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pizza estratta da forno a legna

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

il tema chiave degli ultimi due anni continuerà a farla da padrone anche nei prossimi mesi: oltre alla vaccinazione, ormai sulla bocca di tutti, si discute ora di farmaci contro il Covid-19: è proprio di oggi la notizia che Berna stanzierà un credito di 27 milioni per le ricerche in questo campo.

Che siano vaccini, cure o scomparsa misteriosa del virus nel nulla (poco probabile, ma è bello crederci), quello che tutti sperano nell’anno che è ormai alle porte è un ritorno, almeno in parte, alla normalità.

Buona lettura!

logo UBS
Keystone / Sebastian Gollnow

Lunedì la Corte d’appello di Parigi ha condannato UBS a una multa di 1,8 miliardi di euro per aver aiutato facoltosi clienti francesi a evadere il fisco.

L’istituto è accusato di essere andato “a caccia” di clienti in Francia tra il 2004 e il 2012 per convincerli ad aprire conti in Svizzera non dichiarati alle autorità tributarie. Gli inquirenti hanno stimato che in questo modo siano stati celati al fisco almeno 10 miliardi di euro.

Il numero uno bancario elvetico era stato multato in prima istanza, nel febbraio del 2019, a una cifra record di 3,7 miliardi di euro e a versare un risarcimento di 800 milioni allo Stato francese, per un totale complessivo di 4,5 miliardi.

Una somma che è ora stata ridotta poiché i giudici francesi hanno deciso di assolvere l’istituto dall’accusa di concorso in riciclaggio aggravato da evasione fiscale, condannandolo unicamente per aver fornito illecitamente servizi finanziari a domicilio (“démarchage”).

primo piano di un passaporto svizzeroche viene passato da una mano di donna a una mano di uomo
Copyright 2018 The Associated Press. All Rights Reserved

Domani, martedì, verrà discussa alla Camera dei Cantoni una mozione del consigliere agli Stati sangallese Paul Rechsteiner (Partito socialista) per lo “ius soli”. Chi nasce in Svizzera e vi ha vissuto per un certo numero di anni deve, secondo la mozione, avere diritto al passaporto rossocrociato.

Rechtsteiner ha dichiarato in un’intervista ai giornali di CH Media che la Svizzera oggi “è una democrazia solo per tre quarti, visto che un quarto dei residenti non ha la nazionalità elvetica”. Queste persone sono quindi escluse dai diritti civili e, secondo il senatore, il Consiglio federale non è al passo con i tempi su questo tema

Il Dipartimento federale di giustizia e polizia, sostiene Rechtsteiner, applica una politica restrittiva sull’immigrazione e le regole sulla naturalizzazione sono lo specchio di come la Confederazione tratta le persone che ci vivono

Attualmente il passaporto è riservato agli immigrati che hanno vissuto nel Paese per almeno 10 anni e che hanno sufficienti conoscenze linguistiche. Tuttavia, nei limiti del diritto federale, i Cantoni e Comuni possono prevedere condizioni proprie.

uomo anziano in giacca grigia sale in auto
Copyright 2018 The Associated Press. All Rights Reserved.

La giustizia ginevrina ha annunciato lunedì di aver archiviato l’inchiesta sui beni in Svizzera dell’ex re di Spagna Juan Carlos. Tra questi ci sono anche 100 milioni di dollari versati dall’Arabia Saudita.

Le indagini, si può leggere in una nota, non hanno “stabilito in modo sufficiente un legame tra la somma ricevuta dall’Arabia Saudita e la conclusione dei contratti per la costruzione del treno ad alta velocità” che collega Medina alla Mecca inaugurato nel 2018. Contratti che erano stati assegnati a imprese spagnole.

Le autorità ginevrine avevano anche esaminato un versamento da 65 milioni di euro su un conto dell’ex amante di Juan Carlos, Corinna Larsen, partito nel 2012 dallo stesso conto svizzero su cui il re emerito aveva ricevuto la donazione saudita.

Intanto in Spagna restano aperte le inchieste sulle presunte irregolarità finanziarie di Juan Carlos, padre dell’attuale monarca Felipe VI, ma stando a indiscrezioni mediatiche, l’ipotesi più probabile è che anche queste verranno archiviate.

pizzaiolo inforna pizza
Keystone / James Ross

Le pizzerie soffrono della carenza di manodopera qualificata: in Svizzera ci sono troppo pochi pizzaioli e sempre più spesso i ristoratori vanno a cercare personale in Italia.

A causa della pandemia, molti cittadini italiani, che lavoravano nelle pizzerie elvetiche, sono rientrati nel proprio Paese d’origine e con la riapertura dei ristoranti, il settore elvetico si è ritrovato in difficoltà. Non è questo però l’unico motivo: negli ultimi anni è esplosa la “moda” della pizza napoletana, la cui preparazione è più complessa rispetto alla pizza tradizionale. Non tutti, però, la sanno preparare: si tratta di un mestiere che viene insegnato principalmente in Italia del sud. 

Rudi Bindella Jr, quarta generazione della famiglia proprietaria di un’importante catena di ristoranti in Svizzera, sta valutando di aprire una scuola professionale per pizzaioli nella Svizzera tedesca (attualmente l’unica formazione ufficiale disponibile è in Ticino). Anche perché attualmente, come spiega Roberto Listo, uno dei pizzaioli che lavora per Bindella, a nord delle Alpi esistono unicamente corsi che durano pochi giorni, spesso organizzati da non professionisti.

I salari, poi, nonostante la competizione tra i ristoranti per accaparrarsi i migliori sia rude, non sono attraenti: il contratto collettivo di lavoro nel settore della ristorazione prevede salari minimi tra i 3’500 e i 5’000 franchi. Si tratta però di un mestiere duro, aggiunge Listo, “fisicamente impegnativo, che impatta soprattutto la schiena”. Senza dimenticare che si lavora generalmente di sera e durante i finesettimana.

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