
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
la Svizzera è notoriamente conosciuto come un paese sostanzialmente tranquillo e sicuro. Numerosi sono infatti i personaggi che vengono a vivere nella Confederazione proprio per godere di queste peculiarità.
Ma nell'ultimo giorno la cronaca ci ha fornito un paio di episodi inquietanti che possono mettere in dubbio queste granitiche e ataviche certezze e che coinvolgono, loro malgrado, due personaggi noti del panorama nazionale e internazionale. Se volete saperne di più vi invitiamo a proseguire nella lettura.

Il presidente della Commissione federale delle vaccinazioni (CFV) Christoph Berger era stato rapito dall’uomo ucciso mercoledì scorso dalla polizia nei dintorni di Zurigo. Ma non sembra che la vicenda sia collegata con la sua attività professionale.
Il medico del Kinderspital di Zurigo era stato minacciato e tenuto sotto sequestro per oltre un’ora da un 38enne tedesco, che lo ha rilasciato una volta ottenuta l’assicurazione della consegna di un’elevata somma di denaro.
Successivamente gli agenti si sono presentati nell’abitazione a Wallisellen (Zurigo) in cui si trovava il malvivente per arrestarlo ma ne è nata una sparatoria in cui sono morte due persone, il sequestratore e la sua compagna.
Secondo quanto riferito da diversi media il sequestratore sarebbe un no-vax appartenente a una rete di terrapiattisti. In realtà il membro della task force federale contro il Covid-19 ha precisato che, pur essendo consapevole delle grandi tensioni emotive e sociali che la questione delle vaccinazioni hanno provocato negli ultimi due anni, il movente del rapitore era eminentemente economico.
- L’articolo di tvsvizzera.it sul sequestro dell’infettivologo Christoph Berger.
- Ne parla diffusamente anche il sito della Radiotelevisione pubblica SrfCollegamento esterno (in tedesco).
- La vicenda ha avuto un’eco anche all’estero. L’articolo di RepubblicaCollegamento esterno.

Una seconda vicenda dai contorni assai inquietanti, di cui si è avuto notizia nelle ultime ore, coinvolge l’ex procuratore pubblico e politico ticinese Dick Marty che da più di un anno è sottoposto a stretta protezione.
L’ex senatore liberale è stato oggetto di minacce di morte, ritenute fondate dalla procura federale, da parte di elementi legati ai servizi segreti serbi e che sarebbero collegate alla sua attività di inquirente per il Consiglio d’Europa sui crimini commessi dall’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) sui prigionieri serbi.
Secondo quanto affermato dallo stesso Dick Marty in un’intervista alla Radiotelevisione pubblica Rts, funzionari di Belgrado si sarebbero rivolti alla malavita locale per assoldare assassini professionisti allo scopo di liquidarlo e far ricadere la colpa sui kosovari.
Dal dicembre 2020 l’ex consigliere agli Stati luganese è sotto massima sorveglianza (casa munita di telecamere, allarmi e una “safe room”) ed era stato ipotizzato addirittura il cambio della sua identità. La Procura federale è in contatto con le autorità serbe e a breve agenti svizzeri si recheranno a Belgrado per cercare di sventare la minaccia che incombe su Dick Marty.
- L’intervista di Dick Mary a “Mise au pointCollegamento esterno” della Rts.
- L’articolo della RsiCollegamento esterno con gli ultimi sviluppi della vicenda.
- Il rapporto parlamentare e il parere del governo federale sull’inchiestaCollegamento esterno condotta da Dick Marty sul traffico d’organi in Kosovo.

Un gruppo di attivisti per il clima ha bloccato per un breve lasso di tempo l’autostrada nei pressi di Losanna, provocando una lunga coda prima di essere sloggiato dalla polizia.
Gli ambientalisti si sono seduti verso le sei di mattina sulla carreggiata in prossimità di un’uscita autostradale esibendo striscioni con la scritta del loro movimento “Renovate Switzerland”, già presente in una decina di paesi.
La dimostrazione, la prima nella Confederazione da parte di questa sigla, aveva lo scopo di sollecitare il governo federale ad adottare un piano di risanamento termico degli immobili per ridurre le emissioni di CO2 e la dipendenza energetica della Svizzera dall’estero. In particolare Berna dovrebbe stanziare un miliardo di franchi all’anno, vale a dire una somma cinque volte superiore alle attuali sovvenzioni, per gli interventi urgenti su un milione di immobili che necessitano di isolazione termica.
La polizia ha fatto sapere di avere fermato una decina di persone, che saranno denunciate, per interruzione della circolazione stradale. Il traffico è ripreso normalmente alle ore 8 e 22.
- Sull’azione odierna di Renovate Switzerland il servizio di rsi.chCollegamento esterno.
- Se ne occupa anche la RegioneCollegamento esterno.
- L’articolo del sito romando lematin.chCollegamento esterno (in francese).

I profughi che scappano dalla guerra in Ucraina sono soggetti a rischio e per prevenire la tratta di esseri umani o altre forme di prevaricazione la Segreteria della migrazione (Sem) ha dato avvio a una campagna di sensibilizzazione nazionale.
Chi fugge dalle bombe sono soggetti vulnerabili e fragili – essenzialmente donne, bambine e anziani – che potrebbero finire nella rete di profittatori capaci di insinuarsi nel sistema di accoglienza.
Per questo motivo la Sem ha stampato un manifesto e un volantino che viene consegnato ai rifugiati nei centri federali d’asilo (redatto in ucraino, russo, inglese, francese, tedesco e italiano) con consigli pratici per proteggersi da eventuali malintenzionati e i numeri cui rivolgersi in caso di bisogno urgente.
Il personale dei centri federali e di altre organizzazioni attive nel settore della migrazione è inoltre stato sensibilizzato a riconoscere possibili indizi di tratta di esseri umani e a segnalare i casi sospetti.
- L’avvio della campagna della Segreteria della migrazione (Sem) su tio.chCollegamento esterno.
- L’articolo del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- La notaCollegamento esterno della Confederazione sull’iniziativa della Segreteria della migrazione (Sem).
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