La televisione svizzera per l’Italia
Un centinaio di Hells angels davanti al tribunale regionale di Berna.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

L’Italia non invaderà il Canton Ticino se la Confederazione dovesse proibire la lingua italiana... lo ha detto con un tweet Enrico Letta segretario del Pd. L’affermazione è una risposta indiretta al ministro degli esteri russo Lavrov che si chiedeva cosa farebbe la Francia se il Belgio dovesse proibire il francese.

Letta nel suo tweet ha scritto: "No, Ministro Lavrov, la Francia non invaderebbe il Belgio e l'Italia non occuperebbe il Ticino, uccidendone soldati e civili. Questa è la differenza tra noi e voi. Tra le democrazie europee e il vostro regime".

Siamo rassicurati... anche perché nel secolo scorso, il cosiddetto piano Vercellino, sviluppato nel 1940, prevedeva l'annessione all'allora Regno di Italia dei territori elvetici italofoni.


Membri di Bandidos davanti al tribunale e a un gruppo di poliziotti in tenuta d assalto.
© Keystone / Stringer

Membri di bande di motociclisti a processo per una rissa scoppiata vicino a Berna nel 2019.

Sono ben 22 le persone sul banco degli accusati in un processo che si è aperto oggi al tribunale regionale di Berna in un clima di tensione, con scontri tra le bande rivali all’esterno del tribunale. Gli agenti hanno dovuto intervenire, usando gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Tutti gli imputati, membri di tre bande rivali di motociclisti, sono stati coinvolti in una zuffa a Belp, nel canton Berna, nel maggio del 2019. Due motociclisti devono rispondere anche di tentato omicidio. Il verdetto è atteso per il 30 giugno.

Secondo la ricostruzione del Ministero pubblico, la violenta rissa tra i motociclisti (ci sono stati diversi feriti, tre dei quali gravi) è scoppiata perché il gruppo dei Bandidos, fino ad allora non rappresentato ufficialmente in Svizzera, voleva aprire un club a Belp, il primo in Svizzera. Il progetto non è piaciuto agli altri due club di motociclisti, gli Hells Angels e i Broncos.

Si è così arrivato allo scontro. Gli Hells Angels e i Broncos hanno deciso di effettuare un’azione intimidatoria. Tuttavia, i Bandidos sono venuti a conoscenza dei piani delle bande rivali e si sono armati. Secondo l’accusa, tutti i protagonisti erano consapevoli che la situazione sarebbe degenerata e sfociata in atti di violenza. Durante l’intervento la polizia ha sequestrato un vero e proprio arsenale.

Le bandiere di Svizzera e Italia durante l ultima visita di un presidente italiano in Svizzera.
Keystone / Peter Klaunzer

Le relazioni tra Italia e Svizzera, dopo anni non facili, stanno migliorando. Parola dell’ambasciatore italiano a Berna, Silvio Mignano.

Svizzera e Italia sono molto legate tra di loro. Oltre a condividere una frontiera lunga quasi 750 chilometri, la Confederazione è il quarto partner commerciale dell’Italia, vi sono una lingua e una cultura comuni e in Svizzera vivono oltre 600’000 persone che hanno la cittadinanza italiana. Tuttavia, nel recente passato le relazioni tra i due Paesi sono state a volte un po’ tese, soprattutto per quanto concerne questioni fiscali, liste nere italiane, vertenze legate al lavoro frontaliero.

Delle relazioni italo-elvetiche ne abbiamo parlato con l’ambasciatore italiano in Svizzera Silvio Mignano. Tra i dossier che lo occuperanno nei prossimi mesi vi è pure la visita di Stato di Sergio Mattarella, prevista in autunno. Il presidente della Repubblica dovrebbe trascorrere due giorni in Svizzera, uno a Berna dove incontrerà il Consiglio federale e un altro a Zurigo. Qui, Mattarella parteciperà alla sesta edizione del Forum di dialogo tra Italia e Svizzera, in programma il 21 ottobre.

Oltre ai dossier prettamente diplomatici, Silvio Mignano spende parte del suo tempo anche per promuovere la lingua e la cultura italiana. Un obiettivo, quella della diplomazia culturale, che riveste un ruolo importante nella politica estera della Penisola. E questo ruolo sembra calzare alla perfezione all’ambasciatore italiano in Svizzera: oltre alla diplomazia, l’altra grande passione di Silvio Mignano è infatti la cultura in senso lato ed è lui stesso scrittore, poeta, sceneggiatore ed è anche un abile artista.

Un globo gigante con due esponenti di Extinction Rebellion
Keystone / Leandre Duggan

La città di Ginevra finanzia il movimento ‘Extinction Rebellion’ per una campagna di sensibilizzazione a favore del clima.

È una prima in assoluto. La sezione di Ginevra del movimento ‘Extinction Rebellion’, noto per le sue azioni di disobbedienza civile, ha ottenuto dalla città di Ginevra 20’000 franchi per la campagna di comunicazione sui pericoli del cambiamento climatico lanciata oggi.

L’iniziativa di sensibilizzazione consiste in un centinaio di grandi cartelloni affissi lungo le strade di Ginevra con otto diversi messaggi relativi a situazioni di emergenza climatiche che dovremo affrontare entro il 2040. L’obiettivo è incitare la popolazione ad agire per cambiare il futuro attraverso messaggi scientifici volgarizzati per il grande pubblico.

La città mette pure a disposizione gli spazi per l’affissione dei manifesti. Inoltre, il movimento propone degli spazi di discussione per tutte le persone preoccupate per l’ambiente. Per questi incontri e scambi di opinioni, Ginevra ha messo sul piatto altri 10’000 franchi per le associazioni che partecipano all’iniziativa.

IN un disegno schematico come funziona il crowdfunding
@rsi

Raccogliere finanziamenti in rete (‘crowdfunding’) diventa sempre più popolare in Svizzera.

Quest’anno in Svizzera sarà superata la soglia del miliardo di franchi raccolto tramite ‘crowdfunding’. Un sistema per rastrellare finanziamenti che diventa sempre più popolare anche nella Confederazione. Lo dice uno studio della Scuola universitaria professionale di Lucerna.

Lo scorso anno sono stati finanziati progetti per un totale di 792 milioni di franchi. Rispetto all’anno precedente si è registrata una crescita del 31%. Di questi fondi, la quota maggiore è andata ai prestiti per le piccole medie imprese e per i privati (+35%). Aumentati significativamente anche gli investimenti in start-up (+30%). La disponibilità a sostenere cause benefiche e progetti culturali è per contro scesa del 16%, a 38 milioni di franchi.

Che il fenomeno sia in crescita lo testimonia il fatto che alla fine di aprile di quest’anno in Svizzera erano attive 37 piattaforme diverse dedicate all’argomento, delle quali solo 28 erano già attive nel 2021. Malgrado il successo e la crescita esponenziale degli ultimi anni, si legge nello studio, il ‘crowdfunding’ rimarrà comunque un finanziamento di nicchia in Svizzera.

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