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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

se tra di voi c’è qualche appassionato di numerologia, o anche semplicemente di coincidenze, non può non aver notato la particolarità della data di oggi. Oltre ad essere palindromo, ossia poter essere letto in ugual modo da sinistra e da destra, il giorno di oggi – il 22.02.2022 – ha anche la singolarità di contenere solo due diversi numeri: lo zero e il due. Inoltre, è anche martedì, cioè il secondo giorno della settimana.

Cosa vuol dire tutto ciò? Probabilmente niente. Non so voi ma, a dire il vero, io non riesco proprio ad attribuire ai numeri valenze prodigiose o ad associarli a fortune e sfortune. Tuttavia mi divertono le curiosità come questa, che è inoltre anche una rarità visto che, per la prossima data palindroma, bisognerà attendere il 03.02.2030! Detto ciò, vi lascio alle notizie di oggi.

Buona lettura!

La decisione presa ieri dal presidente russo Vladimir Putin di riconoscere l’autonomia dall’Ucraina delle repubbliche di Lugansk e Donetsk, nella regione del Donbass, è fortemente criticata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

In una presa di posizione pubblicata su Twitter nella notte, il DFAE parla di “flagrante violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. La Svizzera invita la Russia a rispettare i suoi obblighi internazionali e a revocare la sua azione“.

L’ambasciata svizzera a Kiev, da parte sua, ha annunciato che sostiene pienamente l’Ucraina. Quella della Russia è considerata “una rinnovata aggressione contro la sovranità e integrità territoriale” dell’Ucraina e rappresenta una seria minaccia per la pace internazionale.

Intanto, sulla scia delle tensioni e tenendo fede alla sua fama di “porto sicuro”, il franco svizzero si è rafforzato da ieri sulle principali monete: l’euro ha toccato un minimo a poco più di 1,03 franchi (1,0338), mentre il dollaro è stato scambiato a 0,9150 franchi.

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Una start-up vallesana, la OrphAnalytics, è stata ingaggiata dal New York Times per analizzare chi si nasconde dietro i messaggi dell’anonimo “Q”, all’origine del movimento complottista americano QAnon, nato nel 2017, che attraverso le sue fantasie di complotto ha raccolto i manifestanti che hanno preso d’assalto il Campidoglio il 6 gennaio 2021.

Nelle proprie analisi linguistiche, la OrphAnalytics sfrutta le statistiche di apparizione delle stringhe di caratteri per determinare gli autori di un testo. Una tecnica usata anche in merito all’autenticazione di un testamento, per rilevare un plagio o contribuire ad indagini di polizia.

I principali autori dei messaggi firmati dal misterioso “Q”, sono risultati essere il sudafricano Paul Furber e l’amministratore di 8kun (precedentemente 8chan), Ron Watkins, noto per il suo ruolo nel diffondere discorsi di odio e cospirazione.

La OrphAnalytics aveva già fatto parlare di sé quando si era buttata nella corsa per svelare la vera identità della misteriosa mano che si nasconde dietro allo pseudonimo di Elena Ferrante, celebre soprattutto per la saga de “L’amica geniale”. In base ai risultati ottenuti dalla start-up si tratterebbe in realtà un autore: Domenico Starnone.

un uomo in una sinagoga
© Keystone / Ennio Leanza

Nel 2021 vi sono stati 859 episodi qualificati come manifestazioni di razzismo, 53 dei quali nel mondo reale (6 in più rispetto al 2020) e 806 su internet. Lo afferma un rapporto della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) e della Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA), che sul tema stilano una statistica periodica.

Riguardo a quanto successo sul web, nel 51% dei casi si trattava dell’espressione di teorie complottistiche, nel 37% di antisemitismo in generale, nell’8% di antisemitismo riferito a Israele e nel 4% di negazione o banalizzazione dell’Olocausto.

Per quanto concerne gli episodi reali, non c’è stata alcuna aggressione, ma 1 danneggiamento, 7 graffiti, 16 ingiurie, 26 affermazioni antisemite, 3 apparizioni antisemite.

Stando agli estensori del rapporto le fratture sociali che si sono approfondite a causa della pandemia hanno avuto effetto anche in materia di antisemitismo, con una maggiore frequenza degli episodi. Fortemente aumentata è stata in particolare la diffusione di teorie cospirative legate al coronavirus.

trapianti di organi
© Keystone/Gaetan Bally

Passare al principio del consenso presunto permetterebbe di aumentare il numero di donatori di organi in Svizzera e di conseguenza di salvare delle vite. Ecco perché il Consiglio federale invita ad accogliere la modifica della legge sui trapianti, in votazione il prossimo 15 maggio.

La revisione, presentata come controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “Favorire la donazione di organi e salvare vite umane”, è stata difesa oggi in conferenza stampa dal ministro della sanità Alain Berset.

Con il modello del consenso presunto, chiunque non vi si opporrà esplicitamente, sarà automaticamente considerato un donatore. Attualmente vale invece il contrario: è possibile donare soltanto previo consenso dell’interessato.

Questo cambiamento fondamentale nel sistema è stato pensato per ridurre le liste di attesa, in cui i pazienti possono restare per diversi mesi o perfino diversi anni: alla fine del 2021, 1434 persone stavano aspettando di ricevere un organo in grado di migliorarne lo stato di salute o soprattutto di salvar loro la vita.

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