento di torrenti a fine luglio e inizio agosto.

I danni più elevati (non sono però stati considerati quelli da grandine) si sono riscontrati in seguito alle inondazioni provocate dai temporali il 22 giugno 2021 a Cressier (nel canton Neuchâtel), il 23 giugno nel Giura bernese e nei distretti di Waldenburg e Sissach, nel Cantone di Basilea Campagna, il 24 giugno a Vordemwald (Argovia) e il 25 giugno nel distretto di March, nel Cantone di Svitto.

Banca nazionale svizzera.
© Keystone / Peter Klaunzer

Le riserve di divise detenute dalla Banca nazionale svizzera (BNS) tornano a calare: a fine maggio si sono attestate a 925,4 miliardi di franchi, ossia 0,6 miliardi in meno rispetto ad aprile, quando erano salite di 15,5 miliardi. L’insieme delle riserve (oro escluso) è passato così da 940 a 939 miliardi di franchi.

Dalle tabelle fornite dall’istituto non si può capire se la BNS sia intervenuta sul mercato per indebolire il franco e, se lo ha fatto, in quale misura. Spesso la ragione principale degli scarti è infatti da identificare negli sviluppi dei corsi delle divise. A fine maggio l’euro era scambiato a 1,0311 franchi, contro 1,0240 di un mese prima. Nello stesso periodo di tempo il dollaro è passato da 0,9690 franchi a 0,9612 franchi.

Come noto la Banca nazionale considera tuttora elevata la valutazione del franco (lo ha ribadito nell’esame trimestrale della situazione economica e monetaria risalente allo scorso 24 marzo) e da ormai oltre sette anni persegue una politica di interessi negativi per cercare di contenere gli effetti dovuti alla moneta forte.

Gli esperti si aspettano che la BNS, confrontata con una crescita dell’inflazione che in maggio ha raggiunto il 2,9%, cominci a pensare a una stretta monetaria. Vi è chi ritiene che il primo ritocco del tasso guida – al momento del -0,75% – possa avvenire in dicembre. Molto dipenderà dalla Banca centrale europea (Bce) che, contrariamente alla Federal Reserve, non si è ancora mossa: qualche nuova indicazione potrebbe arrivare giovedì, dopo la riunione di politica monetaria dell’istituto.

Altri sviluppi

Dibattito
Moderato da: Sara Ibrahim

La Svizzera ha respinto la legge sul CO2 e le iniziative sui pesticidi. È una perdita o un guadagno per la popolazione elvetica?

I cittadini elvetici non sono pronti a un cambiamento a favore del clima e della sostenibilità? O hanno difeso la società da riforme troppo radicali?

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