La televisione svizzera per l’Italia
Banconote russe e europee.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

se abitate in un paese dell’Unione europea, abbiamo una bella notizia per voi: il parlamento europeo ha deciso oggi di prolungare di altri 10 anni il roaming senza costi aggiuntivi. Ciò significa che gli utenti di telefonia mobile che viaggiano all'interno dell'Unione possono continuare a utilizzare i loro telefoni cellulari come fossero a casa.

Non solo, i fornitori di roaming saranno obbligati, per la prima volta, a garantire la stessa qualità di roaming offerta nel Paese di residenza. Ma ricordatevi, se venite in Svizzera il roaming si continua a pagarlo. E anche caro.

Veicoli della polizia e ambulanza davanti al luogo della tragedia.
© Keystone / Cyril Zingaro

Dramma famigliare questa mattina a Montreux nel canton Vaud: quattro morti e un ferito grave.

Cinque persone si sono gettate nel vuoto questa mattina dal balcone al settimo piano di un appartamento a Montreux vicino al Casinò della cittadina, poco lontano dalle rive del lago. Quattro sono morte all’istante mentre una quinta persona è stata ricoverata all’ospedale in gravi condizioni.

Come ha chiarito Jean-Christophe Sauterel, responsabile della comunicazione della Polizia cantonale vodese ai microfoni della radio della Svizzera francese, si tratta di un dramma famigliare che ha coinvolto 5 cittadini francesi:  due genitori (papà di 40 anni e mamma di 41), la sorella gemella della moglie, il figlio di 15 anni (l’unico sopravvissuto) e la figlia di 8.

Le 5 persone, ha chiarito Sauterel, erano sole nell’appartamento. Due gendarmi questa mattina dovevano consegnare un ordine di accompagnamento al padre per problemi di scolarizzazione del figlio. Presentatisi all’abitazione, i gendarmi non sono riusciti ad entrare e – sempre secondo la Polizia vodese – è proprio in quel momento che le cinque persone si sarebbero gettate nel vuoto.

Il comandante dell aviazione militare elvetica Peter Merz.
© Keystone / Urs Flueeler

Se la Svizzera decidesse infine di acquistare i caccia F-35, i velivoli saranno costruiti in Italia a Cameri.

I futuri caccia F-35A dell’esercito svizzero – naturalmente a condizione che vengano effettivamente acquistati visto che su questa spesa pende un’iniziativa popolare – verranno prodotti a Cameri, in Piemonte, nello stabilimento di Leonardo.

Il prezzo concordato (poco più di 6 miliardi di franchi) e il programma di consegna (a partire dal 2027) rimangono invariati. E nell’ambito degli affari di compensazione si sta verificando se i lavori di assemblaggio finale di 4 velivoli potranno essere eseguiti dalla RUAG in Svizzera.

Se così non fosse, nello stabilimento italiano verranno prodotti 28 dei 36 caccia prenotati dalla Confederazione. La Lockheed Martin realizzerà i primi 8 aerei nel suo stabilimento di Fort Worth, Texas, in modo da poterli utilizzare per la formazione di piloti svizzeri negli Stati Uniti. (Nella foto il comandante dell’aeronautica militare Peter Merz al momento della presentazione dell’F-35 a Emmen).

Banconote russe e europee.
Keystone / Sven Hoppe

La Svizzera ha congelato fino ad ora patrimoni di cittadini russi per un valore di 5,750 miliardi di franchi.

La cifra è stata data da Erwin Bollingenr, ambasciatore elvetico e responsabile delle relazioni bilaterali in seno alla Segreteria di stato dell’economia (SECO). Come ha sottolineato oggi Bollinger, tale somma può cambiare nel corso del tempo se venissero prese nuove sanzioni contro altre istituzioni, società o persone di nazionalità russa.

Per completezza di informazione, questi patrimoni, che siano conti bancari, denaro contante ma anche opere d’arte, sono solo congelati, bloccati, ma non confiscati. Tali beni – compresi numerosi immobili in varie località turistiche elvetiche – rimangono di proprietà degli aventi diritto.

Altro punto da chiarire. Non si devono confondere i patrimoni bloccati con i beni di proprietà di cittadini russi in Svizzera: non tutti i russi – spiega ancora l’ambasciatore – con un collegamento con la Svizzera sono sotto sanzioni.

una squadra medica al capezzale di un paziente.
© Keystone / Gaetan Bally

La pandemia continua a mietere vittime in Svizzera ma i contagi scendono, seppur lentamente.

Anche se non se ne parla più come prima del conflitto ucraino, la pandemia non è certo scomparsa improvvisamente dalle nostre vite. Presente ormai da due anni, nelle ultime 24 ore, in Svizzera sono stati registrati 22’438 nuovi casi di coronavirus. Segnalati anche nove nuovi decessi mentre 128 persone sono state ricoverate in ospedale.

Per un paragone, esattamente una settimana fa, l’Ufficio federale della sanità pubblica ha annunciato 34’367 casi, ovvero 11’929 in più di oggi. Lo stesso giorno si contavano 12 decessi e 185 ricoveri. Tutte cifre che confermano che la situazione sta migliorando, ma il virus resta sempre contagioso.

Attualmente sono 621 le persone che si trovano ancora in cure intense. I pazienti Covid occupano il 18,70% dei posti disponibili in terapia intensiva. Da ultimo, dall’inizio della pandemia, 3’402’281 casi di Covid-19 sono stati confermati in laboratorio. Complessivamente in totale si contano 13’000 decessi e il numero di persone ospedalizzate si attesta a 49’667.

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