
Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
I fan di Star Wars – di cui faccio parte – aspettano ogni anno con impazienza la data odierna. Perché, vi starete chiedendo? L’augurio più celebre che si pronuncia nella saga nata dalla mente di George Lucas è “Che la Forza sia con te”. In inglese si dice “May the Force be with you”, che suona quasi esattamente come “May, the fourth”, ossia “4 maggio”. Quindi… felice Star Wars Day a tutti i fan!
Se invece i mondi fantascientifici non sono il vostro pane quotidiano, sappiate che il 4 maggio è anche la Giornata mondiale del calcio, istituita dalla FIFA per ricordare la tragedia di Superga, dove morirono, in un incidente aereo i calciatori del Torino, insieme agli allenatori, ad alcuni giornalisti e all’equipaggio del velivolo.
Detto questo, vi lascio alla lettura delle principali notizie della giornata.

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky potrebbe venire in Svizzera il 4 luglio in occasione dell’apertura della Conferenza sull’Ucraina organizzata a Lugano. Se dovesse farlo, sarebbe la prima volta che il capo di Stato lascia l’Ucraina dall’inizio del conflitto.
In un tweet del 30 aprile, Zelensky ha scritto di essere stato in contatto telefonico con il presidente elvetico Ignazio Cassis e di aver discusso con lui delle preparazioni della conferenza e del ruolo mediatore della Svizzera nell’offrire servizi consolari ai cittadini ucraini presenti in Russia.
Anche se l’eventuale conferma della sua presenza arriverà all’ultimo minuto, le autorità si preparano per un evento per il quale saranno necessarie misure di sicurezza mai viste nella Confederazione dalla Seconda Guerra Mondiale. Sono attesi più partecipanti di quanto inizialmente previsto e tra di loro ci saranno molti rappresentanti ucraini e capi di Stato dei Paesi occidentali.
Se, come si legge sui giornali del gruppo Tamedia, in occasione dell’inaugurazione della galleria di base del Gottardo erano presenti 2’000 soldati per garantire la sicurezza dei diversi capi di Stato presenti alla cerimonia, il dispositivo dovrà essere molto rafforzato per la conferenza luganese. A dirlo è il consigliere il ministro cantonale ticinese Norman Gobbi.
- La notizia del possibile arrivo di ZelenskyCollegamento esterno sul sito del Tages Anzeiger (in tedesco)
- La presentazioneCollegamento esterno Conferenza sulla riforma ucraina
- Dal nostro archivio: “Irritazione russa per la solidarietà di Berna a Kiev”

Secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’istituto gfs.bern in occasione delle votazioni federali del prossimo 15 maggio, si va verso tre “sì”.
La modifica della legge sul cinema, denominata “Legge Netflix”, è sostenuta dal 56% delle persone interpellate, il 41% è contrario e il 3% non sa ancora come votare. Il campo del “sì” alla revisione ha perso il confortevole vantaggio di inizio campagna cedendo 3 punti percentuali rispetto al primo sondaggio, mentre quello del “no” è progredito del 9%. Da notare che il 61% delle svizzere e degli svizzeri all’estero sostengono la modifica di legge.
Per quanto riguarda gli altri temi, si va verso un “sì” alla legge sui trapianti che prevede di adottare il principio del consenso presunto in materia di donazione di organi. Se venisse approvata alle urne (il 61% delle persone interrogate ha dichiarato che avrebbe votato a favore), ogni persona potrebbe presto diventare un potenziale donatore di organi, a meno che, in vita, non abbia manifestato chiaramente il proprio rifiuto.
Anche Frontex si dirige verso un “sì”: per il 69% dei partecipanti al sondaggio, la Svizzera dovrebbe aumentare il suo contributo finanziario all’agenzia incaricata della sorveglianza delle frontiere esterne dell’Unione europea, della lotta alla criminalità transfrontaliera e della gestione dei flussi migratori.
- Tutti i dettagli del sondaggio in questo articolo della mia collega Katy Romy
- I temi in votazione il prossimo 15 maggio
- I risultati del primo sondaggio del 1. aprile 2022

Il Governo svizzero ha deciso che in futuro i veicoli usati dall’Amministrazione federale saranno solo quelli dotati di tecnologie le più neutrali possibili per quanto riguarda le emissioni di CO2. Attualmente si tratta dei veicoli elettrici.
Saranno possibili deroghe in casi giustificati, ma dovranno essere approvate dai dipartimenti interessati, secondo una nota governativa diffusa oggi, nella quale si precisa anche che la modifica della relativa ordinanza entrerà in vigore il prossimo primo giugno.
L’Esecutivo ha inoltre ricordato che già nel gennaio 2021 la consigliera federale Viola Amherd aveva emanato nuove direttive, annunciando che il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) avrebbe acquistato di principio solo veicoli puramente elettrici.
La svolta verde del Governo era già stata annunciata nel luglio del 2019: questa prevede che entro la fine del 2030 l’Amministrazione federale centrale e ciascuna sua unità decentralizzata riducano le emissioni di gas serra del 50% rispetto al 2006.
- La notizia riportata da RSI NewsCollegamento esterno
- Dagli archivi di SWI Swissinfo: “Luce verde del Parlamento alla svolta energetica”
- Il comunicatoCollegamento esterno del Consiglio federale

Mercoledì mattina, in occasione del solenne giuramento della Guardia Svizzera Pontificia, che commemora anche il sacrificio dei 147 soldati elvetici caduti in difesa di Clemente VII durante il “Sacco di Roma”, presso il Palazzo Apostolico del Vaticano è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa fra la Segreteria di Stato e la “Fondazione per il rinnovo della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia del Vaticano”.
L’atto, ha fatto sapere la Santa Sede, è stato firmato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Papa, e da Jean-Pierre Roth e Stephan Kuhn, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione. Alla firma ha presenziato anche l’ambasciatore della Confederazione elvetica presso la Santa Sede Denis Knobel.
“Pur trattandosi di uno strumento giuridicamente non vincolante – spiega la Santa Sede in un comunicato – il Protocollo attesta la comune volontà delle parti ad adoperarsi, nel rispetto della legislazione vaticana ed internazionale, per assicurare alle Guardie, alle loro famiglie e a coloro che in vario modo le assistono, condizioni di alloggio migliori e rispettose dell’ambiente”.
L’inizio dei lavori, si legge, avrà luogo alla conclusione del Giubileo del 2025, a condizione che sia assicurato il finanziamento del progetto definitivo e vengano concesse le debite autorizzazioni”.
- La notizia su tvsvizzera.it
- La notizia riportata da Vatican NewsCollegamento esterno
- Dai nostri archivi: “Una caserma “Swiss made” in Vaticano”

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