
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
se volete programmare una visita a Zurigo per la suggestiva festa della Sechseläuten, che si terrà il 25 aprile, potete finalmente farlo! Gli organizzati hanno infatti confermato che quest’anno la festa zurighese della primavera si farà.
Per chi non sapesse di cosa si tratta, durante la festa viene bruciato su una pira un pupazzo che simboleggia l'inverno, il Böögg. La tradizione vuole che al “Böögg” si chieda come sarà l’estate. Come? Alle 18 in punto, si dà fuoco alla pira: prima il fuoco raggiunge il Böögg facendogli esplodere la testa (piena di fuochi d’artificio), più bella sarà l’estate.
Ma noi siamo ancora alle prese con i rigori dell'inverno, seppure il sole splenda alto nel cielo.

Il consigliere federale Ueli Maurer se la prende con la stampa rea di aver obbligato il governo a prendere misure severe non necessarie.
La copertura mediatica e la conseguente pressione della stampa elvetica avrebbe obbligato il governo a inasprire le misure per combattere la pandemia che forse non erano necessarie. Sono le parole del consigliere federale Ueli Maurer rilasciate in un’intervista alla ‘Aargauer Zeitung’. L’intervista arriva a meno di un mese dalla votazione federale sul sostegno finanziario ai media.
Secondo il magistrato zurighese, già presidente del partito populista di destra UDC, alla presentazione di scenari diversi elaborati dagli esperti, la stampa tenderebbe a dare risalto unicamente a quello peggiore e drammatico. Questo perché? Semplicemente perché “i media hanno bisogno di un titolo di grande richiamo ogni giorno”.
Il virus è mutato e, per il ministro delle finanze, non sarebbe più così pericoloso. Ma i media, nonostante ciò, alimentano la paura. “Il danno in tal modo non è da sottovalutare”, continua Maurer. Non da ultimo a causa di questa pressione, il Consiglio federale, il Parlamento e i cantoni hanno deciso misure che, in retrospettiva, potrebbero non essere state necessarie nella portata in cui lo sono state applicate.
- L’intervista a Ueli Maurer sul quotidiano Aargauer ZeitungCollegamento esterno (in tedesco) ripresa dal Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Cosa vuole il pacchetto di misure in favore dei media in votazione il 13 febbraio 2021? Vi propongo l’articolo delle colleghe Vuilleumier e Turuban su swissinfo.ch.
- La situazione della pandemia in Svizzera su swissinfo.ch.

Le prime drammatiche notizie da Tonga sono arrivate grazie al console onorario in Svizzera Luka Müller che ha una lunga storia legata all’isola.
La notizia della violenta eruzione vulcanica sottomarina e del successivo tsunami che ha colpito l’arcipelago di Tonga il 15 gennaio scorso è arrivata subito in Svizzera grazie al console onorario Luka Müller. Nonostante i 17’000 chilometri che separano il canton Zugo, dove risiede Müller e l’arcipelago e la difficoltà della comunicazione, il console ha immediatamente saputo della catastrofe naturale.
Luka Müller, avvocato specializzato in finanza digitale e norme anti-riciclaggio, e la sua famiglia hanno legami secolari con l’arcipelago dell’Oceano Pacifico meridionale. Non solo. il console onorario conosce personalmente il re Tupou VI. Il perché di questa stretta relazione ve lo spieghiamo subito!
130 anni fa circa il bisnonno Philipp Müller è andato alla ricerca del fratello partito all’avventura nei mari del sud anni prima. Non lo trovò, ma lì si innamorò di una ragazza indigena, che sposò nel 1889. La coppia ebbe 12 figli. Oggi sono un centinaio le persone che a Tonga portano il suo cognome. Il nonno di Luka è nato lì e anche il padre. Come racconta Luka Müller, oggi ha più parenti a Tonga che in Svizzera.
- L’intervista al console onorario Luka Müller la trovate sul portale della RSICollegamento esterno.
- La potenza dell’eruzione vulcanica sottomarina raccontata sempre dalla RSICollegamento esterno.
- La storia dei Müller e l’amicizia con il re Tupou VI nel reportage del collega Luca Beti su swissinfo.ch.

La terza dose del vaccino, o vaccinazione di richiamo, è fortemente raccomandata anche ai giovani tra i 12 e i 15 anni.
Anche quest’oggi non possiamo fare a meno di parlare della pandemia. Questa volta ci concentriamo sul richiamo della vaccinazione per i più giovani. A consigliarlo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV). Il richiamo è raccomandato non prima di quattro mesi dopo il completamento dell’immunizzazione di base, purché nel frattempo non sia comparsa un’infezione confermata.
La decisione delle autorità federali si basa sui dati messi a disposizione dalla Food and Drug Administration statunitense. Secondo questi dati, una terza dose offre una protezione più elevata da un’infezione sintomatica anche con la variante Omicron.
Fin qui per quanto riguarda i vaccini di Pfizer e Moderna. Per contro, il richiamo è consigliato solo a partire dai 18 anni per tutti coloro che sono stati vaccinati con Janssen e che non possono esserlo con un vaccino a mRNA per motivi medici o che semplicemente lo rifiutano.
- La notizia è stata ripresa un po’ da tutti i giornali. Ecco il contributo del Corriere del TicinoCollegamento esterno e della RegioneCollegamento esterno.
- Il comunicato dell’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno.
- Il via libera alla vaccinazione dei giovani dai 12 ai 15 anni su swissinfo.ch.

L’ex dittatore del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev sarebbe scappato dal suo Paese per trovare rifugio in Svizzera.
Le recentissime proteste in piazza in Kazakistan hanno obbligato l’attuale presidente a destituire Nazarbayev dalla presidenza del Consiglio di sicurezza del Kazakistan, un ruolo che Nazarbayev deteneva dal 1991. Secondo voci finora non confermate, l’81enne si sarebbe rifugiato in Svizzera per sfuggire a possibili ritorsioni.
Ma in Svizzera Nazarbayev è ben noto. L’ex uomo forte di Astana – città che nel frattempo ha cambiato il nome in Nur-Sultan in suo onore – avrebbe acquistato lo Château de Bellerive appena fuori Ginevra per 106 milioni di franchi, una dimora dei Savoia eretta nel 1666. Il genero dell’ex presidente, Timur Kulibaiev, era stato indicato nel 2010 in un servizio della Radiotelevisione di lingua francese RTS come proprietario “de facto” della villa Romantica di Melide in Ticino.
La famiglia Nazarbayev possiede beni immobili in tutta Europa per un valore di oltre 700 milioni di franchi. Ad amministrare questo patrimonio da Ginevra ci pensa la figlia Dinara Kulibayeva, 54 anni che abita ormai da 15 anni in Svizzera e il cui patrimonio è stato valutato da Forbes in tre miliardi di franchi. La donna d’affari nella città di Calvino beneficia della tassazione forfettaria come ‘globalista’.
- L’approfondimento lo potete leggere su tio.chCollegamento esterno.
- Un’intervista alla figlia Dinara Kulibayeva apparsa sul magazine economico BilanCollegamento esterno.
- L’intricata vicenda della problematica presenza dei Nazarbayev a Ginevra in un approfondimento del collega Simon Bradley su swissinfo.ch (in inglese).

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