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La colomba proiettata sulla montagna nel canton Svitto.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

se per caso avete intenzione di venire in Svizzera e cercate un impiego, sappiate che i comuni elvetici hanno sempre più difficoltà a trovare del personale competente. I potenziali candidati, infatti, oggi non privilegiano più la sicurezza dell'impiego, vogliono invece poter "crescere", trovare un senso nel loro lavoro ed "essere messi alla prova". Per questo motivo cercano lavoro nel settore privato.

Dunque, pensateci. In Svizzera ci sono 2'172 amministrazioni comunali, che impiegano circa 92'000 persone. Una di queste potreste essere voi.

La colomba proiettata sulla montagna nel canton Svitto.
@Unicef

Con una colomba della pace l’Unicef ha voluto diffondere il simbolo di pace dal cuore dell’Europa.

La colomba della pace proiettata sulla parete del Grosser Mythen, nel canton Svitto, è il forte segnale che l’Unicef lancia per invocare la pace in Ucraina e nel mondo intero. Lunga oltre un chilometro, si tratta della più grande immagine di questo tipo mai realizzata.

Secondo l’organizzazione dell’ONU per l’infanzia, oltre un milione e mezzo di bambini ha già dovuto lasciare l’Ucraina e una moltitudine di altri sono rimasti feriti o uccisi. Eppure ogni bambina e ogni bambino del mondo ha il diritto di crescere in salute e in sicurezza, e di sviluppare le proprie capacità, come chiede la Convenzione sui diritti dell’infanzia, ricorda l’Unicef.

L’obiettivo della colomba della pace è quello di attirare l’attenzione sui bambini in difficoltà in Ucraina, ma anche di dare coraggio per un avvenire pacifico. “Le conseguenze del degenerare del conflitto sulla popolazione civile prende proporzione terrificanti. Sono i bambini a soffrire più di tutti”, ha ricordato Bettina Junker, direttrice di Unicef Svizzera e Liechtenstein.

Un cartello di fortuna indica il centro dei rifugiati del canton Zurigo.
© Keystone / Michael Buholzer

In Svizzera sono arrivati oltre 11’000 rifugiati. Entro la fine dell’anno saranno tra i 250’000 e i 300’000.

Ogni giorno arrivano nuovi rifugiati dall’Ucraina. Lunedì mattina, le persone registrate in Svizzera erano 11’021, di cui 4’106 alloggiati privatamente. Sono le cifre date della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Al momento già 2’895 persone hanno ottenuto lo statuto di “protezione S”.

Se tra i privati ci fossero volontari che intendono mettere a disposizione un alloggio, possono contattare l’organizzazione Campax o l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR). Senza il sostegno dei privati, infatti, alcuni cantoni potrebbero raggiungere i limiti delle rispettive capacità di accoglienza.

Anche perché la Svizzera dovrà affrontare il più grande afflusso di rifugiati da decenni. I Cantoni – responsabili di ospitare coloro che sono fuggiti dal loro Paese – non escludono l’arrivo di 250’000- 300’000 rifugiati entro la fine dell’anno, di cui almeno 20’000 studenti da integrare nel sistema educativo elvetico.

Piloti dell esercito svizzero.
Keystone / Urs Flueeler

Gli svizzeri sono divisi sulle spese militari, ma favorevoli all’acquisto del nuovo caccia F-35.

È quanto emerge da un sondaggio pubblicato dai giornali di Tamedia e realizzato negli scorsi giorni. In cifre, il 41% degli svizzeri ritiene che le forze armate elvetiche abbiano già abbastanza risorse. L’8% vorrebbe per contro vedere ridotto il suo budget. Il 45%, infine, ritiene che il bilancio dell’esercito debba essere aumentato e che si debba procedere al riarmo.

Un eventuale aumento delle spese militari (l’esercito dispone di un budget annuale di 5 miliardi di franchi) è auspicato dai simpatizzanti del partito populista di destra UDC (62%), che ha la maggioranza relativa in Svizzera, e dei liberali di centrodestra (61%). Contro invece si è espresso lo schieramento di sinistra, con il 73% di no tra i Verdi e il 70% tra i socialisti.

Agli intervistati è stato chiesto anche dell’iniziativa contro l’acquisto dei caccia F-35: attualmente è in corso la raccolta delle firme (ce ne vogliono 100’000). In questo caso tre persone su cinque sono favorevoli all’acquisto dei caccia militari e si dicono dunque contrarie all’iniziativa. I sostenitori giungono soprattutto dal centrodestra ma pure dai simpatizzanti di sinistra.

Il sole sorge dietro a una montagna e illumina i boschi circostanti.
© Keystone / Christian Merz

Il bosco è molto apprezzato quale luogo di svago ma anche per la biodiversità e la difesa dai pericoli naturali.

Ogni 10 anni l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) promuove un’inchiesta per conoscere il rapporto che la popolazione ha con il bosco. I risultati dell’ultima inchiesta, presentati oggi in occasione della Giornata internazionale delle foreste, mostrano che praticamente tutta la popolazione (95%) si reca nel bosco, per lo più regolarmente: un tasso mai raggiunto prima.

Le persone apprezzano soprattutto l’aria fresca e il distacco dalla vita quotidiana: alcuni preferiscono godersi la tranquillità, altri praticare sport. In generale, la popolazione svizzera apprezza i boschi, li utilizza come luoghi di svago, vuole proteggerli quali habitat per la biodiversità e la difesa dai pericoli naturali.

Secondo gli intervistati, le funzioni più importante del bosco sono quella di spazio vitale per piante e animali, la produzione di ossigeno e la protezione contro i pericoli naturali. Ma preoccupa la salute del bosco, che secondo gli svizzeri è nettamente peggiorata rispetto a 10 anni fa. Questo a causa degli effetti visibili del cambiamento climatico, come siccità e tempeste.


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