La televisione svizzera per l’Italia
leibstadt

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

immagino che, viste le nostre origini comuni, amiate di tanto tanto sorseggiare una buona birra. Ecco, a questo proposito, potrebbero esserci delle novità nell'eventualità che la consumiate in futuro nella Confederazione.

C'è infatti chi sta pensando di sostituire il luppolo con la canapa per la produzione della nota bevanda. Ricercatori dell'Alta scuola di scienze applicate di Zurigo (Zhaw) ritengono che, viste le attuali difficoltà di coltivazione del luppolo, questa potrebbe essere una valida soluzione. Vederemo come andrà a finire.

Intanto vi invitiamo a leggere le nostre proposte dalla cronaca elvetica del giorno.   

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Keystone / Alessandro Della Bella

In questi giorni si continua a parlare di dipendenza dal gas russo, che in realtà in Svizzera copre solo la metà del metano consumato nel paese, la cui quota sul totale delle fonti energetiche è pari a solo il 15%. A creare qualche interrogativo è invece il settore nucleare.

Nell’edizione di mercoledì di Rundschau, trasmissione della Radiotelevisione svizzera SRF, è stato infatti rivelato che le centrali atomiche di Beznau e Leibstadt, nel Canton Argovia, si riforniscono ampiamente di uranio dalla Russia.

L’Axpo, società proprietaria dei due impianti, ha fatto sapere che non stipulerà nuovi contratti con Rosatom, l’azienda statale che rifornisce il materiale fissile necessario, ma verranno rispettati gli impegni correnti (vale a dire fino al 2025 per Leibstadt e 2030 per Beznau).

Intanto però le pressioni, anche nel mondo politico, stanno aumentando. Rosatom produce infatti le testate nucleari dei missili intercontinentali di Mosca e la cosa non sembra godere dei favori di buona parte dell’opinione pubblica elvetica.

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Copyright 2022 The Associated Press. All Rights Reserved.

Vi sarete magari interrogati su quanto sta avvenendo effettivamente in Ucraina. Le opinioni delle autorità federali sono assai chiare e le numerose testimonianze di solidarietà della popolazione elvetica nei confronti dei profughi, soprattutto donne e bambini, ucraini non dà adito a dubbi sull’orientamento dell’opinione pubblica.

Per questo può sorprendere la comunicazione dello scorso 14 marzo della parlamentare dell’Udc (destra) Magdalena Martullo-Blocher ai dirigenti della sua azienda, riportata dalla Wochenzeitung, in cui precisava che nel gruppo Ems, “internamente ed esternamente, d’ora in poi e fino a nuovo ordine, parleremo di ‘conflitto ucraino’. La parola ‘guerra’ non deve essere usata“.

Secondo la testata zurighese l’orientamento dell’azienda è dettato da ragioni economiche: da 20 anni la Ems-Chemie opera con due impianti di produzione nella regione del Volga-Kama. Ma va anche aggiunto che il suo partito si è sempre espresso contro le sanzioni a Mosca, in virtù del principio della neutralità elvetica, contro Mosca.

Da parte sua il gruppo chimico grigionese replica che le persone che parlano di una “guerra” possono essere perseguitate politicamente in Russia e per questo motivo “abbiamo informato il nostro personale di questo”. Nel paese dell’Europa orientale operano 67 dipendenti su un totale di oltre 2’600 che ha il gruppo Ems-Chemie.

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Keystone / Steffen Schmidt

Sebbene al sud delle Alpi sia molto più nota l’enclave di Campione d’Italia, anche la Germania possiede un lembo di territorio all’interno della Confederazione elvetica. Si tratta del piccolo comune di Büsingen am Hochrhein, attorniato dai cantoni di Sciaffusa, Turgovia e Zurigo.

Per le 1’500 anime residenti nella ridente località del Baden-Württemberg, che pure nel 1918 votarono per essere annessi alla Svizzera, la vita quotidiana riserva sempre piccole sorprese, non sempre gradite. Con l’apprezzamento del franco, la valuta più usata nell’exclave tedesca, anche le imposte dovute a Berlino sono sensibilmente aumentate e possono arrivare al doppio di quelle versate in Svizzera.

Il problema vero però sono gli affitti analoghi a quelli elvetici, che hanno spinto diverse persone, soprattutto i giovani, a lasciare il paese. Per il resto il quadro giuridico è quello tedesco ma dal profilo economico ci si trova sempre nella Confederazione, di cui fa parte dal profilo doganale.

Ma gli abitanti di Büsingen si sentono svizzeri o tedeschi? Ce lo spiega il reportage pubblicato oggi su tvsvizzera, con l’ausilio di alcuni cenni storici che aiutano a comprendere meglio questa piccola enclave in riva al Reno.

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Keystone / Boris Roessler

Beni per oltre nove milioni di euro, tra cui una villa sul Lago Ceresio e diversi conti bancari a Lugano, sono stati sequestrati in esecuzione di una rogatoria inoltrata alla fine di febbraio dal Tribunale di Genova.

L’ingente somma, secondo quanto emerge dalle indagini condotte dalla Procura di La Spezia, sarebbero i proventi di un vasto giro di sostanze stupefacenti dal Sudamerica che hanno già portato la scorsa estate alla condanna di un intermediario finanziario residente in Ticino.

L’uomo è ritenuto il cassiere e iol consulente finanziario di due fratelli sospettati di essere coinvolti in un traffico di 800 kg di cocaina. Uno dei due era stato ucciso dieci anni fa nel Crotonese in circostanze misterioso mentre è la sorella su cui si stanno concentrando ora le attenzioni degli inquirenti spezzini.

La donna 58enne è sospettata di riciclaggio per aver gestito ingenti somme di denaro di provenienza delittuosa acquistando beni immobili, quote societarie, e beni di lusso (diamanti, gioielli, quadri) in diversi paesi, tra cui appunto anche la Svizzera.

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