
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
ricordate la canzone di Lucio Battisti “Con il nastro rosa”? Quella che inizia inseguendo una libellula in un prato... se il degrado ambientale continuerà di questo passo, sarà sempre più difficile inseguirle. Infatti, uno studio dell’Unione internazionale per la conservazione della natura dice che in Svizzera una specie di libellula su tre è minacciata di estinzione.
Per lo studio sono state prese in considerazione ben (per chi come me è ignorante in materia) 75 specie di libellule. Ventisette di queste ora figurano sulla lista rossa. Questa brutta situazione è dovuta in gran parte al lento degrado delle qualità dei biotopi.
Torniamo a noi, al freddo e alle notizie del giorno. Buona lettura.

Obbligare la popolazione a vaccinarsi? La misura, seppur drastica, non è categoricamente esclusa.
Di questo parere, almeno, è il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis che assumerà la presidenza della Confederazione nel 2022. Medico di formazione, Cassis ricorda come i vaccini siano fra gli strumenti più efficaci della storia della medicina.
Attualmente, rendere il vaccino obbligatorio non è giustificabile e sarebbe una misura sproporzionata. Se il numero di decessi dovesse però aumentare improvvisamente, aggiunge il ministro degli esteri, come ultima spiaggia bisognerebbe prendere in considerazione anche questo provvedimento.
Tuttavia, conclude Ignazio Cassis, i non vaccinati rappresentano al momento oltre il 70% dei pazienti colpiti dalla malattia. È proprio di oggi la notizia che le capacità di somministrazione della terza dose di richiamo del vaccino non sono ancora sfruttate appieno. La Confederazione invita coloro che possono farlo a vaccinarsi.
- La notizia la trovate un po’ ovunque: Corriere del TicinoCollegamento esterno, RegioneCollegamento esterno e tio.chCollegamento esterno.
- Domande e risposte sulla vaccinazione dell’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno.
- L’obbligo vaccinale dal 2022 è stato introdotto in Austria, come riferisce la RSICollegamento esterno.

La politica vuole imporre un tetto salariale per i manager delle aziende parastatali, meglio conosciute come ex regie federali.
La Camera bassa del Parlamento si è espressa chiaramente: a grandissima maggioranza (151-39) ha deciso di porre un freno alla corsa al rialzo dei salari dei manager che guidano le aziende parastatali (FFS, La Posta e Swisscom in primis ma anche Ruag, Skyguide, Suva e SSR).
Non si parla comunque di salari popolari: il tetto massimo fissato arriva al milione di franchi. Tanto per fare un paragone, i consiglieri federali percepiscono annualmente 455’000 franchi lordi. Dunque, meno della metà.
Nel suo intervento a difesa della misura di contenimento , il ‘ministro’ delle finanze Ueli Maurer ha liquidato la faccenda ritenendola uno sprecato di tempo, quando ci sono argomenti ben più importanti da affrontare. Il dossier passa ora alla Camera alta.
- La decisione del Consiglio nazionale sul sito del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Volete sapere quanto guadagna effettivamente un consigliere federale? Ecco tutti i dettagli sui sito admin.chCollegamento esterno.
- Paragonate Collegamento esternoil vostro salario con il salario che percepisce chi fa il vostro stesso lavoro.

La Confederazione deve ridurre di 21 milione di franchi il costo del personale dell’amministrazione federale.
Oltre a ridurre i salari dei manager delle aziende parastatali, il Parlamento ha pure deciso di tagliare il personale dell’amministrazione federale, dopo un lungo tira e molla che è durato ben tre settimane. Questo taglio lineare di 21 milioni di franchi corrisponde a circa 120 posti di lavoro in mano.
Nonostante il “ministro” delle finanze Ueli Maurer abbia più volte ribadito che il personale di cui dispone la Confederazione è necessario per svolgere i lavori amministrativi, i partiti del centrodestra hanno comunque voluto e ottenuto il taglio del personale per il 2022.
Anche se non si può parlare di taglio vero e proprio. Infatti, la Confederazione assume in media 500 dipendenti in più ogni anno. Per i sostenitori dei tagli, si tratta di una crescita eccessiva. L’anno prossimo le assunzioni saranno dunque rallentate ma non bloccate.
- Il taglio di 21 milioni di franchi riferito dalla RegioneCollegamento esterno.
- Il personale dell’amministrazione federale in cifreCollegamento esterno.
- Lavorare per la Svizzera: vi intesserebbe? Ecco tutte le informazioniCollegamento esterno.

Una famiglia su tre in Svizzera acquista un albero di Natale. Anche se la metà di questi arriva dall’estero.
Le festività si avvicinano e le tradizioni tornano. Tra queste naturalmente l’albero di Natale. Secondo BoscoSvizzero, l’associazione dei proprietari di boschi, un terzo delle economie domestiche acquista un albero di Natale.
Dati alla mano, si stima che ogni inverno in Svizzera vengono venduti da 1,2 a 1,4 milioni di alberi natalizi. La metà di questi sono però importati dall’estero, soprattutto dalla Danimarca e in parte anche dalla Germania.
Sarebbe però preferibile un prodotto locale perché più sostenibile. Nel 2020 uno studio ha infatti stimato che l’impronta di CO2 è fino a cinque volte inferiore se l’albero è locale. Questo perché quelli importanti vengono trasportati anche fino a 1’000 chilometri e spesso vengono pure conservati in celle frigorifere.
- La notizia è apparsa sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Viaggio alle origini dell’albero di Natale con swissinfo.ch.
- Se volete entrare in atmosfera natalizia, eccovi la canzone Collegamento esternoOh albero…

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