La televisione svizzera per l’Italia
Zainetti appesi nel corridoio di un asilo nido

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

alla ricerca di un po’ di leggerezza (che non vuol dire per forza frivolezza) mi sono imbattuto nella notizia di chi rappresenterà la Svizzera all’Eurovision Song Contest 2022 che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio.

Si tratta del 28enne Marius Bear che presenterà la canzone ‘Boys Do Cry’ (i ragazzi piangono). Per chi come me non lo conoscesse, sappiate che nel 2019 Bear ha pubblicato il suo primo album "Not Loud Enough", che gli è valso il titolo di "miglior talento" agli Swiss Music Award, mentre nel 2020 ha suscitato molto clamore con la sua cover della canzone 'I Wanna Dance With Somebody' di Whitney Houston.

Qualcuno diceva “canta che ti passa”. Beh, se in questo mondo la gente cantasse un po’ di più...

Un cartellone che manda al diavolo la pensione a 65 anni per le donne.
Keystone / Salvatore Di Nolfi

Giornata della donna, tra richieste di pace e proteste contro l’aumento dell’età di pensionamento.

Come era logico, la guerra in Ucraina è entrata di forza nella Giornata della donna. Più in generale, la mobilitazione odierna, oltre agli appelli a fermare il conflitto, si è concentrata contro l’aumento dell’età pensionabile delle donne, votato dal Parlamento federale. (Nel frattempo un referendum è riuscito per cui saremo chiamati alle urne).

Le donne svizzere hanno solidarizzato con le attiviste del gruppo russo “Resistenza femminista contro la guerra”. Le donne russe chiedono alle femministe di tutto il mondo di opporsi all’occupazione militare dell’Ucraina. Come ricorda il gruppo russo, la guerra significa violenza, povertà, sfollamenti forzati, vite spezzate. Ma soprattutto la guerra intensifica la disuguaglianza di genere e mette un freno alle conquiste per i diritti umani.

La sinistra e i sindacati hanno colto l’occasione della Giornata per contestare l’aumento dell’età pensionabile per le donne deciso dal Parlamento. Il collettivo “Sciopero femminista” trova discriminante il fatto che “ora vogliono costringerci a subire una nuova riforma che ridurrà le pensioni delle donne e le farà lavorare un anno in più”.

Carrozzine e giochi di bambini fuori da un asilo nido.
© Keystone / Gaetan Bally

Lanciata un’iniziativa per garantire a ogni bambino un’assistenza extra familiare a costo contenuto.

L’iniziativa si chiama “Per una custodia di bambini complementare alla famiglia che sia di qualità e a prezzi abbordabili per tutti” o semplicemente “Iniziativa sugli asili nido”. Lanciata da un comitato interpartitico, essa vuole garantire a ogni bambino il diritto ad avere un posto in un asilo nido. I genitori non dovrebbero inoltre spendere più del 10% del loro reddito per questo servizio.

Lo sa chi ha dei figli piccoli ed entrambi i genitori sono attivi professionalmente. Trovare un asilo nido non è semplice e dipende spesso dal luogo in cui si vive. Si dovesse anche trovare un posto per il proprio pargolo, i prezzi sono sovente fuori dalla portata di molte famiglie.

Per far fronte alle richieste dell’iniziativa, i Cantoni devono fornire posti sufficienti ai bimbi che ne fanno richiesta e la Confederazione deve assumere i due terzi dei costi affinché le spese per le famiglie non superino il 10% del reddito dei genitori. Le tariffe dovrebbero inoltre essere modulate in funzione delle loro entrate.

Segnale per pericolo nucleare
Petra Orosz

In autunno sapremo dove saranno immagazzinate le scorie radioattive delle centrali nucleari svizzere.

Lo spettro della guerra atomica aleggia un po’ ovunque in Europa. E proprio in questo periodo funesto, la Nagra, società incaricata di smaltire i rifiuti nucleari svizzeri, informa che ha concluso le perforazioni di sondaggio nei potenziali siti di ubicazione dei depositi di scorie radioattive

Secondo la Nagra tutte e tre le zone ispezionate sono risultate adatte per realizzare un deposito di scorie radioattive sicuro in strati geologici profondi. Ora la società sottoporrà il prossimo autunno alla Confederazione la scelta del sito per il quale richiedere un’autorizzazione di massima per la realizzazione del deposito per le scorie radioattive.

In base alla pianificazione attuale, la decisione del Consiglio federale e del parlamento sull’ubicazione del deposito finale dovrebbe arrivare entro il 2030. Un referendum sarà possibile. La realizzazione dei depositi inizierà nel 2045 e la sua messa in esercizio è prevista per il 2050. Dopo una fase di osservazione, che durerà fino al 2115, si passerà alla chiusura completa del deposito entro il 2118.

Una persona sul tablet cerca un hotel via booking.com
© Keystone / Gaetan Bally

Gli alberghi devono poter offrire tariffe più basse a chi prenota sui loro siti anziché su piattaforme internazionali.

Con questa decisione, il Parlamento vuole impedire le clausole di parità tariffale nei contratti tra le piattaforme e i fornitori di alloggi. È un problema annoso che preoccupa gli albergatori, anche perché i potenziali clienti organizzano sempre più spesso da soli le vacanze, utilizzando le piattaforme online per cercare una sistemazione alberghiera.

Con la loro posizione dominante sul mercato, ricorda la maggioranza del Parlamento, le grandi piattaforme internazionali di prenotazione possono imporre le proprie condizioni alle piccole e medie strutture ricettive. Un male per il settore alberghiero elvetico. Soprattutto in questo difficile periodo per il settore a causa della pandemia prima e della guerra ora. 

Secondo le piattaforme incriminate però, la decisione danneggia gli alberghi – in particolare quelli medio-piccoli o a conduzione familiare, che dispongono di mezzi limitati in materia di marketing – e i consumatori, poiché la possibilità di confrontare i prezzi “aumenta la trasparenza e incita gli hotel a migliorare il loro servizio e mantenere i prezzi bassi”.

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