La televisione svizzera per l’Italia
Zanne d elefante sequestrate alle dogane svizzere.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

quella che vi racconto non ha nulla a che fare con la Svizzera però la notizia è tanto curiosa che io ve la accenno lo stesso: un messaggio in una bottiglia inviato da una ragazzina in Scozia è stato trovato in Norvegia 25 anni dopo!

La bimba aveva otto anni quando lasciò cadere la bottiglia da un peschereccio nel 1996 per un progetto scolastico. Nell'estate del 2020 (ma la notizia è trapelata oggi) la bottiglia è stata trovata a quasi 1'300 chilometri di distanza, a Gasvaer, nel nord della Norvegia, da una ragazza che ha rintracciato la bimba, ormai donna, sulle reti sociali.

Le notizie che vi propongo sono assolutamente fresche di oggi!

Alain Berset mentre parla davanti all assemblea generale dell ONU
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Il comportamento di voto della Svizzera in seno all’ONU sarà pubblicato sul sito web del Dipartimento degli affari esteri.

Come vota la Svizzera in seno alle tante organizzazioni dell’ONU? Pochi lo sanno, ma tutti confidano che la Confederazione esprima attraverso il suo voto la sua vocazione umanitaria. Però in futuro, per garantire una maggior trasparenza, il Dipartimento federale degli affari esteri pubblicherà sul proprio sito web le informazioni sul comportamento di voto della Svizzera.

Lo ha deciso il Consiglio federale, dando seguito a un postulato in tal senso. Non solo. L’operazione trasparenza porterà anche a fornire, sempre sul sito web, maggiori informazioni su alcune importanti attività multilaterali.

Il governo non ritiene invece “funzionale” consultare sistematicamente le Camere federali per ogni decisione che la Svizzera prende nei vari consessi dell’ONU, come richiesto dal postulato. Anche perché, spiega il Consiglio federale, le Commissioni della politica estera contribuiscono già oggi all’orientamento della politica elvetica all’ONU.

Il logo delle olimpiadi cinesi in Piazza Tiananmen
Keystone / Wu Hong

All’apertura dei XXIV Giochi olimpici invernali di Pechino non ci sarà una rappresentativa politica svizzera.

Diciamolo subito, non si tratta di un boicottaggio come quello statunitense. Semplicemente il Consiglio federale ha deciso oggi che a causa dell’incerta situazione pandemica nessuno tra i suoi sette membri si recherà a Pechino per i Giochi olimpici e paraolimpici.

La decisione di non andare a Pechino è dovuta anche al fatto che in Cina durante i Giochi non sarebbe possibile per motivi sanitari avere incontri bilaterali politici di rilievo o semplicemente avere contatti con gli atleti svizzeri, speriamo vincenti.

Per chi ancora non lo sapesse, i XXIV Giochi olimpici invernali si svolgeranno  tra il 4 febbraio e il 13 marzo 2022. Il Consiglio federale, assicura in una nota odierna, “farà il tifo da casa per gli atleti svizzeri”. La delegazione svizzera a Pechino è composta da 168 atleti. Obiettivo elvetico: almeno 15 medaglie.

Tartarughe, zanne, pellicce: tutti oggetti sequestrati alle dogane svizzere.
© Keystone / Alessandro Della Valle

Il commercio illegale di animali e vegetali protetti a livello internazionale sarà severamente sanzionato dalla Confederazione.

Cari turisti, dimenticatevi di portarvi dalle vacanze esotiche specie di animali o vegetali protetti a livello internazionale. Dal primo di marzo, chi fa questo tipo di commercio illegale rischierà fino a 5 anni di reclusione in Svizzera.

Questo inasprimento della pena è previsto dalla modifica approvata oggi dal Consiglio federale della pertinente legge e dalle ordinanze d’applicazione. Tali sanzioni potranno venir inflitte a chi agisce per mestiere o come membro di una banda.

Ma attenzione, il governo intende inasprire le pene anche per le violazioni semplici della legislazione in materia: le disposizioni contemplano una pena pecuniaria o detentiva fino a un anno, invece di una semplice multa. A oggi il commercio di specie protette genera un fatturato globale di 100 miliardi di franchi all’anno.

La sala di controllo del Centro sismico svizzero al Politecnico federale di Zurigo.
© Keystone / Christian Beutler

Lo scorso anno in Svizzera si sono registrati ben 1’100 terremoti. Lo segnala il Servizio sismico svizzero.

Non tutti forse sanno che in Svizzera ogni anno si segnalano migliaia di scosse. La cifra dello scorso anno è addirittura leggermente inferiore alla media. Sono invece aumentate nel tempo le scosse mediamente forti. Cosa significa ciò? Nel 2021 si sono verificati tre terremoti di magnitudo pari o superiore a 4.0 sulla scala Richter.

Se eravate in Svizzera a inizio luglio, magari avete avvertito la prima scossa mediamente forte che si è verificata proprio il 1° luglio nella zona attorno al passo del Furka, che collega i cantoni di Uri e Vallese. In quel caso, la scossa è stata percepita soprattutto in direzione nord, fino a Zurigo e Sciaffusa.

Qualche mese dopo, era il 5 ottobre, un sisma di magnitudo 4.1 ha fatto tremare la terra vicino ad Arolla nel canton Vallese, un cantone particolarmente colpito dai terremoti. Anche se è stato più forte del primo, è stato percepito solo da poche persone, quasi tutte solo in Vallese.

L’ultima scossa di un certo rilievo, dunque superiore a una magnitudo di 4.0, è stata segnalata nel giorno di Natale nel canton Giura e più precisamente ad Ajoie. Il terremoto è stato anche in quel caso percepito nell’Altopiano occidentale fino a Losanna, Berna, Lucerna e Zurigo. In generale, il Servizio sismico raccoglie dati trasmessi da oltre 200 stazioni di misurazione sparse un po’ ovunque in Svizzera.


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