Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
In occasione dell'apertura del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, che fra oggi e venerdì tiene una riunione in formato virtuale, l'organizzazione non governativa Oxfam ha pubblicato un rapporto sulla crescita delle disuguaglianze in questo periodo di pandemia. Dal documento emerge che in questi due anni, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passati da 700 a 1'500 miliardi di dollari. La ricchezza dei dieci Paperoni è cresciuta di 15'000 dollari al secondo. Nello stesso tempo, si stima che a causa della pandemia siano cadute in povertà 163 milioni di persone.
Ventun anni fa, in occasione del primo Forum sociale mondiale di Porto Alegre, contraltare altermondialista al vertice dell'élite di Davos, era stato coniato lo slogan "Un altro mondo è possibile". Alla luce delle cifre rese note oggi, forse sarebbe da rimettere in auge.
Il presidente del consiglio d’amministrazione di Credit Suisse Antonio Horta-Osório si è dimesso dopo solo otto mesi di ‘regno’.
Antonio Horta-Osório avrebbe dovuto cercare di risollevare la banca svizzera, invischiata in diverse vicende che le sono costate miliardi di dollari e dopo il turbolento periodo Tidjane Thiam, l’amministratore delegato dimessosi un anno fa in seguito a un caso di spionaggio ai danni di un ex dipendente.
Il presidente del CdA è però finito a sua volta nell’occhio del ciclone per dei comportamenti perlomeno disinvolti in materia di rispetto delle regole di quarantena. In novembre, è così volato in Spagna e poi a New York allorché sarebbe dovuto rimanere al suo domicilio nel Cantone di Svitto. In luglio aveva già suscitato critiche per avere assistito alla finale del torneo di tennis di Wimbledon senza attenersi alle regole allora in vigore in Gran Bretagna.
Troppo per un istituto che voleva rifarsi un’immagine alquanto scalfita negli ultimi anni. “Mi dispiace che alcune delle mie azioni personali abbiano causato difficoltà alla banca e abbiano influenzato la mia capacità di rappresentarla internamente ed esternamente”, ha dichiarato il manager con doppia cittadinanza portoghese e britannica. Per sostituirlo, Credit Suisse ha nominato Axel Lehmann, ex responsabile dell’altra grande banca svizzera UBS.
- Il servizio su tvsvizzera.it.
- Per la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno, le dimissioni di Antonio Horta-Osório sono da mettere in relazione non solo con la violazione delle regole sanitarie, ma anche con il fatto che la sua nuova strategia, volta soprattutto alla riduzione dei rischi, avrebbe comportato verosimilmente una diminuzione dei profitti. (in tedesco).
Un anno prima del fischio d’inizio della Coppa del Mondo in Qatar, il presidente della FIFA Gianni Infantino ha lasciato la Svizzera per stabilirsi nell’emirato con la moglie e i figli. Un trasloco sul quale la stampa svizzera si interroga.
A rivelare il trasferimento di Gianni Infantino è stato il domenicale svizzero-tedesco SonntagsBlick. Da ottobre, ha affittato una casa a Doha e ha iscritto i suoi figli in un liceo francese. La FIFA ha confermato la notizia, precisando tuttavia che il presidente continua a pagare le imposte in Svizzera.
Rispondendo a titolo personale e non a nome della FIFA, Gianni Infantino ha dichiarato che “la preparazione e l’organizzazione della Coppa del Mondo in Qatar è un progetto di eccezionale importanza” e che per questa ragione ogni sforzo conta.
L’aspetto sorprendente è che mai prima d’ora un presidente della FIFA si era implicato a tal punto in una Coppa del Mondo da andare a vivere nel Paese organizzatore. Come spiegare questo trasloco? “Progressi significativi e duraturi sulle questioni dei diritti umani in Qatar, del rispetto delle minoranze (omosessuali in particolare) o delle condizioni di lavoro dei lavoratori dell’edilizia sarebbero argomenti convincenti”, scrive il giornale Le Temps. “Nello stesso tempo, è difficile non notare che Gianni Infantino sta prendendo le distanze dalla giustizia svizzera. Due investigatori federali speciali stanno portando avanti un procedimento penale contro di lui”, ricorda il Blick.
- Il servizio su tvsvizzera.it.
- L’inchiestaCollegamento esterno del SonntagsBlick (in tedesco).
- L’articoloCollegamento esterno di Le Temps (in francese).
Una commessa da quattro miliardi di euro: se l’è aggiudicata il costruttore ferroviario del Cantone Turgovia Stadler Rail.
Per la società svizzera si tratta del contratto più importante della storia. Stando a quanto indica oggi l’azienda, il contratto prevede la fornitura in un primo tempo di 246 Citylink (dei tram che possono essere usati anche come treni interurbani) per 1,7 miliardi di euro, con un’opzione per ulteriori 258 convogli.
I committenti sono sei società di trasporto regionali in Germania e in Austria. I primi tram-treni saranno forniti nel 2024.
Stadler Rail è stata fondata da Ernst Stadler nel 1942 a Zurigo. La società è stata poi comprata dall’imprenditore Peter Spuhler nel 1989 per meno di cinque milioni di franchi. Allora l’impresa contava 18 dipendenti, oggi circa 13’000 in vari Paesi. L’impresa fabbrica una vasta gamma di materiale rotabile che va dai treni ad alta velocità ai convogli regionali, passando dai tram e dai vettori per le metropolitane.
- La notizia dell’agenzia Keystone-ATS ripresa su swissinfo.ch.
- L’analisiCollegamento esterno del quotidiano economico Finanz und Wirtschaft (in tedesco, paywall).
- In questo servizio d’archivio di swissinfo.ch, la mia collega Susan Misicka ha viaggiato assieme a una delle rare macchiniste svizzere.
Lo spettacolo del bacino della diga della Verzasca vuoto attira numerosi turisti, curiosi di vedere come era il fondovalle prima della costruzione dello sbarramento.
La diga della Verzasca è sicuramente una delle opere ingegneristiche più conosciute della Svizzera. A contribuire alla sua fama è stato soprattutto il film Goldeneye, con James Bond (impersonato da Pierce Brosnan) che si lancia con l’elastico dal bordo della diga.
Inaugurato nel 1965, lo sbarramento è stato svuotato per la prima volta in queste settimane per effettuare importanti lavori di manutenzione. Il fondovalle è così riemerso dopo essere stato inondato per oltre 50 anni. Sono così ricomparse, in un paesaggio grigio e lunare, la vecchia strada e diverse tracce della presenza dell’uomo.
Uno spettacolo forse un po’ triste da contemplare, ma che sta attirando diversi curiosi. A primavera, una volta completati i lavori, il bacino sarà di nuovo riempito e l’acqua tornerà così a riavvolgere nel mistero il fondovalle.
- Il servizio su tvsvizzera.it.
- Il dossierCollegamento esterno sullo svuotamento della diga della Verzasca della trasmissione radiofonica della RSI Diderot.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative