La televisione svizzera per l’Italia
Palazzo federale ripreso di notte durante una tempesta.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

puntualmente con l’arrivo del fine settimana, il tempo vira verso il brutto. La notte scorsa violenti temporali si sono abbattuti sulla Svizzera orientale. Grandi quantitativi d'acqua sono caduti localmente in breve tempo, mentre in alcune zone ha grandinato.

Particolarmente colpiti i cantoni di Zurigo, la regione di Appenzello e Turgovia. Qui si sono contati ben 540 fulmini. Dopo la pioggia, sempre nella Svizzera orientale, oggi era attesa una forte corrente di "bise", il vento freddo che soffia da nordest sull'Altopiano elvetico.

Come potrete leggere, un temporale si è abbattuto anche sul Consiglio federale. Ma iniziamo con cose più liete.

Cassi arriva in Vaticano davanti a due guardie svizzere.
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Giornata simbolica per la Svizzera in Vaticano: una nuova ambasciata e giuramento delle nuove guardie.

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha inaugurato questa mattina la nuova ambasciata Svizzera presso la Santa Sede. Cassis per l’occasione ha pure incontrato Papa Francesco al Palazzo apostolico per un colloquio di 30 minuti. Al termine, dopo la presentazione della delegazione, c’è stato lo scambio dei doni.

La nuova ambasciata elvetica – creata su decisione del Consiglio federale dell’ottobre scorso – entrerà in funzione nei prossimi mesi. Dal 2014 gli interessi diplomatici della Svizzera sono curati dall’ambasciatore svizzero in Slovenia, poiché a causa dei Trattati Lateranensi, l’ambasciata a Roma non può essere responsabile dell’Italia e del Vaticano allo stesso tempo.

La giornata di questo 6 maggio sarà lunga per il presidente della Confederazione. Infatti nel tardo pomeriggio Ignazio Cassis presenzierà al giuramento delle 36 nuove guardie svizzere. Un giuramento che si tiene tradizionalmente ogni anno lo stesso giorno in ricordo del Sacco di Roma del 6 maggio 1527 quando le guardie svizzere si sacrificarono per salvare la vita a Papa Clemente VII.

La sede Nespresso di Romont.
Keystone / Jean-christophe Bott

Torniamo sul maxi sequestro di cocaina trovata tra i chicchi di caffè a Romont nel canton Friburgo.

La notizia è di giovedì ma vale veramente la pena ricordarla. La polizia cantonale friburghese ha infatti scoperto oltre 500 chili di cocaina a Romont. Il fatto particolare è che la droga è stata trovata in container marittimi consegnati alla locale fabbrica di Nespresso. Il valore della merce è stimato in oltre 50 milioni di franchi.

Va detto, per correttezza, che la segnalazione è arrivata direttamente dai dipendenti della Nespresso. Alcuni di loro avevano infatti scoperto una sostanza bianca non precisata scaricando i sacchi di caffè. Per la polizia non è stata una sorpresa scoprire che la polvere bianca analizzata non era altro che cocaina con grado di purezza dell’80%.

Scoperta la cocaina, le forze dell’ordine friburghesi hanno perquisito i container giunti in treno il giorno della segnalazione: cinque carichi tutti provenienti dal Brasile. Alla fine dell’operazione di polizia sono così stati portati alla luce ben 500 chilogrammi di cocaina. La polizia sottolinea che la cocaina non è entrata in contatto con il caffè.

La cupola di Palazzo federale fotografata di notte.
Keystone / Anthony Anex

La difficile neutralità della Confederazione, bacchettata per motivi opposti da Stati Uniti e Russia.

C’è chi sostiene che la Svizzera, nel conflitto in Ucraina, abbia rinunciato alla sua tradizionale neutralità per schierarsi apertamente con l’Ue, sposando le pensanti critiche europee contro la Russia. Non da ultimo per aver ripreso tutte le sanzioni imposte dai Paesi occidentali a Mosca. Ma l’interpretazione della posizione elvetica non è univoca.

L’ambasciatore russo in Svizzera, Sergei Garmonin, in una lettera inviata alla radiotelevisione pubblica svizzera di lingua francese giudica, e citiamo, “profondamente deplorevole” la decisione del governo federale di allinearsi alle sanzioni europee contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina per le quali è stata annunciata una “risposta adeguata”. Per il diplomatico è “pienamente giustificata” l’inclusione della Svizzera nella lista dei paesi ostili.

Ma le critiche, completamente opposte, arrivano anche dal fronte occidentale. Secondo gli Stati Uniti, infatti, la Svizzera sarebbe troppo indulgente con gli oligarchi russi. Se finora le banche elvetiche hanno congelato conti per un importo di 7,5 miliardi di franchi, gli istituti finanziari svizzeri continuerebbero, secondo gli statunitensi, a nascondere 200 miliardi depositati in istituti finanziari elvetici dagli oligarchi vicini a Putin.

Una ragazza lavora il vetro in una fabbrica di Affoltern am Albis.
© Keystone / Christian Beutler

L’economia in Svizzera continua la sua ripresa. Cala ancora il numero di disoccupati.

Una buona notizia arriva dall’economia elvetica. Il tasso di disoccupazione continua infatti a scendere in Svizzera. Così, nel mese di aprile il tasso si è attestato al 2,3% dopo il 2,4% di marzo e il 2,5% di febbraio. Rispetto all’aprile del 2021, il numero di disoccupati è diminuito di 46’888 unità (-31,0%).

Sono tutte cifre comunicate oggi dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). In numeri assoluti, alla fine di aprile 2022 erano iscritti 104’391 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 5’109 in meno rispetto al mese precedente.

Ciò che fa ancora più piacere è che il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è decisamente diminuito in questo ultimo anno: i giovani senza lavoro sono infatti 5’570 in meno (-39,5%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche nella fascia fra i 50 e i 64 anni si registra un calo, con i disoccupati che sono diminuiti di 1’418 (-4,1%).

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