Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
qui a sud delle Alpi, da dove vi scrivo, fa freddo ma il sole continua a splendere alto nei cieli tersi. Anche a Pechino il sole è finalmente sbucato tra i cerchi olimpici, oltre l’inquinamento e la nebbia.
E per i colori rossocrociati sono arrivate nuove soddisfazioni: la sciatrice Wendy Holdener ha conquistato infatti una medaglia di bronzo inaspettata dopo una prima manche deludente. A vincere, la slovacca Petra Vlhova, allenata dal ticinese Mauro Pini.
Ma ci sono altre notizie oltre ai XXIV Giochi olimpici invernali. Anche dalla Svizzera. Buona lettura.
Atenei svizzeri e britannici lanciano un appello per poter partecipare ai programmi di ricerca Horizon Europe.
Gli scienziati da sempre sostengono che la ricerca scientifica non conosce frontiere politiche. Essere al di fuori dell’Ue non dovrebbe dunque avere conseguenza su quanto avviene nel mondo della ricerca. Per questo motivo le istituzioni universitarie elvetiche e britanniche lanciano un appello via web per far sì che i due Paesi possano partecipare a pieno titolo ai programmi di ricerca europei Horizon Europe.
L’iniziativa porta la firma dei due Politecnici federali di Losanna e Zurigo, della Royal Society fondata nel 1660, degli atenei britannici e della Fondazione Wellcome che sostiene progetti scientifici nel campo della salute. Alla campagna, denominata “Stick to Science”, possono dare il loro sostegno tutti: finora l’appello è stato sottoscritto da oltre 200 personalità tra cui 12 premi Nobel.
Come noto, l’adesione a pieno titolo della Confederazione al programma di ricerca (che per il periodo 2021-2027 mette a disposizione quasi cento miliardi di franchi), è stata congelata a maggio 2021 dopo che Berna ha interrotto unilateralmente i negoziati per l’accordo istituzionale con Bruxelles. Londra invece è stata estromessa da Horizon Europe dopo la Brexit.
- La notizia pubblicata dal Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Incontro ministerialeCollegamento esterno tra il britannico Freeman e lo svizzero Parmelin sul tema della partecipazione dei due Paesi a Horizon Europe.
- Tutto ciò che c’è da sempre su Horizon EuropeCollegamento esterno e la partecipazione della Svizzera come Paese terzoCollegamento esterno.
- Qui Collegamento esternopotete leggere l’appello e lasciare il vostro sostegno.
Dopo due anni torna il carnevale a Basilea. Ci sarà il tradizionale “Morgenstraich” ma niente cortei diurni.
Ora è davvero ufficiale. La pandemia non fermerà per la terza volta consecutiva il tradizionale e seguitissimo carnevale di Basilea. Le autorità cantonali e il comitato dell’evento basilese hanno confermato oggi che lunedì 7 marzo, alle 4 di mattina come vuole la tradizione, con il “Morgenstraich” scatterà questa nuova edizione.
In assenza dei cortei pomeridiani e delle sfilate delle “Guggenmusik” (ancora vietate), i partecipanti ai bagordi carnascialeschi potranno comunque passeggiare spontaneamente per le vie del centro storico di Basilea e questo fino all’alba del 10 marzo.
Il famoso “Morgenstraich” è stato introdotto ufficialmente nel 1835. Al comando “Morgestraich: avanti, marcia!” dei mazzieri, i pifferi e i tamburi delle varie formazioni iniziano a suonare simultaneamente in ogni vicolo e strada del centro. Nel 2020 e nel 2021 gli organizzatori avevano annullato l’appuntamento a causa delle misure di protezione introdotte per lottare contro la propagazione del coronavirus.
- La notizia del via libera al carnevale sulla RSICollegamento esterno e su tio.chCollegamento esterno.
- Il programmaCollegamento esterno dell’edizione 2022.
- Il carnevale di Basilea, patrimonio culturale immateriale dell’UNESCOCollegamento esterno.
Delegazione di talebani a Ginevra. La loro presenza non è un riconoscimento da parte della Svizzera.
La delegazione talebana è giunta in Svizzera su invito dell’organizzazione umanitaria ‘Appello di Ginevra’. Composta da una decina di persone, i talebani sono guidati da un alto dirigente del movimento islamico ed alto responsabile del ministero della difesa, il muftì Latifullah Hakimi.
I talebani affronteranno con l’Ong ginevrina una serie di temi, come diritti umani, protezione dei bimbi, accesso umanitario e gestione delle zone minate. Previsti anche incontri con una delegazione del Dipartimento federale degli affari esteri e con rappresentanti della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione e della Divisione Pace e diritti umani.
La Confederazione precisa che la delegazione è a Ginevra non su invito delle autorità federali e che la loro presenza “non costituisce né una legittimazione né un riconoscimento”. L’Afghanistan è attualmente rappresentato in Svizzera dall’ambasciatore nominato dal vecchio governo, Nasir Andisha, un oppositore dei talebani che ha denunciato a più riprese gli integralisti davanti al Consiglio dei diritti umani.
- La presenza della delegazione dei talebani segnalata dalla RSICollegamento esterno e ripresa anche dalla RegioneCollegamento esterno.
- Il sito dell’Appello di GinevraCollegamento esterno con il comunicato sull’AfghanistanCollegamento esterno.
- Alcune settimane fa una delegazione di talebani era stata anche ad Oslo, come riferisce tio.chCollegamento esterno.
I parchi eolici sulle Alpi rappresentano un serio pericolo per i gipeti barbuti in volo.
Un vero conflitto nell’uso dello spazio aereo tra i rapaci e le pale delle turbine eoliche. Secondo uno studio dell’Università di Berna condotto sui gipeti barbuti (che hanno un’apertura alare di quasi tre metri ed è l’uccello più grande delle Alpi), i tre quarti dell’habitat del gipeto presenta un potenziale rischio di collisione tra il rapace e una ipotetica centrale eolica.
Come sono arrivati a questa conclusione? 28 gipeti sono stati muniti di un segnalatore GPS durante sei anni. I ricercatori hanno così scoperto che il 74% delle posizioni GPS è stato registrato a un’altezza inferiore a 200 metri. Di conseguenza i gipeti volano per la maggior parte del tempo in una fascia di altitudine dove potrebbero verificarsi collisioni se in tali luoghi fossero installati parchi eolici.
Ora, l’auspicio dei ricercatori è che lo studio possa guidare le autorità e le aziende elettriche nella pianificazione dei parchi eolici. L’analisi si è concentrata solo sul gipeto barbuto, ma anche altri animali, come gli uccelli migratori e l’aquila reale, vanno presi in considerazione. Solo due settimane fa un’aquila reale era morta dopo aver urtato una pala di una turbina eolica nel Giura bernese.
- Lo studio è stato ripreso in un articolo di tio.chCollegamento esterno.
- Al gipeto barbuto e al suo ritorno sulle Alpi è dedicato un sito della fondazione Pro gipetoCollegamento esterno.
- Tutte le notizie sull’energia eolica in Svizzera, sui parchi eolici esistenti e sui progetti futuri sul sito della ConfederazioneCollegamento esterno.
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