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Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

mentre gli esseri umani stanno gradualmente togliendo le mascherine, le mucche dovranno iniziare a metterle. Non è uno scherzo: un team formato da scienziati, ingegneri e veterinari ha creato delle mascherine per i bovini che possono assorbire il metano che questi animali emettono durante la digestione (al contrario della credenza popolare, le mucche emettono il 95% di questo gas attraverso la bocca). L’idea è di ridurre le emissioni a effetto serra, ma la domanda è quanto questo sia applicabile su grande scala. Temo, però, che il problema principale dei cambiamenti climatici non sia la digestione delle mucche.

Buona lettura.

uomo sorridente con capelli grigi e giacca da ufficiale
Keystone / Anthony Anex

L’ambasciatore russo in Svizzera Sergei Garmonin ha inviato una lettera alla trasmissione della Radiotelevisione della Svizzera francese RTS Temps Présent nella quale afferma di ritenere “profondamente deplorevole” la decisione del Governo elvetico di allinearsi alle sanzioni dell’UE nei confronti di Mosca. “Pienamente giustificata”, di conseguenza, l’inclusione della Confederazione nella lista dei Paesi ostili stilata dalla Russia. Annuncia poi una “risposta adeguata”, senza entrare nei dettagli.

Solo il Consiglio di sicurezza dell’ONU è autorizzato a prendere simili decisioni, scrive Garmonin. Questo parere è importante in un momento in cui la Svizzera vuole ottenere un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza per un mandato di due anni.

Il diplomatico ha poi aggiunto che il suo Paese ha accolto in maniera positiva la proposta di Stati che non hanno aderito alle sanzioni di svolgere un ruolo nei negoziati di pace (una neutralità che la Svizzera ha ormai perso). Ungheria e Turchia sono ora i migliori candidati per questa funzione.

Il rappresentante di Mosca in suolo elvetico ha anche ricordato che l’ex leader dell’Unione democratica di centro (destra sovranista) Christoph Blocher ha dichiarato che la decisione elvetica di uscire dalla neutralità ha fatto della Confederazione un Paese “che ormai fa parte della guerra”.

parte dello schermo di un computer
© Keystone

Nel 2021 il Centro nazionale per la cybersicurezza (NCSC) ha ricevuto 21’714 segnalazioni di cyberincidenti, quasi il doppio rispetto all’anno precedente (10’833). La maggior parte di questi ha però riguardato tentativi di attacchi che non hanno avuto successo.

Gli incidenti notificati più di frequente sono stati i Collegamento esternotentativi di truffaCollegamento esterno (oltre 11’300). Nel primo semestre si è registrata una predominanza di casi di “fake sextortion”, in cui i ricattatori minacciano, in caso di mancato pagamento di un riscatto, di pubblicare foto compromettenti a sfondo sessuale. Le segnalazioni relative a tale fenomeno sono sostanzialmente diminuite nel secondo semestre. Da ottobre sono invece aumentate quelle di e-mail minatorie, nelle quali gli autori si fingono autorità di perseguimento penale e chiedono alla vittima di pagare una multa o una cauzione.

Altri tipi di segnalazioni frequenti nel 2021 sono stati la truffa dell’anticipo (2’704), quella dell’investimento (397), quella del CEO (394) e le truffe relative ad annunci (820). Per quanto riguarda queste ultime, nella maggior parte dei casi al venditore veniva richiesto di anticipare delle somme per un presunto trasporto, precisa il NCSC.

Fra gli incidenti con gli effetti potenzialmente più gravi per le imprese vengono infine indicati quelli con i ransomware. Una volta ottenuto l’accesso ai sistemi della vittima, i criminali copiano il maggior numero possibile di dati prima di criptarli. Se non viene pagato un riscatto, gli hacker minacciano di renderli pubblici.

bambino di pochi anni cerca libro in scatola con diversi volumi
Keystone / Martha Irvine

Mancano logopedisti in Svizzera, mentre aumenta il numero di bambini bisognosi dei servizi di questi professionisti. A lanciare il grido d’allarme (confermato anche dall’Associazione logopedica svizzera-tedesca DLV) è Dorothee Miyoshi dell’Organizzazione svizzera degli insegnanti, che spiega che gli specialisti sono talmente pochi che “sia all’asilo sia alle elementari ci sono innumerevoli bambini che sono in lista d’attesa da mesi per una terapia”.  

Aumentano i deficit linguistici tra i bambini e il problema più ricorrente è quello del disgrammatismo. Chi soffre di questo disturbo non riesce a formare frasi grammaticalmente corrette. Problemi che, se non affrontati subito, diventano più profondi e causano difficoltà negli studi e, più tardi, nel mondo del lavoro.

Se Miyoshi ritiene responsabili anche i genitori – “Le carenze linguistiche sono aumentate perché le famiglie, a casa, passano sempre più tempo davanti a uno schermo piuttosto che a parlarsi. E i genitori non leggono storie ai loro figli” – c’è chi non ritiene la situazione così allarmante.

Secondo l’assistente sociale Karin Birchler Hofbauer, molti bambini vengono curati quando sono ancora troppo piccoli: “È importante dare ai bambini il tempo per lo sviluppo. Se qualcuno continua a dirti che qualcosa non va in te, questo può avere un impatto negativo sulla tua autostima”.

fotografia in bianco e nero di donna con capelli corti

Il Bechtler Museum of Modern Art di Charlotte, North Carolina (USA) dedica una mostra alla scrittrice, fotografa e giramondo svizzera Annemarie Schwarzenbach, una delle figure più enigmatiche della storia culturale svizzera moderna.

L’esposizione “Annemarie Schwarzenbach: Depature Without Destination” (che fino a pochi giorni fa era al Centro Paul Klee di Berna) si concentra unicamente sul lavoro fotografico di Schwarzenbach e conta circa 7’000 immagini.

Quella della fotografa, è stata una vita segnata dalle contraddizioni: agli occhi di molti appariva fragile a causa della sua bellezza fanciullesca, ma intraprese viaggi che all’epoca sarebbero stati pericolosi anche per gli uomini, come per esempio in Afghanistan, nel Congo o nei bassifondi delle città industriali statunitensi.

La sua vita fu caratterizzata dai viaggi, dalla scrittura (diversi i romanzi al suo attivo), dalla dipendenza dalla droga e dalla fotografia. In poco meno di 10 anni scrisse oltre 300 articoli di viaggio per i giornali svizzeri e scattò circa 5’000 fotografie.

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