
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Vi ringraziamo per la vostra fedeltà nel seguire quotidianamente il nostro bollettino informativo. Siete davvero in tanti. Grazie di cuore!
Cogliamo dunque l'occasione per augurare a tutti voi un Buon Natale, o se preferite, Buone festività. Ma non preoccupatevi. Noi torniamo già lunedì 27 dicembre per accompagnarvi con le notizie svizzere verso la fine dell’anno.
Buona lettura!

Auguri di Buon Natale da parte del presidente della Confederazione che invita alla prudenza.
Il presidente della Confederazione Guy Parmelin invita alla prudenza nel suo messaggio di Natale. “Godiamoci questo momento speciale con la famiglia“, ma “senza dimenticare, che il coronavirus non fa una pausa”, scrive oggi su Twitter.
Nel messaggio il consigliere federale consiglia al popolo di essere cauto, di mantenere le distanze e di farsi testare in caso di sintomi. “Restiamo solidali“, sottolinea il Presidente.
Le consigliere e i consiglieri federali sono al momento in vacanza per Natale. La prossima riunione ordinaria del governo nazionale è prevista per il 12 gennaio 2022. A seconda dell’evoluzione della pandemia, tuttavia, potrebbero riunirsi prima.
- L’augurio del presidente della Confederazione Guy Parmelin su twitterCollegamento esterno.

L’esercito ha deciso che tutti i futuri militi devono essere testati per aver accesso alla scuola reclute che inizia a gennaio.
Anche l’esercito prende misure restrittive per motivi sanitari. Così i circa 11’200 giovani e i 2’500 quadri dovranno essere negativi a un test Covid Pcr o un test antigenico rapido per poter entrare in servizio il prossimo 17 gennaio. I futuri militari sono già stati informati. L’Esercito rimborserà le spese.
Il Dipartimento federale della difesa fa già sapere che almeno per gennaio saranno sospesi i congedi e le libere uscite per le scuole reclute, le formazioni di militari in ferma continuata e per chi svolge un corso di ripetizione. In questo modo si intende garantire che il virus non venga trasmesso dall’ambito civile all’ambiente militare e viceversa.
L’Esercito inoltre prende in considerazione anche la possibilità di un’entrata in servizio scaglionata per la scuola reclute invernale. Ciò significherebbe un periodo iniziale in modalità ”Distance Learning’ per una parte dei quadri e delle reclute. Questa variante è già stata applicata un anno fa. Una decisioni verrà presa all’inizio del 2022
- La notizia ripresa dal Corriere del TicinoCollegamento esterno e dalla RegioneCollegamento esterno.
- Il comunicato dell’Esercito sul sito ufficiale della DifesaCollegamento esterno.
- Per chi volesse saperne di più su come funziona il servizio di leva in Svizzera.Collegamento esterno

Durante la pandemia i prezzi degli immobili nelle località sciistiche svizzere sono fortemente saliti.
Complice un aumento della domanda in relazione all’emergenza coronavirus, il prezzo medio per metro quadrato è cresciuto del 13,8% dal 2019. Lo indica il portale di valutazione degli immobili ‘Realadvisor’. Se si guarda agli ultimi dieci anni il rincaro delle case di montagna è circa del 25%.
Non è certo una sorpresa sapere che gli incrementi maggiori si registrano nei Grigioni, cantone a vocazione turistica: a Samnaun, Parsenn e Scuol tra il terzo trimestre 2019 e quello del 2021 vi è stata una progressione del 25%. La crescita più marcata in dieci anni si è invece avuta a Laax (+52,7%) e Zermatt (+49,9%).
Se siete interessati ad acquistare una casa in montagna sappiate che complessivamente i prezzi più elevati si registrano a Verbier (Vallese), St. Moritz (Grigioni) e Zermatt (Vallese), dove per un metro quadrato bisogna sborsare oltre 15’000 franchi. In località sciistiche più piccole si trovano invece immobili per meno di 5’000 franchi per metro quadrato.
- La notizia rielaborata dal portale tio.chCollegamento esterno.
- Il barometro dell’immobiliare in Svizzera, su RealadvisorCollegamento esterno.

L’Ufficio federale della sanità pubblica informa la popolazione sul differente rischio di ospedalizzazione di vaccinati e non vaccinati.
È una curiosità, ma anche una necessità, sapere la reale efficacia dei vaccini. Soprattutto per quanto riguarda un’eventuale ospedalizzazione. La domanda dunque spontanea è davvero chiedersi se il rischio di ospedalizzazioni per i vaccinati e per i non vaccinati sia uguale?
‘No’ risponde L’Ufficio federale della sanità pubblica pubblica che attraverso i social diffonde un video esplicativo con alcune cifre: in un mese, dal 15 novembre al 12 dicembre, sono stati ricoverati per Covid 877 vaccinati e 1503 non vaccinati. Ma i grafici danno l’impressione che il rischio di una degenza ospedaliera sia lo stesso per entrambe le categorie.
‘Falso’, spiega ancora l’Ufficio federale. Bisogna basarsi sulle proporzioni. Nel video si usa un esempio fittizio. Su un gruppo di 100 persone, 90 sono completamente vaccinate, 10 non lo sono. 2 persone di ogni gruppo vengono ricoverate, e in cifre assolute il numero di ospedalizzazioni è lo stesso. Ma percentualmente le cose sono nettamente diverse. Tra i non vaccinati i ricoverati sono il 20%, tra i vaccinati il 2%.
- Ecco il video dell’Ufficio federale della sanità pubblica apparso su twitterCollegamento esterno.
- Tutti i dati sulla situazione della pandemia in Svizzera, su swissinfo.ch.
- Le informazioni generaliCollegamento esterno sul cornonavirus, cosa sapere? Come comportarsi? Quali sono le decisioni del governo?

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative